lunedì 17 dicembre 2012

I chiffelini della nonna Eros

chiffemark

Lo so, il nome fa un po' ridere anche me, eppure questi biscotti si chiamano proprio così o quantomeno sono stati tramandati con questo nome da qualche generazione.
L'assonanza con i kipferl tedeschi è evidente, la forma stessa li ricorda, ma la ricetta è diversa, molto più rustica rispetto al vellutato e burrosissimo biscottino tedesco.
Erano uno dei cavalli di battaglia di mia nonna Eros che però non riesco a ricordare nella mia memoria di bambina. Li ho trovati di recente trascritti nel ricettario della zia e li ho rifatti nella speranza di ritrovare nel mio inconscio quel sapore di proustiana memoria.


Chiffelini (o cornetti)


per circa 80 biscotti da 15g l'uno:
500g farina
300g burro fuso
150g zucchero
150g mandorle tritate
un pizzico di sale
mezzo bicchiere di vino bianco (a me sono bastati 30g di marsala)

Impastare insieme gli ingredienti tenendo il vino per ultimo che va aggiunto ad occhio per aggiustare la consistenza dell'impasto (a me ne sono bastati 30g).
Formare dei rotolini curvi (cornetti) da circa 15g l'uno e infornare a 140-150 gradi per 20 minuti.

sabato 15 dicembre 2012

Impacchettiamo!

pacchimark

Si cucina poco di questi tempi, lo so. Non sono mai stata in ritardo con i regali come quest'anno. Però sono molto fiera dell'impacchettamento (l'ispirazione viene del bellissimo numero di Sale & Pepe Living)...
Carta da pacchi + centrini di carta, il materiale più grezzo assieme a quello più lezioso (e, a dire il vero, in sè un po' kitch).
I centrini li ho raccolti in giro per i vari bar dove sono stata di recente. Alcuni li avevo già presi da Pisotti e altri li ho acquistati su Etsy.
In alcuni casi li ho incollati direttamente al pacco, in altri li ho legati assieme al fiocco.
Questi sono solo i primi, ma il risultato mi piace proprio!

pacchetti

martedì 11 dicembre 2012

Ancora un Natale pop...

pallapopmark

L'anno scorso vi ho tediati con le ghirlande di pop corn (che sono tornate alla ribalta anche al mercatino di solidarietà di quest'anno), mentre stavolta con i pop corn ci ho fatto le palline per l'albero.
Il metodo è sempre lo stesso: pop corn e colla a caldo da attaccare a delle palline vecchie o low cost.

martedì 4 dicembre 2012

Rapanelli salad

rapanelli

Ma si dice rapanelli o ravanelli? Mah...
Sappiate in ogni caso che sono in periodo tuberoso-salutista, incalzata anche dal bel libro Coltivo e cucino che mi sono di recente accaparrata e da cui è tratta questa ricetta.
Niente di nuovo dunque, solo un'insalatina vegetale condita da un pesto fatto con le foglie che di solito vengono scartate. La prossima volta credo farò finire tutto quanto in un bel risotto.


Rapanelli salad

un mazzetto di 10 rapanelli (con un totale di 40g di foglie)
30g di pinoli
20g di grana
olio, aceto bianco (o di mele)
sale e pepe

Lavare bene i ravanelli e le foglie.
Creare un pesto frullando (o pestando) le foglie ben asciutte con i pinoli, il grana, un pizzico di sale e l'olio.
In un piatto largo condire i rapanelli tagliati sottili con la mandolina con poca emulsione di olio, aceto, sale e pepe. Lasciarli marinare per almeno mezz'ora, poi terminare il piatto condendolo "a mucchietti" con il pesto.

insalata rapanelli col loro pesto

sabato 1 dicembre 2012

Benvenuto dicembre!

calendarioavvento2012mark

Qui oggi abbiamo aperto la prima bustina...


Calendario dell'Avvento

ingredienti: un vecchio vassoio di vimini rosso della nonna, mollettine numerate, filo bianco-rosso, bustine colorate autoprodotte da carte da regalo.

martedì 27 novembre 2012

Polpette di pane e zucca

polpettezucca

Se avessi potuto partecipare alla raccolta sul pane per "Io non mangio da solo" probabilmente avrei proposto queste polpette. Sono semplicissime ma con l'aggiunta dell'amaretto hanno quella marcia in più!
A proposito di "Io non mangio da solo", domenica il mercatino è andato benissimo e abbiamo raccolto 1389 euro! Grazie a tutti quelli che hanno partecipato, col pensiero, col passaparola, con un passaggio, con un contributo, con la faccia (stagnata e non).


Polpette di pane e zucca

per una decina di polpette:
100g polpa di zucca cotta al forno
100g pane secco
1 tuorlo
50g grana grattugiato
due amaretti sbriciolati
latte
sale
noce moscata
olio
pan grattato

Ammollare il pane nel latte finche non sarà rinvenuto, poi strizzarlo per bene e unirlo alla polpa di zucca schiacciata con una forchetta, al tuorlo, grana, amaretti, sale e noce moscata.
Creare delle polpette (se serve, aggiungere un pizzico di pane grattugiato), rotolarle nel pan grattato e friggerle (o, come nel mio caso, ripasserle in padella con un bel giro d'olio d'oliva.

venditrici bellissime!

Mi permetto di prendere in prestito questa bella foto di gruppo dalla mitica Cindystar che ringrazio.

sabato 24 novembre 2012

Mercatino solidale

Calendario MLAL-1

Domani sul Naviglio Grande a Milano, all’angolo tra viale Gorizia e Ripa Porta Ticinese, si apriranno le porte di un succulento banchetto di decorazione natalizie fatte con prodotti alimentari (ghirlande di pop corn, di caramelle o cioccolatini, stelle comete di panpepato, omini di frolla e campanelle).
Un’occasione per incontrare e incontrarsi, scambiarsi ricette e nuove idee e, perché no, fare un po’ di solidarietà acquistando decorazioni belle, buone e giuste e una copia del calendario 2013 “Buono come il pane con le 12 ricette illustrate selezionate al termine dell’omonimo contest.
L’intero ricavato della giornata andrà a sostenere 10 programmi di sviluppo in Guatemala, Haiti, Bolivia, Perù, Mozambico e Burkina Faso perché – da non dimenticare mai - mangiare è un diritto di tutti!

Volete una piccola anteprima?
Sbirciate qui da Gaia oppure da Iolanda o ancora da Cinzia, Laura, Rebecca, Marina...

lunedì 19 novembre 2012

Torta soffice di albumi al cioccolato

tortaalbumimark

Questa torta è diventata il tormentone di casa. Nell'ultimo mese l'avrò fatta almeno cinque volte e prima di oggi non sono mai riuscita a fotografarla...dura troppo poco!
E' una vera fregatura perchè essendo così soffice e leggera fa sì che si perda ogni freno inibitore e che una fetta tiri l'altra. Pertanto ve la sconsiglio vivamente. Qualora vi ostinaste a farla (è comodissima per riciclare gli albumi), prendetevela con Lydia, la colpa è sua.
Qui di seguito con mie modifiche...


Torta soffice di albumi al cioccolato

per uno stampo dal diametro di 22cm

5 albumi
100g di zucchero di canna
70g di burro fuso
100g di cioccolato fondente
30g di fecola di patate (oppure tutta fecola)
50g di farina 00
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale alla vaniglia

Fondere il cioccolato con il burro a bagnomaria e tenerlo da parte.
Cominciare a montare gli albumi, a metà "montaggio" aggiungere lo zucchero a pioggia e il sale e continuare a montare.
Con l'aiuto di un cucchiaio di legno incorporare delicatamente la farina, la fecola e il lievito precedentemente setacciati e mescolare facendo il classico movimento "dall'alto in basso".
Aggiungere il cioccolato e il burro ed infornate a 180° per una mezz'ora circa.
Zucchero a velo a piacere.

giovedì 15 novembre 2012

Millefoglie di pera e porcini

millefoglie pera porcini

Siamo quasi agli sgoccioli con i porcini. Quest'anno me li sono proprio goduti. Ho individuato il mio banco di fiducia del mercato (quello del sabato, in via Tabacchi) e li ho comprati quasi tutte le settimane da quando ci sono! Non ricordavo mi piacessero così tanto. Secondo me è un altro di quei gusti che sono cambiati con la gravidanza. Post Chiarina infatti sopporto poco l'aglio, il caffè e -ahimè- anche il vino (un bicchiere mi è più che sufficiente)...in compenso sono diventata dipendente dai porcini...
Questa volta li abbiamo mangiati crudi, con le pere, un filo d'olio e un giro di pepe. La pera, come si vede in foto, deve essere in proporzione la metà del porcino, in modo che rilasci una leggera nota dolce ma che non si sogni di sovrastarne i sapori.


Millefoglie di pera e porcini


per 4 persone
2 pere kaiser
2 porcini (250-300g)
sale e pepe
olio

Lavare le pere, che siano ben sode, mantenendo la buccia e affettarle sottilissime con la mandolina in senso longitudinale. Metterle in acqua gasatissima e leggermente acidulata.
Nel frattempo pulire i porcini (come descritto qui) e tagliare anch'essi a fettine abbastanza sottili.
Prelevare le fettine di pera e asciugarle. Montare la torretta alternando fetta di pera-porcini-olio sale e pepe e così via...

martedì 13 novembre 2012

Marmellata di olive

marmellata di olive

Se il cake ciocco-olive non vi fosse bastato, oggi una nuova proposta dolce con le olive. Da quando l'ho scoperta io non ne posso più fare a meno. L'originale l'abbiamo comprata su un banchetto del mercato di Cres, sull'omonima isola croata. L'isola infatti è ricchissima di ulivi e quest'anno un piccolo produttore locale si è inventato questa marmellata. L'abbiamo comprata un po' scettici per poi rimanere profondamente innamorati di quel particolare contrasto dolce-amaro che manda in visibilio le papille gustative. Da lì a volerla riprodurre il passo è stato breve...
Così eccovi il mio felice esperimento.
Vi ho mai chiesto qualche cosa? Bene, fatela!


Marmellata di olive

800g di olive nere fresche al netto degli scarti (denocciolate)
600g di zucchero
un limone
una stecca di vaniglia

In una ciotola mescolare bene le olive denocciolate con lo zucchero, coprire e lasciar riposare in frigo per una notte.
Il giorno dopo unire il succo del limone, la stecca di vaniglia incisa per il lungo e mettere sul fuoco in una pentola larga. Se avete un limone ricco di semi, conservateli ben chiusi dentro ad una garza sterile e metteteli a cuocere con le olive, rilasceranno pectina naturale che accellererà il processo di caramellizzazione.
Cuocere a fiamma media per 30-40 minuti (prova piattino), frullare con l'ausilio di un frullatore ad immersione e invasare in barattoli sterili. Comportatevi insomma come una qualsiasi marmellata.
E' ideale con i pecorini, sia giovani che più maturi.

venerdì 9 novembre 2012

Finalmente il calendario "buono come il pane"!

Calendario MLAL-1

Eccolo qui, fresco fresco di stampa. Segno che il primo dei nostri obiettivi si è finalmente concretizzato. Ora ci serve tutto il vostro aiuto per sponsorizzarlo!
Il calendario con le 12 ricette a base di pane scelte dal contest indetto lo scorso mese i cui ricavati andranno a sostenere 10 progetti di cooperazione allo sviluppo legati al tema alimentare in Africa e America Latina è pronto e può essere ordinato online contattando l'indirizzo sostegno@mlal.org, oppure via telefono allo 045.8102105.

Per chi di voi vive a Milano, stiamo organizzando un mercatino per domenica 25 novembre dove, oltre a trovare il calendario e la shopper, simboli della campagna, troverete anche una sterminata serie di oggetti decorati (biscotti, ghirlande) e vari gadgets per l'imminente Natale.
L'appuntamento è sul Naviglio Grande, in Darsena (angolo tra viale Gorizia e Ripa di Porta Ticinese) dalle 9 alle 17. Vi aspettiamo!

...e mi raccomando, contiamo col passaparola per la vendita del calendario!

mercoledì 7 novembre 2012

Cake al cioccolato e olive

olive

Ve lo ricordate l'olivotto, la grappa alle olive che vi avevo proposto qualche anno fa?
Ebbene, in questa stagione è un rito che si ripete nelle mani sempre più sapienti del mio papà.
Ogni anno, una volta prodotta la grappa, conserviamo in barattolo le olive -ormai ubriache- che sono servite per produrla. Ogni tanto ne sbocconcelliamo qualcuna, questa volta invece sono finite in un cake assieme al cioccolato.
Posso dire che era strepitoso?
Di solito in questa ricetta uso le ciliegie sotto spirito quindi potete sostituirle con quelle. La frutta sotto spirito, in fondo, ha un po' tutta lo stesso sapore...


Cake al cioccolato e olive


150g burro
120g zucchero di canna +25g per lo stampo
3 uova
250g farina
mezza bustina di lievito
120g di cioccolato fondente in gocce
80g di olive (o ciliegie) sotto spirito
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro a lungo con una frusta. Aggiungere lo zucchero e il sale e lavorare ancora. Poi aggiungere le uova, una alla volta e la farina setacciata con il lievito.
Inserire ora le olive denocciolate e tagliate in due o più pezzi e il cioccolato. Mescolare.
Imburrare per bene uno stampo e spolverarlo di zucchero di canna (non c'è bisogno di tappezzarlo, è sufficiente la dose indicata).
Cuocere a 210 gradi per 15 minuti (tenetelo d'occhio e se serve copritelo con un foglio di alluminio perchè non colorisca troppo), poi abbassare a 180 per altri 25-30 minuti (prova stecchino).

lunedì 5 novembre 2012

La cugina povera della vichyssoise

porri

...povera sì, perchè le manca la panna, il brodo di carne e tanta altra robetta di cui invece l'originale francese è dotata, ma altrettanto buona.
Eh sì perchè per questa zuppa che mi dimentico sempre di fare (e che ogni volta mi stupisce per la disarmante bontà) ho usato porri di Cervere e patate quarantine, due prodotti della terra di assoluta eccellenza.
Dei primi ho scritto qualche giorno fa su Gastronomia Mediterranea: si tratta di porri lunghissimi particolarmente dolci originari della provincia di Cuneo, mentre le patate sono di origine ligure, a pasta bianca, regalo graditissimo di un caro amico.


La cugina povera della vichyssoise

per 4 persone:
300g porri
300g patate
sale, pepe, noce moscata
latte

Pelare le patate e tagliarle a pezzetti. Tagliare anche i porri e mettere il tutto in una pentola, ricoprendo con del latte, quanto basta per ricoprire le verdure.
Aggiungere sale, pepe e un'abbondante spolverata di noce moscata.
Far cuocere finche' le verdure non saranno morbide e frullare.

porro cervere + patata quarantina

martedì 30 ottobre 2012

Cotogne sciroppate alla vaniglia e anice stellato

cotogne sciroppate

Ma voi avete mai visto frutto più bello della mela cotogna? Io no.
Il problema è che non riesco a farci pace, o sono troppo aspre oppure troppo dolci. L'anno scorso avevo fatto la classica cotognata da tagliare a cubetti ma per quanto fosse buona non corrisponde esattamente ai miei canoni di preferenza. Questa versione sciroppata invece rientra proprio nelle mie grazie. E' dolce il giusto (sempre meno, più ci si avvicina al cuore), mantenendo intatta la consistenza propria del frutto. Le ho mangiate in purezza a forchettate oppure le ho cubettate e ficcate in un bicchierino con yogurt greco e una sbriciolata di sablèe fatta al volo.
Ho conservato anche lo sciroppo arancione dentro cui le ho cotte. Da usare nei dolci o come bevanda diluito con un po' d'acqua. Ha un profumo strepitoso!


Cotogne sciroppate alla vaniglia e anice stellato
(ispirato alla ricetta su Légumes et fruits oubliés)

2 mele cotogne (800g)
750g acqua
500g zucchero
1 stella di anice
1 stecca di vaniglia

Mescolare acqua, zucchero e le spezie (con la stecca incisa) e portare ad ebollizione.
Pelare le cotogne e irrorarle con del succo di limone.
Immergerle completamente nello sciroppo e cuocere per un'ora circa rigirando di tanto in tanto. Devono acquisire una colorazione come nella foto.
Scolarle e farle raffreddare.

venerdì 26 ottobre 2012

Minestrone con castagne e olio di nocciola

minestrone

Dite la verità, da quanto tempo non fate il minestrone? E per "non fate" non intendo chiedervi da quanto tempo non comprate una busta surgelata o un pacco di verdure già tagliate dall'ortolano. Intendo proprio chiedervi da quanto tempo non lo preparate voi, scegliendo, pulendo e tagliando le verdure una per una. Per quanto mi riguarda era una vita. Nemmeno ricordo quando era stata l'ultima volta. Che poi se c'è una cosa che mi piace è curare le verdure, però non avendo mai il tempo per farlo, invece di godermela diventa un'attività ostica.
Lo scorso fine settimana invece mi sono presa i miei spazi e ho iniziato a preparare il mio pentolone...


Minestrone con castagne e olio di nocciola


...ho sgranato gli ultimi borlotti, tagliato a cubetti un pezzo di zucca mantovana, una zucchina trombetta piuttosto grande, un paio di carote e qualche foglia di cavolo nero appena affacciato sui banchi del mercato.
Infine mi sono concessa una manciata di castagne di Avellino strepitose, che ho sbucciato e sbollentato per togliergli la pellicina interna e cotto insieme al resto delle verdure.
In ultimo ho inserito anche paio di cucchiai di passata di pomodoro che mi avanzavano da un'altra preparazione e ho servito.
In verità non ci ho voluto mettere neanche il grana. Ho semplicemente esaltato il sapore delle verdure con un filo di olio di nocciole di Pariani, che adoro e che ha svolto egregiamente il suo ruolo.

mercoledì 24 ottobre 2012

Torta monferrina

torta monferrina, my way

Questa è una torta che ho tenuto nel cantiere dei to do per una vita perchè, prima di farla, voleva capirne un po' di più. Ho cercato notizie in lungo e in largo ma di questa preparazione così antica e fascinosa non sono riuscita a trovare alcunchè. In rete si trovano diverse interpretazioni e l'unica certezza è che si tratta di una torta a base di mele, zucca e cacao/cioccolato ma nulla si sa della sua origine.
Ho voluto accentuare la nota acida delle mele usando delle cotogne ma forse erano un po' troppo stridenti. Per il resto si tratta di una torta che sa proprio di antico, ideale per celebrare l'autunno.
Mi raccomando, se sapete qualcosa di più, fatemi sapere!


Torta monferrina, my way

300g zucca
300g mele renette (per me cotogne)
150g amaretti tritati
50g uvetta ammollata nel marsala
60g zucchero di canna
2 uova
50g cioccolato fondente
120g latte
burro e pangrattato per lo stampo

Sbucciare mele e zucca e tagliarle a pezzetti. Metterle in una pentola sul fuoco con un cucchiaio di zucchero fino a farle disfare. Aggiungete un goccio d'acqua o di vino di volta in volta per evitare che si attacchino. Farle raffreddare.
A parte, sbattere insieme tutti gli ingredienti e aggiungere infine la frutta disfatta.
Distribuire il composto in uno stampo imburrato e spolverato di pangrattato e cuocere a 180 gradi per mezz'ora circa.

venerdì 19 ottobre 2012

Io non mangio da solo: come è andata

Ebbene sì, questo mese è passato in fretta. Il susseguirsi sempre più intenso delle vostre ricette ci ha riempito gli occhi, il cuore e anche la pancia.
Abbiamo chiuso a quota novantuno, un numero incredibile.
Adesso è arrivato il momento di dirvi GRAZIE ma grazie davvero. Per l'impegno che ognuno di voi ci ha messo, per il tam tam che si è creato. Grazie anche a chi ci ha solo pensato, senza partecipare, a chi ha letto e approfondito, a chi si è affezionato ad un progetto, a chi si è seduto a tavola e si è sentito parte del mondo.
Ora il vostro materiale è in buone mani, in attesa di diventare calendario e poi libro che ci auguriamo ci aiuterete a sponsorizzare.

Ma facciamo un passo per volta e veniamo al dunque...
La scelta delle dodici ricette da calendario è stata davvero complessa. A parità di bellezza fotografica, abbiamo cercato di premiare l'originalità della proposta e la motivazione.
Non ultimo, abbiamo tentato di dare varietà a questi dodici mesi, sforzandoci di progettare un'opera quanto più coerente possibile (non si poteva proporre 12 ricette di zuppa, per intendersi). Il nostro scopo, al di là della sfida e del gioco, è quello di aiutare ProgettoMondo Mlal ad avere un buon calendario da vendere!
Tutte queste premesse perchè ci dispiace per alcune ricette escluse, perchè abbiamo letto i vostri posts uno ad uno e toccato con mano l'entusiasmo che ci avete regalato e che ci ha, di giorno in giorno, contagiato e caricato. Siamo sicuri che nel libro troverete il vostro meritato spazio.
Grazie ancora ad ognuno di voi. Vi invito ad andare a leggere quello che il Mlal oggi scrive di voi.

Le magnifiche dodici sono:

- Panada (o pantrid marida) di Genny Gallo;
- Polpette di pane di Iolanda Podio;
- Pollo ripieno di Rebecca Eboria;
- Panzanella eretica o cous cous toscano di Giulia Scarpaleggia;
- Pappa al pomodoro di Sara Melocchi;
- Torrette di melanzane di Donatella Bochicchio;
- Pisarei e fasò di Dauliana Davoli;
- Pudding al cioccolato e mirtilli di Gaia Innocenti;
- Zuppa di pane all’alloro con porcini e nocciole di Patrizia Miceli;
- Crumble salato di pane con zucca e nocciole di Laura Gioia;
- Bruschette con cavolo riccio e salsa al parmigiano di Chiara Bellasio;
- Torta di pane di Sarah Brunella;

Vi ricordiamo che se volete rimanere aggiornati sugli esiti della campagna e sugli sviluppi delle pubblicazioni c'è sempre il gruppo su Facebook dove continueremo a scrivere!


LOC io non mangio da solo

lunedì 15 ottobre 2012

Semplicemente porcini.

porcini cotti

Sabato mattina, al mercato di via Tabacchi, mi sono fatta corrompere da una cassa di porcini. In verità questi funghi erano presenti su parecchi banchetti e provenienti dalle più svariate origini (dalla Croazia alla Calabria, passando per la Francia). I prezzi variavano dai 15 ai 20 euro al chilo, con punte di 29 (io li ho pagati 16,90 nel mio banco di fiducia). Era da parecchio tempo che non ne mangiavo di freschi (l'anno scorso non li avevo mai presi e l'anno prima nemmeno perchè ero incinta) ed è stato come assaporarli per la prima volta.
In verità ero partita con l'idea di fare un risotto (tanto che li ho tagliati piuttosto finemente, un po' troppo per l'uso che poi hanno fatto) ma, mentre erano sul tagliere, ho deciso di virare su una rapida spadellata con un po' di burro, un pizzico di sale ed uno di pepe, da accompagnare ad un uovo al tegamino.
Ma quanto buoni erano?
E voi, avete delle ricette da suggerirmi che ne esaltino il sapore?


Per pulire i porcini...


Munirsi di un coltellino liscio e ben affilato con il quale si provvede subito ad eliminare la parte terminale più dura e generalmente ricoperta di terra.
Staccare quindi con estrema delicatezza, la testa dal gambo, ruotando leggermente le due parti in direzione opposta. Passare poi ad eliminare la terra dal gambo, raschiandone leggermente la superficie.
Fare lo stesso con la parte inferiore della testa, asportando un po' di spugnola con la terra che vi è attaccata.
Infine, si strofina tutto il fungo con un telo (o un pezzo di cotone) appena inumidito, per completare la pulizia ed eliminare qualsiasi traccia di terra residua.


Buon inizio di settimana, vi ricordo che avete tempo fino alla mezzanotte di domani per mandare la vostra ricetta a base di pane per "Io non mangio da solo".

collage uovo porcini

martedì 9 ottobre 2012

Crema cotta caramellata alle mele

crema cotta caramellata alle mele

A bassa voce (che non mi senta il tiramisù), ma credo di poter dire che la creme brulèe è il mio dolce al cucchiaio preferito. Oggi ve ne propongo una simpatica variante, con l'aggiunta di una purea di mele cotte che arricchisce la crema di una fresca nota fruttata. La ricetta, con qualche modifica (ho usato solo miele di rosmarino invece che zucchero+miele di tiglio) è tratta dal libretto di Bibliotheca Culinaria "Una mela al giorno".


Crema cotta caramellata alle mele

per 6 persone (ciotoline da 125ml)

250g latte fresco intero
250g panna
mezzo bacello di vaniglia
5 tuorli
50g miele di rosmarino (o tiglio)
200g purea di mele golden delicious cotte (intere in forno, ne servono 4)

zucchero di canna per la superficie

Versare il latte e la panna in una casseruola, aggiungere il bacello di vaniglia inciso nel senso della lunghezza e portare lentissimamente a bollore.
Nel frattempo sbattere i tuorli con il mieie.
Versare il composto di latte e panna sui tuorli attraverso un colino, unire la polpa di mele e distribuire nelle cocottine.
Cuocere a bagnomaria in forno a 120 gradi per 40 minuti (sono sufficienti 30 minuti se usate cioroline larghe come quelle in foto).
Far raffreddare e spolverare di zucchero di canna. Caramellare con apposito cannello.
Volendo si possono sformare nel piatto.

lunedì 8 ottobre 2012

Trentatre secondi.



Trentatre secondi è quello che vi chiediamo oggi nel ricordarvi che siamo ormai giunti all'ultima settimana utile per la nostra raccolta di ricette a base di pane per ProgettoMondo Mlal.
Forza, fatevi avanti!

giovedì 4 ottobre 2012

Torta di pane e formaggio di Lucia

torta di pane e formaggio

Per "Io non mangio da solo" c'è grande mobilitazione in famiglia (a proposito, vi ricordo che avete tempo per partecipare fino al 16 ottobre). Mia madre mi telefona ogni volta che vede una ricetta a base di pane, mia suocera mi sta invadendo di mail, ma l'unica veramente operativa è stata mia cognata. Mi ha praticamente attesa sull'uscio con in mano la sua splendida torta di pane e formaggio come a dire "io l'ho fatta e tu adesso la fotografi". Che vi devo dire? Nonostante fossero le sette di una serata uggiosa, mi sono messa sull'attenti ed ho eseguito gli ordini. Per decidere il set fotografico c'è stato grande confronto tra tutti i componenti della famiglia: abbiamo spostato mobli, aperto credenze e studiato tovaglie e canovacci.

Il perchè di questa torta?
Pane e formaggio sono da sempre un abbinamento simpatico e popolare. E dal punto di vista nutrizionale costituiscono insieme un pasto completo. Se poi formaggio e pane vengono acconciati in una prelibatezza simile, avremo in tavola una vera torta della “festa”, da condividere cioè con gli amici. Perché in questo caso –anche i dietologi consigliano- non mangiatela da soli!


Torta di pane e formaggio di Lucia


pane in cassetta senza crosta o pane francese (con molta mollica)
4 uova
sale qb
pepe qb
noce moscata
4 formaggi diversi a piacere
pasta d’acciughe
burro


Scegliere un pyrex o uno stampo di forma a piacere ma con bordi abbastanza alti
Foderarlo di carta da forno o imburrare bene e cospargere di pangrattato
Quindi coprire perfettamente il fondo con le fette di pane in cassetta o altro pane morbido
Proseguire con uno strato di formaggio tagliato a pezzetti; quindi alternare altri 3 strati di pane con altri 3 tipi di formaggio per chiudere con 1 strato di pane.
Il consiglio è di privilegiare l’accostamento di formaggi dolci ad altri più saporiti
Una buona combinazione può essere mozzarella, stracchino, emmenthal, asiago, monte veronese. O a chi piace scamorza affumicata al posto dell’emmenthal. E’ solo una questione di gusti, ma è importante sapere che poi i 4 sapori arriveranno al palato amalgamati insieme!
A parte sbattere le 4 uova con un po’ di latte, sale, pepe e noce moscata. Poi, con delicatezza, versare il liquido facendo attenzione a bagnare bene la superficie e anche i lati della torta di pane. Se possibile fare girare la forma tra le mani per assicurarsi che il liquido arrivi dappertutto, fino a bagnare anche il primo strato di pane in fondo. Mettere in forno a 180° per 30, 35 minuti
Togliere la carta da forno e capovolgere la torta sul piatto di portata.
Un consiglio è comunque di ripassarla in forno o al micronde prima di servirla, per fare sciogliere il formaggio. Va accompagnarla con una salsa di burro e acciughe (burro fuso con acciuga stemperata al suo interno) che ciascuno verserà a piacere sul proprio piatto per stemperare il formaggio.

torta di pane e formaggio

martedì 2 ottobre 2012

Il ciambellone di Achille

ciambellone achille

Veramente di quel caratterino d'un Achille è più noto il tallone. Ma di proposito, desideriamo mettere in rilievo il ciambellone: per amore della rima e della ricetta.


Così recita l'introduzione al mitico ciambellone tratto dal Manuale di nonna papera, edizione del 1970, pagina quarantaquattro.
Si tratta della ricetta della mia infanzia per eccellenza che, per la sua semplicità, è già finita in eredità a mia figlia unenne.
Cosa vi posso dire? Prendetemi pure in giro ma io lo adoro.


Il ciambellone di Achille
(testo originale con riproduzione fedele della mia mamma)

300g farina bianca
200g zucchero
100g burro
1 bustina di lievito (ma ne basta meno)
1 limone
2 uova
sale
qualche cucchiaio di latte

Disponete a fontana sulla spianatoia (non possedendo l'asse della pasta, potrete usare una grande zuppiera) farina, zucchero, un pizzivo di sale, lievito e la buccia grattugiata di un limone. Il tutto mescolato e setacciato. Aggiungete le uova o il burro ammorbidito. Impastate. Se vedete che l'impasto risulta troppo duro ammorbiditelo con poco latte. Ungete di burro uno stampo per ciambelle, cioè con il buco in mezzo, sistemate bene la pasta e mettete a cuocere in forno già caldo (180 gradi) per 40 minuti circa. Se li avete sottomano, sistemate sopra la ciambella qualche filetto di mandorla, qualche ciliegina candita o qualche pezzetto di cedro (ma noi l'abbiamo sempre mangiato "al naturale").

Foto rubata domenica mattina alle 7, prima che la casa si alzasse a far colazione.

giovedì 27 settembre 2012

Minicakes di farina di Storo con fichi e noci

minicakes ai fichi

Dolci, dolci e ancora dolci.
Lo so che siete stufi di leggere ricette di dolci da colazione ma adesso e' quello che passa in convento.
Per questi cakkini mi sono ispirata ad una vecchia ricetta di Sale e pepe (un ciambellone pubblicato sul numero di settembre del 2007) ma, oltre ad imbellettarne la forma, ho voluto accentuarne la rusticita' utilizzando la farina di Storo (una farina gialla molto grezza di cui ho piu' diffusamente parlato su Gastronomia Mediterranea) invece che la classica fioretto e mi sono piaciuti da matti. Da riprovare anche con altri tipi di frutta!


Minicakes di farina di Storo con fichi e noci

per 6 pezzi:
120g farina bianca
120g farina gialla (di Storo)
140g noci
250g fichi
140g burro
120g zucchero di canna
2 cucchiaini rasi di lievito chimico
2 uova
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro con lo zucchero (eccetto un paio di cucchiai) fino ad ottenere una crema soffice.
Tritare le noci con i due cucchiai di zucchero tenuti da parte (io ho tenuto una grana grossolana). Aggiungere i tuorli alla crema di burro, le noci tritate, il sale, la farina gialla e quella bianca setacciata con il lievito.
Lavare i fichi, asciugarli e tenerne da parte 4 o 5 (in base alle dimensioni). Tagliarli a fettine (tranne quelli tenuti da parte) e unirli all'impasto. Aggiungere ora gli albumi montati a neve, incorporandoli delicatamente.
Suddividere l'impasto in sei stampini imburrati e infarinati con farina gialla e terminare decorando la superficie con fettine di fico ottenute da quei 4-5 tenuti da parte.
Cuocere a 180 gradi per 20-25 minuti.

martedì 25 settembre 2012

Tarte aux prunes

tarte2mark

Questa ricetta, che proviene da un vecchio numero di Elle à table, vanta un grande primato: è la prima volta che mi sono moralmente sentita in dovere di AGGIUNGERE burro e zucchero ad una preparazione. Le dosi originarie erano davvero stitiche.
In verità ho rimaneggiato le dosi di questa crostata anche per quanto riguarda la frolla. L'ho fatta una prima volta, seguendo le indicazioni della rivista (250g farina, 125g burro, 40g zucchero, 1 uovo, 2 cucchiai di latte) ottenendo un guscio secco e non sufficientemente ricco da contrastare la piacevole acidità sprigionata dalle prugne. Così ho deciso di bissare utilizzando la mia solita ricetta che, come previsto, ha decisamente mutato le sorti di questa tarte.
Vi risparmio la lamentela sulla superficialità delle riviste di cucina (sono reduce da un'altra ricetta sòla dall'ultimo numero di Elle à table - dei fichi ripieni di mascarpone- e ho il dente piuttosto avvelenato per non dire che mi girano ancora le balls).


Tarte aux prunes

Per la frolla:
200g farina
2 tuorli
90g zucchero di canna
100g burro
un pizzico di sale alla vaniglia

Per il ripieno
40g mandorle in polvere
1 uovo
40g zucchero di canna
40g burro fuso
un pizzico di cannella

500g prugne

Preparare la frolla lavorando velocemente insieme tutti gli ingredienti, stenderla tra due fogli di carta forno e disporla in uno stampo da crostata ben imburrato e farla riposare in frigo per mezz'ora (o in freezer 10 minuti).
Nel frattempo accendere il forno a 180 gradi.
Lavare le prugne, tagliarle in quattro e privarle del nocciolo.
Mescolare insieme lo zucchero di canna con la cannella.
Mescolare insieme l'uovo, il burro fuso, le mandorle in polvere e metà dello zucchero alla cannella.
Distribuire la crema di mandorle all'interno della crostata e adagiarvi sopra le prugne.
Spolverare le prugne con lo zucchero restante.
Cuocere a 180 gradi per 35-40 minuti.

mercoledì 19 settembre 2012

Pane compilation

pane compilation 1

Il contest "buono come il pane" è partito. Le vostre adesioni sono state ampie e affettuose e per questo vi ringrazio.
Oggi ne approfitto per fare una carrellata di ricette che potenzialmente potrebbero partecipare al contest.
Vi ricordo che la richiesta è quella di spedire ricette CON il pane e non DI pane.
In tutte quelle che seguono vi è la presenza di pane in varie forme (fresco, ammollato, grattugiato, ecc.). In alcune (come nella torta di pane, nei canederli o nella pappa al pomodoro) il pane risulta l'ingrediente cardine, in altre vengono utilizzate le sole briciole (ad es. nei bucatini con i datteri e le acciughe). Comunque la si voglia vedere, il concetto è uno: anche la più piccola briciola di pane è un bene prezioso, non solo a livello etico, ma anche a livello gastronomico (provate a togliere quelle briciole di pane tostato dai bucatini...non sarebbero più gli stessi!).
Vi ricordo che avete tempo fino al 16 ottobre. Qui tutti i dettagli per partecipare alla nostra raccolta benefica.

Nel collage trovate, a partire dall'alto a sinistra:

- Mini "cheesecake" con fichi, robiola e miele di corbezzolo;
- Lasagna di carasau con erbette e stracchino;
- Budino di squaquerone;
- Canederli;
- La torta di pane della mia mamma;
- Millefoglie di sardine e finocchio;
- I passatelli;
- Bucatini con datteri e acciughe;
- Zuppa di cipolle;
- Pappa col pomodoro;

lunedì 17 settembre 2012

Io non mangio da solo: il contest

Pane. Forse l’alimento per eccellenza, quello che unisce tutti i popoli della Terra. Ed è per questo che insieme a ProgettoMondo Mlal abbiamo deciso di sceglierlo come tema del nostro contest.
Può essere che di ProgettoMondo Mlal fino ad oggi abbiate sentito parlare poco o nulla. Non è certamente tra i loghi più “pubblicizzati” dei nostri media e questo non certo per la sua ininfluenza (è la settima Ong in Italia) quanto perché, al contrario di tanti, non spreca fondi in pubblicità.

Si tratta di una Organizzazione di volontariato internazionale nata nel 1966 per coordinare l’impegno dei tanti laici che in quel periodo decidevano di fare un’esperienza di volontariato in Sud America. Poi è diventata una Ong e di cooperazione allo sviluppo e in 45 anni di ininterrotto impegno ha realizzato più di 400 programmi di sviluppo, indirizzati a rendere i popoli di Africa e America Latina autori della propria crescita, nel rispetto dell’indipendenza delle proprie comunità.

Assicurare un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, promuovere la distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole, sostenere programmi di sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse naturali, sono gli obiettivi della campagna "IO NON MANGIO DA SOLO" per cui ora sono qui ad interpellarvi.
Per maggiori dettagli, oggi su Gastronomia Mediterranea trovate tutte le notizie relative al Mlal e ai progetti specifici della campagna.

Cosa possiamo fare noi che, col miglior cibo, abbiamo la fortuna di essere a contatto tutti i giorni?

Regaliamo una ricetta che abbia come protagonista il pane!

ProgettoMondo Mlal, col vostro aiuto, creerà un calendario e un libro per la raccolta fondi.
In questo modo...non mangeremo più da soli!


REGOLAMENTO


Premessa: con la vostra partecipazione autorizzerete ProgettoMondo Mlal ad utilizzare il materiale che ci avrete inviato per la creazione di un calendario 2013 e di un ricettario (che riporteranno la vostra firma) per la raccolta fondi.
Il ricavato della vendita di entrambe le pubblicazioni verrà interamente destinato alle iniziative dei progetti "IO NON MANGIO DA SOLO".

Come partecipare?


- Pubblicare sul vostro blog una (e una sola) ricetta che utilizzi il PANE (che sia esso fresco, secco, grattugiato o biscottato) raccontandoci, se possibile, la sua origine e/o il suo legame con il tema di una corretta alimentazione per tutti.
Non vi chiediamo quindi ricette di pane ma CON il pane;

- Pubblicare una foto che la rappresenti (ad alta definizione, utile poi anche per la stampa);

- Pubblicare un link con i riferimenti a questo contest e uno al blog della campagna "IO NON MANGIO DA SOLO" (http://iononmangiodasolo.blogspot.it/);

- E’ possibile partecipare con una ricetta già proposta nel blog a patto di ripubblicarla in un nuovo post che contenga i links del punto sopra. Con l’occasione potete anche approfittare per scattare una nuova foto aggiornata;

- Segnalare il link del vostro post nei commenti qui di seguito ed inviare il tutto (testo e foto senza scritte come allegati per la liberatoria) all'indirizzo mail iononmangiodasolo_contest@mlal.org . Se non avete un blog ma volete ugualmente contribuire, è sufficiente che spediate il vostro materiale all'indirizzo mail appena citato e, per sicurezza, segnalatemelo anche qui. Se avete piacere potete sostenerci anche attraverso la pagina facebook della campagna e quella più generale di ProgettoMondo Mlal.

- La scadenza è fissata per la mezzanotte del 16 ottobre 2012 che, tra le altre cose, è anche la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Le 12 ricette con le immagini più belle (a nostra soggettivissima discrezione) verranno pubblicate in un calendario che uscirà prima di Natale.
Tutte le altre confluiranno in un libro dedicato di successiva pubblicazione.

Grazie per il sostegno che in ogni forma ci darete.

LOC io non mangio da solo

giovedì 13 settembre 2012

Muffins alla banana

muffin banana

La domanda sorge spontanea: a quando risale il mio ultimo muffin? Mah, stiamo parlando dell'inizio dei tempi.
Oggi avrei dovuto passare una giornata al parco con Chiarina e due suoi amichetti, così avevo pensato di preparare la merenda. Causa malefica febbre invece, siamo chiuse in casa, così i muffins se li mangiano mamma e papà.
La ricetta è di quelle storiche, del mitico Stefano Spilli, postata sul forum della Cucina Italiana un secolo fa, qui con qualche mia modifica.
Sono sempre buonissimi!


Muffins alla banana


Per 12 muffins:
300g di farina
2/3 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale alla vaniglia
160g di zucchero di canna

100g di burro fuso tiepido
1 uovo
150g yogurt bianco

due banane non troppo grandi belle mature
una stecca di vaniglia

Scaldare il forno a 180°.
Imburrare e infarinare bene uno stampo da muffins, oppure disporvi i pirottini.
In una ciotola grande setacciare la farina col lievito, aggiungere lo zucchero, il sale, mescolare e fare una fontana. In una ciotola più piccola sbattere l'uovo, aggiungervi il burro fuso tiepido e sbattere bene insieme, aggiungere lo yogurt e sbattere ancora: deve essere ben amalgamato. In un'altra ciotola piccola mettere le banane spezzettate e la vaniglia. Se le banane sono grandi, usatene una e mezza, perché se il composto è troppo umido i muffins non crescono bene. E' bene che le banane siano belle mature e profumate; Questi muffins sono infatti un ottimo modo per utilizzare le banane che cominciano ad avere la buccia che scurisce.
Versare il composto di uovo-burro-yogurt nella ciotola con gli ingredienti secchi; versarvi anche la banana.
Con un cucchiaio grande girare il composto, facendo attenzione a non mescolare troppo: il composto deve rimanere grumoso, altrimenti se lavorate troppo i muffins saranno gommosi. Questa regola vale per tutti i muffins.
Aiutandovi con due cucchiai distribuire il composto negli stampi, cercando naturalmente di riempirli equamente.
Infornare e cuocere per circa 20 minuti; fare la prova dello stecchino. Cercate comunque di non far cuocere troppo i muffins, diventano duri. Se sulla supreficie del dolcetto si creando delle crepe questo è segno di buona lievitazione.

Io ho diviso l'impasto in due, aggiungendo in una metà 40g di gocce di cioccolato.

martedì 11 settembre 2012

Cake semi-integrale con uva e noci

cakeuvawmark

Con questo cake ho dato l'ultimo saluto alla mia frusta del kenwood.
Prima di partire per il mare ho surgelato un po' di burro che altrimenti sarebbe scaduto. L'ho tirato fuori dal freezer per usarlo in questo cake, l'ho lasciato scongelare per un po' a temperatura ambiente, l'ho cacciato qualche minuto in forno per essere sicura che fosse sufficientemente morbido e poi l'ho inserito nel kenwood per lavorarlo.
Purtroppo il cuore era rimasto un blocco di ghiaccio, talmente duro da riplasmare la conformazione della mia frusta, facendola diventare una frusta "burro-nomica" (come suggeritomi dalla mia amica ingegnera Cibou). Giuro che nel giro di un mesetto riuscirò a farmi passare l'incazzatura. Nel frattempo, vi prego, prendetemi a testate!


Cake semi-integrale con uva e noci


150g burro
120g zucchero di canna +25g per lo stampo
3 uova
150g farina bianca
100g farina integrale
mezza bustina di lievito
250g uva
50g noci
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro a lungo con una frusta. Aggiungere lo zucchero e il sale e lavorare ancora. Poi aggiungere le uova, una alla volta e la farina setacciata con il lievito. Inserire ora i chicchi di uva lavati, tagliati in due e privati dei semi e le noci grossolanamente spezzettate. Imburrare per bene uno stampo e spolverarlo di zucchero di canna (non c'è bisogno di tappezzarlo, è sufficiente la dose indicata). Cuocere a 200 gradi per 15 minuti (tenetelo d'occhio e se serve copritelo con un foglio di alluminio perchè non colorisca troppo), poi abbassare a 180 per altri 25-30 minuti (prova stecchino).

venerdì 7 settembre 2012

Fichi caramellati

fichi caramellati

Se non si fosse capito, quest'anno il distacco dal mare è stato ancora più difficile del solito. Sto facendo di tutto per conservare profumi e ricordi in funzione dell'inverno e questi fichi ne sono l'ennesima prova.
Li ho raccolti fugacemente sotto la pioggia e cacciati in macchina prima di partire per cui sappiate che, viste le condizioni, "valgono doppio"...


Fichi caramellati


700g fichi con picciolo
200g zucchero di canna
50g Marsala o altro liquore a piacere (rum)

Lavare i fichi e tamponarli delicatamente. Disporli in una terrina larga in cui si sovrappongano il meno possibile, irrorarli col marsala e cospargerli di zucchero. Lasciarli riposare per una notte.
L'indomani disporli in una larga padella antiaderente e cuocere a fuoco medio-basso per 2 ore. La prima mezz'ora li ho cotti coperti, poi ho via via eliminato il coperchio, prima parzialmente, poi del tutto.
Rigirateli un paio di volte, stando attenti a non romperli.
Invasare bollenti e capovolgere il vasetto per creare il sottovuoto.
Si conservano fino ad un anno.

martedì 4 settembre 2012

Profumi in barattolo

erbesale

Ebbene eccoci a casa, dopo tre splendide settimane di barca. Da anni frequentiamo l'isola croata di Cres che è famosa per essere ricoperta in larga parte da salvia selvatica e per produrre un delizioso miele con questa pianta. Ogni estate porto con me un po' dei suoi profumi raccogliendo la salvia e mettendola sotto sale. Con questo procedimento, che non so quante migliaia di anni abbia, riesco ad avere salvia profumatissima per tutto l'anno.
Questa volta ho fatto lo stesso con il finocchietto selvatico (altro sapore che adoro) sperando di ottenere la stessa resa.
E voi, avete qualche metodo particolare per conservare le erbe?
Un grosso abbraccio e un ben ritrovati a tutti!

venerdì 10 agosto 2012

Sfogliata con cipolle di Tropea e capperi canditi

sfocipollemark

Siamo agli sgoccioli, la partenza si fa imminente anche se credo di dovermene ancora rendere conto.
Continuano intanto le operazioni svuotafrigo che hanno dato un senso anche all'ultima cipolla e a quel rimasuglio di capperi canditi al miele che avevo comprato in Sicilia da Corrado Assenza. Ora che ci penso, è proprio seduta ai tavolini del Caffè Sicilia che credo di essermi resa ufficialmente conto di essere incinta.
Chiudo bottega dunque e fino a settembre ce ne andiamo in giro per i mari della Croazia.
Ci si rilegge tra tre settimane (magari nel frattempo riuscirò a dare qualche aggiornamento sulla pagina Facebook), non perdiamoci di vista perchè il prossimo mese ci sarà un progetto per cui avrò bisogno di tutto il vostro aiuto.
Un abbraccio e buona estate!


Sfogliata con cipolle di Tropea e capperi canditi

mezzo rotolo di pasta sfoglia (l'altra metà di questa)
una cipolla di Tropea
una manciata di capperi canditi (natuarlmente potete usare anche capperi normali o tentare una canditura casalinga)
olio
sale alla vaniglia

Tagliare la cipolla a fettine sottili, passare le rondelle ottenute sotto l'acqua evitando di rompere gli anelli, asciugarle e disporle a marinare per un paio d'ore in una terrina larga con un abbondante giro d'olio e un pizzico di sale alla vaniglia.
Trascorse le due ore, scolare le cipolle e distribuirle, pressandole un po', sulla sfoglia ben fredda da frigo. Infornare a 180 gradi per 20 minuti. Togliere dal forno, aggiungere i capperi e cuocere per altri 5 minuti.


marinata

mercoledì 8 agosto 2012

Sfogliata ai peperoni e peperoncino

intrusopeperoni

Reinventarsi.
Una passa tutta la vita a cercare una collocazione, il proprio posto nel mondo poi un giorno diventa madre e cambia tutto. Ti svegli e scopri che ti esce il latte dalle tette (no, dico, vi sembra normale?). Poco dopo scopri anche che l’allattamento è la cosa più bella del mondo e nutri tua figlia per un anno, con il tuo latte, intriso dei tuoi sapori. E così passano trecentosessantacinque giorni ed anche più e di quella persona che eri è rimasto poco. Sei diventata madre, hai saputo reinventarti. Per le tue passioni i momenti sono ridotti all’osso soprattutto se sei da sola e non hai tempo da buttare in sciocchezze. Hai una voglia di cucinare incredibile, di fare qualcosa di lungo e difficilissimo. Ogni tanto provi a fare una foto, ma lei si lamenta perché vuole giustamente essere seguita. Poi arriva un giorno come oggi: fai una cretinata per svuotare il frigo prima della partenza, provi ad impostare il tuo set… Lei cammina per un po’ avanti e indietro per la tua assicella preferita, poi si ferma e guarda cosa fai. Però è golosa, sa bene che si tratta di roba da mangiare e allunga una manina.
E tu ti reinventi ancora, oggi, con lei, come foodblogger e a pensarci ti scende una lacrima di commozione.


Sfogliata ai peperoni e peperoncino

mezzo rotolo di pasta sfoglia (mi sono innamorata di quella del Picard che è fatta di solo burro, farina e acqua)
2 peperoni, uno giallo e uno rosso, di quelli lunghi e stretti fatti a corno (qualcuno sa come si chiamano?)
olio, sale
un cucchiaio di zucchero di canna
basilico
peperoncino

Tagliare i peperoni a listarelle e privarli dei semi/filamenti interni. Sbollentarli per 3 minuti in acqua salata, poi scolarli e asciugarli.
Condirli con il cucchiaio di zucchero, un pizzicone di peperoncino e il sale.
Distribuirli sulla sfoglia pressando un po' e infornare a 180 gradi per mezz'ora circa.
Terminare con foglie di basilico.

Per l'abbinamento mi sono ispirata ad una crema ai peperoni proposta da mia cognata che consiste proprio nell'abbinamento di peperoni e peperoncino con una nota dolce. Buonissima!

venerdì 3 agosto 2012

Confettura di pesche bianche e rose rosse

confettura di pesche bianche e rose rosse

Chi mi segue su Facebook sa che l'altroieri ho ricevuto in dono una camionata di pesche bianche. E non delle semplici pesche bianche, ma le mie preferite, le stesse che avevo usato qualche anno fa per una confettura strepitosa con il rosmarino.
A questo giro ho preferito l'abbinamento con la rosa, più per accentuare i profumi tipici della pesca bianca che non per dare un timbro in più dato che, se non erro, pesco e rosa fanno parte della stessa famiglia delle rosacee.
Il procedimento è sempre lo stesso, ovvero quello di sfruttare la pectina naturale contenuta nei limoni di cui avevo diffusamente parlato in un articolo scritto per questo numero di Cucina Naturale.
Ah, indovinate chi mi ha aiutata a raccogliere tutti quei petalini? Ebbene sì, grazie al momento "riempi riempi, svuota svuota", ho messo sotto Chiarina che diligentemente ha riempito tutto il barattolo. Il problema è stato che, colpa di una microdistrazione, appena terminato il lavoro ha subito fatto subentrare il momento svuota-svuota...

Confettura di pesche bianche e rose rosse

per 3 barattoli:
1kg di pesche bianche sbucciate e tagliate a fettine (al netto degli scartI)
350g zucchero
2 limoni
6 boccioli di rosa rossa essicata (io ho usato questi ma credo che in erboristeria se ne trovino a iosa)
Una grande garza sterile

Tagliare le pesche a fettine e metterle a macerare per una notte in frigo con lo zucchero e i boccioli di rosa. Il giorno seguente, con un colino, dividere il succo dalla polpa e mettere il primo a ridurre sul fuoco per 30-40 minuti assieme ai boccioli finchè non assumerà una consistenza sciropposa.
Nel frattempo, spremere il succo dei limoni e tenerlo da parte. Raccogliere dentro la garza i semi del limone, le calotte spremute private della buccia e i boccioli prelevati in ultimo dal succo. Chiudere bene il tutto con spago da cucina.
Quando vedrete che il succo inizierà a caramellare, aggiungervi il succo di limone, la frutta e la garza e cuocere per un'altra mezz'ora circa. Poi togliere la garza e spremerla (per raccoglierne bene i succhi) con l’aiuto di uno schiacciapatate. Cuocere ancora per 5 minuti e fare la prova piattino. La marmellata, a questo punto, dovrebbe essere pronta. Invasare in barattoli sterilizzati (io li lavo e li metto in forno a 110 gradi fino al momento di invasare) e capovolgere per creare il sottovuoto.

P.S: a questo giro ho preferito non inserire i petali di rosa nella marmellata finale perchè avevo paura che prendessero il sopravvento ma al prossimo giro un po' di petalini ce li lascio dentro.

pesche bianche

martedì 31 luglio 2012

I pomodori al riso di Mauro

pomoalriso

Ammetto la mia ignoranza o, meglio, il mio provincialismo. Ma forse questo è anche il bello dell'Italia. La sua incredibile varietà fa sì che ciò che è ovvio per l'uno (il laziale, ad esempio) non lo sia per un altro (una mantovana trapiantata a Milano, ad esempio). E così all'alba dei miei ventinove-nonancoracompiuti-anni ho scoperto i pomodori al riso. Che figata.
Meraviglioso incontro tra nord (il riso) e sud (il pomodoro), sono stata letteralmente catturata da questa preparazione e profondamente affascinata da quel riposo che il riso deve fare per una notte immerso nella polpa di pomodoro per intrappolarne i sapori.
Il merito è tutto di Mauro, caro amico di mia suocera nonchè grande conoscitore della cucina della sua regione, che me li ha preparati durante un recente soggiorno in vacanza.
Vi riporto la sua ricetta:


I pomodori al riso di Mauro

Premessa: i pomodori ideali sono i cosiddetti 'cassettoni' o 'scatoloni' di Bolsena che sono dei grandi pomodori con delle naturali anse interne, quasi vuoti, tipo peperone.

Per 4 persone:
8 pomodori
16 cucchiai di riso da risotti (vialone nano o carnaroli)
basilico a go-go
olio, sale

Tagliare la calotta ai pomodori, inciderli internamente per svuotarli e raccoglierne la polpa in una terrina. Aggiungere alla polpa il basilico spezzettato e un pizzico di sale e frullare rapidamente. Aggiungere il riso e lasciare a riposo per almeno 6 ore.
Trascorso questo tempo, riempire i pomodori (nel frattempo conservati in frigo) senza arrivare al bordo, coprirli con la calottina, distribuire un generoso filo d'olio e un pizzico di sale sulla superficie e infornare a 180 gradi finchè vedrete appassire la buccia dei pomodori. Farli raffreddare nel forno spento.
A Roma si usa prepararli con l'aggiunta di qualche spicchio di patata nel recipiente di cottura.

Piccolo post scriptum: se proprio non volete accendere il forno, potete farli anche in padella coprendoli parzialmente con un coperchio (solo parzialmente per evitare l'effetto lessatura).

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mercoledì 11 luglio 2012

Il mio "baby pesto"

babypesto

Lo so. Lo so che lo sapevate che prima o poi ci sarei cascata anch'io, ma la tentazione di proporvi il nostro babyfood era troppo forte.
L'ineluttabilità di questo giorno si è finalmente palesata.
In effetti è da un po' che trascrivo le ricette preferite di Chiara su un quadernetto, mi appunto abbinamenti e spunti, ma per un po' ero riuscita a graziarvi...
Questa proposta nasce dalla volontà di preparare una pastina col pesto (a proposito, Chiara da sempre mangia solo pasta Garofalo, l'unica che propone anche per i piccoli pasta "seria", fatta di quello che deve essere fatta: farina di grano duro e acqua). Siccome a quest'età la frutta secca (i pinoli) è ancora terreno bandito, per dare consistenza al basilico ho pensato di frullarlo con i fagiolini.
Il risultato è un pesto tutto verde dallo spiccato sapore di basilico che confonderebbe anche il palato più fine.
Inutile dirvi che Chiara non è stata l'unica a mangiarlo...


Baby pesto (o pesto di fagiolini)
per due baby porzioni o una porzione da adulto

100g fagiolini lessati
una ventina di foglie di basilico
olio

Sminuzzare i fagiolini e frullarli assieme al basilico e ad un cucchiaio di acqua bollente.
Condire la pasta e aggiungere parmigiano grattugiato in abbondanza.

lunedì 9 luglio 2012

Verrine di crescenza e ciliegie

ciliegie e crescenza

Oggi ricetta colpo di fulmine! Si tratta dell'abbinamento tra crescenza e ciliegie proposto da Cesare Battisti del Ratanà e scoperto via Babs.
Quando l'ho visto ho pensato che fosse proprio un'idea carina, ma mi sbagliavo. Non si tratta di un'idea semplicemente 'carina', ma di un vero e proprio matrimonio di sapori.
L'ho proposto in versione amuse bouche, dentro al bicchiere.
E' ufficialmente entrato nel repertorio dei miei must estivi.
Dovete provarlo!


Verrine di crescenza e ciliegie


per ogni bicchiere ho calcolato
70g crescenza
35g ciliegie (intere, non ancora denocciolate)
olio
pepe
basilico od origano fresco (la scelta è dura)

Lavare e privare le ciliegie del nocciolo, tagliarle a cubetti e unirle alle foglie di basilico o origano.
Inserire la crescenza in una sacca da pasticcere senza beccucci per disporla sul fondo dei bicchieri (così da evitare di sporcarne le pareti). Condire con un abbondante giro d'olio e di pepe nero. DIstribuire le ciliegie sulla superficie.

mercoledì 4 luglio 2012

Smoothie di anguria e saturnine

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Signori, la notizia è di quelle importanti: è luglio e fa caldo. Ebbene, anche in casa spilucchino siamo stati colti dalla beverone-mania.
Presa dal raptus del frullatore, ormai polverizzo qualsiasi tipo di frutta e verdura. Quello che vi propongo è stato, di certo, uno dei più riusciti...


Smoothie di anguria e saturnine

Frullate pari peso di pesche saturnine sbucciate (o altre pesche bianche) e altrettanta anguria pulita e privata dei semi. Il tutto con il succo di mezzo limone.
Servire subito!

lunedì 21 maggio 2012

Crescione

crescione

"Gusto piccante e deciso. Una verdura da intenditori, dalle innumerevoli proprietà nutritive, da piantare e tenere sempre a portata di mano. Utile per chi non ha tempo ma vuol gustare comunque una verdura sana, ricca di vitamine e sali minerali. Si trova nei corsi d'acqua ma anche nei vivai. E' spontanea e coltivata. Ce ne sono diversi tipi*, tutti da conoscere, alcuni perfetti per i balconi poco esposti al sole. Quando mi chiedono cosa si può coltivare su un balcone che però è sempre all'ombra o quasi, la risposta è il crescione."
(Cucinare le erbe selvatiche, Ponte alle Grazie)

E crescione è stato.
Con grande sgomento dei vicini di casa (che ancora si domandano cosa ci faccia tutta quell'erbaccia nelle mie fioriere) ho piantato vaschette di crescione sul mio ballatoio perennemente all'ombra.
Ieri, con l'occasione della potatura, ne ho raccolti una trentina di grammi che sono finiti in risotto per due (anzi, due e mezzo). Buonissimo!

*qui si parla del crescione d'acqua.

martedì 15 maggio 2012

Cake con mirtilli e banana

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Un plumcake. Di quelli semplicissimi e irresistibili, nato dal nulla: da una mezza banana stranamente avanzata da Chiara, una manciata di ribes rimasta in frigo e un cestino di mirtilli, orribili, grossi come delle olive ma che mi sono ritrovata in eredita'. Ecco la dimostrazione che il tutto non e' semplicemente l'insieme delle parti, ma va oltre. La ricetta e' piu' o meno sempre la stessa, senza dubbi la mia preferita.

  
Cake con mirtilli e banana

150g burro
120g zucchero di canna +25g per lo stampo
3 uova
250g farina
mezza bustina di lievito
200g mirtilli
mezza banana
50g ribes
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro a lungo con una frusta. Aggiungere lo zucchero e il sale e lavorare ancora. Poi aggiungere le uova, una alla volta e la farina setacciata con il lievito. Inserire ora i mirtilli lavati e asciugati, i ribes e la banana a cubetti. Mescolare molto delicatamente e il meno possibile cercando di evitare di rompere i frutti. Imburrare per bene uno stampo e spolverarlo di zucchero di canna (non c'è bisogno di tappezzarlo, è sufficiente la dose indicata). Cuocere a 210 gradi per 15 minuti (tenetelo d'occhio e se serve copritelo con un foglio di alluminio perchè non colorisca troppo), poi abbassare a 180 per altri 25-30 minuti (prova stecchino).

mercoledì 18 aprile 2012

Spätzle agli spinaci

spatzle

Gli spätzle, i tipici gnocchetti di spinaci altoatesini, sono diventati uno dei piatti preferiti di Chiara (oltre che del suo papà) che ormai si sbaffa una razione da adulta senza colpo ferire. Come darle torto? Se c'è un cibo amabile e ruffiano è proprio questo.
Da farsi sono facilissimi, l'unico scoglio è quello di trovare l'apposito attrezzinoper farli.


Spätzle

dose per persona:
1 uovo
100g spinaci lessati e frullati
65g farina
un cucchiaio di latte
sale
(noce moscata)

Mescolare la farina con l'uovo e un pizzico di sale, aggiungere il cucchiaio di latte e gli spinaci frullati fino ad ottenere un composto morbido (una sorta di "pastella soda", per intenderci, che non va lavorata a mano come per gli gnocchi normali).
Distribuire il composto ottenuto nell'apposito attrezzo tuffando gli gnocchetti direttamente nell'acqua bollente salata. Appena vengono a galla, condirli a piacere con burro e parmigiano e servire.