giovedì 7 novembre 2013

Ecco il calendario 2014!

calendario2014

Eccolo finalmente! Anche quest'anno abbiamno raggiunto il grande obiettivo del calendario con le 12 ricette prescelte dalla raccolta sui cereali lanciata lo scorso mese.
E lo posso dire? Quello dello scorso anno era indubbiamente bello, ma questo lo è di più! Lo trovo veramente fichissimo!
Un'anteprima?

Calendario MLAL MARZO

Come sempre lo potete ordinare a fronte di un'offerta minima a partire da 5 euro via email scrivendo a sostegno@mlal.org o al telefono allo 045 8102105.
Non fatevelo scappare!

martedì 5 novembre 2013

Chocolate thumbprints

chocothumbmark

...ovvero tra moglie e marito non mettere il dito, il dito mettilo nei biscotti!
L'avete capito, continua la carrellata di biscotti preparto. Quando qualche giorno fa su Facebook ho chiesto quali fossero i vostri preferiti, ho ottenuto più o meno la medesima risposta sia da Anna che da Elena. Era proprio il caso di ascoltarle perchè i biscotti con l'impronta del pollicione (traduzione letterale ed aulica dall'inglese) sono proprio uno sballo.
Riempiteli di marmellata, di cioccolato o mangiateli senza farcitura che sono proprio un godimento!
Da amante del cioccolato amaro ho voluto essere estremista al massimo e ho ridotto la quantità di zucchero al minimo sindacale. A noi sono piaciuti così, ma voi regolatevi in base ai vostri gusti.
La ricetta è quella di Martha Stewart recuperata via Comida (a sua volta tratta da Kja) e la farcitura (ganache al caramello) è quella di Alex.


Chocolate thumbprints


120g farina
60g cacao
un pizzicone di fior di sale
115g burro
130g zucchero + quello per impanarli (io ne ho usati solo 70g e ho utilizzato quello di canna)
1 tuorlo
1 cucchiaio di panna fresca (omesso)

Preriscaldate il forno a 175 gradi. Setacciate farina, cacao e sale. Sbattete il burro con lo zucchero, magari con delle frusta elettriche, fino ad avere una crema morbida e spumosa, unite il tuorlo e la panna, continuate ad amalgamare. Aggiungete il mix di farina e mescolate bene in modo che sia ben incorporato. Otterrete un composto bricioloso, lavoratelo con le mani per renderlo una palla soda. Approntate una ciotolina piena di zucchero e foderate la piastra di carta da forno. Prelevate un cucchiaino di impasto, rotolatelo tra i palmi della mano per fare una pallina, rotolatela nello zucchero e posatela sulla piastra. Continuate fino ad aver riempito la piastra, ponendo le palline a 2-3 cm di distanza. Affondate il pollice in mezzo ad ogni biscotto per fare una rientranza abbastanza profonda ma senza bucare il biscotto. Infornate per 10 minuti. Prelevate la teglia dal forno e se alcune rientranze hanno perso definizione premete leggermente mentre sono ancora caldi. Dopo 15 minuti potete levarli dalla teglia e metterli su una gratella a raffreddare.

Per la ganache aò caramello:
75g cioccolato fondente
30g zucchero
45g panna fresca

Tagliare il cioccolato a pezzetti. Sciogliere lo zucchero in un pentolino e farlo caramellare. Aggiungere la panna (attenzione agli spruzzi) e far cuocere finché il caramello si sarà sciolto. Aggiungere il composto caldo al cioccolato e far sciogliere il tutto finché sarà spalmabile.
Farcire i biscotti con la crema di cioccolato e riporli in una scatola di latta.

giovedì 31 ottobre 2013

Zaletti

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Ebbene si, è partito il tour dei biscotti, quel rito ben augurale che accompagna le ultime settimane delle mie gravidanze.
Con Chiara le tappe erano state Lemon Meltaways, baci di dama e canestrelli. Tutti e tre strepitosi e da riproporre anche nei cesti di Natale. Con Cecilia invece inauguro il viaggio con la ricetta degli Zaletti (o Zaeti, o Gialletti) riportata, assieme ad un accurato excursus storico, da Diletta su Gastronomia Mediterranea qualche tempo fa.
Ho fatto un paio di varianti, non tanto per scelta quanto per mancanza di ingredienti e sono risultati buonissimi!
La prossima volta vorrei osare con più farina gialla e utilizzare quella di Marano, per restare in Veneto.

Zaletti
(per circa 45 biscotti)

350g Farina per frolla
150g Farina di mais bramata (va bene anche fioretto, ma personalmente preferisco una grana più grossa)
150g Burro
200g Zucchero
55g Uovo intero (1 uovo)
150g Uvetta (ho usato metà uvetta e metà pere secche)
70g Rum (per me marsala)
1 Bacca di Vaniglia
Scorza grattugiata di una limone
10g Lievito per dolci

Per prima cosa versare il rum sull'uvetta e lasciare macerare per alcune ore. Impastare zucchero e burro. aggiungere le uova e le farine setacciate con il lievito. Scolare l'uvetta e incorporarla all'impasto. Formare dei filoncini quadrati da circa 500g ciascuno (ne vengono 2) lughi 25-30cm, raffreddare in freezer per 20-30' e tagliare a 1 cm di spessore. infornare a 160-170°C per 15-18°C. Non devono scurire troppo ma rimanere belli gialli. Depositare i biscotti sulla placca leggermente distanziati perchè in cottura si allargano. Lasciar raffreddare e conservare in un contenitore ermetico.

Sono biscotti profumatissimi e ancora più buoni se lasciati frollare per un paio di giorni; se accompagnati con vino dolce sono ottimi a chiusura del pasto.

giovedì 17 ottobre 2013

Torta di mele al farro e noci

torta di mele al farro e noci

Sono tempi bui per le pagine di questo blog, la cucina di casa è sempre più ridotta all'osso o si limita a ripetere dei grandi classici (crostate, torte di pane, non so quante ne ho fatte ultimamente). Pollo arrosto, spatzle, arrostino, tutte cose "basic" che però in questo momento vanno per la maggiore.
La gravidanza a questo giro mi sta togliendo tutte le energie e quel poco che rimane è tutto dedicato alla mia bambina (tra l'altro, sempre più la mia prima aiutante in cucina!).
Se si pubblica una tortina oggi è tutto merito delle mie voglie (dite "grazie voglie", tutti insieme): sono stata colta da improvviso bisogno di torta rustica con mele e noci, sicchè ho aggredito tre povere golden, senza neanche sbucciarle (troppa era la fame atavica) ho preparato l'impasto e ficcato in forno. Queste sono le soddisfazioni della vita!
Inoltre questa torta è un buon compromesso tra golosità e salutismo (perchè pur non essendo eccessivamente calorica è proprio buona e le noci aggiungono una bella nota goduriosa) che, tutto sommato, mi tiene con la coscienza abbastanza pulita.
Qui non ha raggiunto le 24 ore di vita, vedete un po' voi...


Torta di mele al farro e noci


500g mele
4 uova
110g zucchero di canna
60g burro fuso
60g yogurt naturale
220g farina di farro
mezza bustina di lievito
marsala
60g noci
un pizzico di sale alla vaniglia
burro e pangrattato per lo stampo

Lavare le mele, tagliarle a fettine sottili e metterle a macerare, rigirando di tanto in tanto, con un bicchiere di marsala.
Nel frattempo, sbattere i tuorli con lo zucchero e il sale, unire il burro fuso, lo yogurt e infine la farina setacciata col lievito.
Incorporare all'impasto le mele con un po' (o tutto, a vostro piacere) del loro liquido di macerazione e le noci spezzettatte. Io ho inserito 2/3 delle mele e un terzo l'ho tenuto per fare la decorazione finale.
Montare gli albumi a neve a aggiungerli delicatamente al resto.
Imburrare e pangrattare uno stampo e versarvi il composto. Terminare conficcando a fondo nell'impasto le mele rimaste formando una raggiera.
Cuocere per 45-50 minuti a 175 gradi. Prova stecchino.
Zucchero a velo, una volta fredda.

mercoledì 16 ottobre 2013

Un chicco tira l'altro: le magnifiche 12 da calendario!

16 ottobre: come ogni anno l'appuntamento è con la Giornata Mondiale dell'Alimentazione e, dall'anno scorso, anche con ProgettoMondo Mlal! Sono ancora più contenta perchè il nostro successo (chi ci ha seguiti dalla pagina Facebook sa che sono arrivate quasi 90 ricette) quest'anno farà da apripista alla campagna Io non mangio da solo 2013 che parte quindi ufficialmente oggi. So che abbiamo seminato bene, ora aiutateci a raccogliere altrettanto bene!

Insomma GRAZIE. Grazie davvero perchè ci avete messo l'anima, avete capito pienamente lo spirito di questa raccolta e, involontariamente, ci avete pure reso la strada più difficile...sì, perchè scegliere solo 12 ricette è stata impresa ardua, sulla quale siamo riusciti a convenire solo in ultima analisi.
Inoltre mi piace pensare che questa raccolta abbia rappresentato un'occasione per conoscere cereali sconosciuti o dimenticati, ridandogli nuova vita.

Bando alle ciance, volete sapere chi sono le "magnifiche 12"?


1. Mais: Torta streusel con marmellata di fragole e fragoline di Anna Esposto de Il ricettario di Anna;

2. Frumento: Tabulè dolce di albicocche di Elvira Costantini di Un filo d'erba cipollina;

3. Riso: Riso rosso con crema di porro e mela caramellata al miele di Stefania Zecca de Le ricette di Pepi;

4. Orzo: Zuppa d’orzo e champignons di Marina della Pasqua de La tarte maison;

5. Farro: Bulgur di farro al pompelmo, capperi ed erbe fresche di Edda Onorato di Un dejeuner de soleil;

6. Quinoa: Crepes alla quinoa soffiata e salvia ananas con salsa di tamarillo all’acqua di cocco e cannella di Elisa Caimi de Il rovo di bosco;

7. Amaranto: Molleux alla zucca e amaranto soffiato con nocciole di Genny Gallo di Al cibo commestibile;

8. Grano saraceno: Insalata tiepida di grano saraceno con crema di pecorino di Cristina Mariotti di A pen in the kitchen;

9. Segale: Mezzi pici rustici di segale e nocciole di Cinzia Martellini Cortella di Cindy Star;

10. Avena: Kokosbollar (palline svedesi al cioccolato e avena) di Enrica Panariello di Chiara Passion;

11. Kamut®: Cake di Kamut con more e semi di papavero di Laura Gioia di Essenza di vaniglia;

12. Miglio: Polpette di miglio con verdure e formaggio di Sarah Brunella di Fragola e limone.

Per concludere -perchè davvero non so trattenermi- ho appena visto in anteprima la bozza del calendario di quest'anno ed è veramente fichissimo! Scusate, ma dovevo dirlo.

lunedì 16 settembre 2013

Un chicco tira l'altro...La nuova raccolta per ProgettoMondo MLAL!

Lo scorso anno siamo partiti dal pane, pensato come alimento primordiale e universale di unione tra i popoli, raggiungendo un risultato tanto positivo quanto insperato. Quest’anno ci proponiamo di andare ancora più alle radici della terra, a sgranare chicco dopo chicco i cereali, stadio zero del mangiare quotidiano, motori delle economie locali e custodi di un patrimonio spesso dimenticato quale è la biodiversità.

La proposta che vi facciamo anche quest’anno è quella di aiutare ProgettoMondo Mlal, l’ONG che molti di voi ormai conoscono (e per chi ancora non la conoscesse, potete leggere tutte le info qui) e a cui si sono affezionati, ad andare avanti con la campagna Io non mangio da solo, un’insieme di progetti volti ad assicurare un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, promuovere la distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole per centinaia di comunita di America Latina a Africa, sostenere programmi di sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse naturali.

L’idea è quella di creare un calendario e un’agenda per il 2014 con le migliori foto e ricette arrivate, la cui vendita andrà interamente a finanziare i programmi della campagna Io non mangio da solo.
Avete voglia di regalarci una ricetta ed una foto del piatto finito con protagonista uno dei tanti cereali che la terra ci regala?

In questo modo...non mangeremo più da soli!



REGOLAMENTO


Premessa: con la vostra partecipazione autorizzerete ProgettoMondo Mlal ad utilizzare il materiale che ci avrete inviato per la creazione di un calendario e di un’agenda 2014 (che riporteranno la vostra firma) per la raccolta fondi.


Come partecipare?


- Pubblicare sul vostro blog una ricetta dolce o salata che utilizzi uno (e possibilmente uno soltanto) di questi 12 cereali -alcuni veri e propri e altri cosiddetti “pseudo-cereali”*-, in forma di chicco, fiocchi o farina:

1. Mais
2. Frumento
3. Riso
4. Orzo
5. Farro
6. Quinoa
7. Amaranto
8. Grano saraceno
9. Segale
10. Avena
11. Kamut®
12. Miglio


- Pubblicare una foto che la rappresenti;
- E’ possibile partecipare con una ricetta già proposta nel blog a patto di ripubblicarla in un nuovo post che faccia riferimento a questa nuova raccolta per ProgettoMondo Mlal. Con l’occasione potete anche approfittare per scattare una nuova foto aggiornata;

- Inviare il tutto (testo e foto senza scritte e ad alta definizione) all'indirizzo mail iononmangiodasolo_contest@mlal.org insieme al modulo della liberatoria che potete scaricare QUI e segnalare il link del vostro post nei commenti qui di seguito. Se non avete un blog ma volete ugualmente contribuire, è sufficiente che spediate il vostro materiale all'indirizzo mail appena citato e, per sicurezza, segnalatelo anche qui.

Se avete piacere potete sostenerci e rimanere aggiornati sull’andamento della raccolta anche attraverso la pagina facebook del gruppo della campagna e quella più generale di ProgettoMondo Mlal.

- La scadenza è fissata per la mezzanotte del 4 ottobre 2013.

Le 12 ricette da calendario (ogni mese sarà dedicato ad un cereale) verranno proclamate il 16 ottobre 2013, Giornata Mondiale dell’Alimentazione.


Grazie per il sostegno che in ogni forma ci darete!

*Consapevoli che sia improprio definire tutti quanti “cereali”, concedeteci questa imprecisione per ampliare la raccolta e ricordare così alcuni chicchi altrimenti dimenticati.

mercoledì 17 luglio 2013

Crostata con lamponi rossi e gialli e amaretti

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Chi mi segue su Facebook già sa che sono tornata a casa dalla montagna con un ricco bottino di lamponi. I più non hanno nemmeno fatto in tempo ad entrare in cucina, altri sono finiti in marmellata e questi si sono incastonati in una delle più buone crostate mai fatte.
Saranno state le uova di montagna, l'uso del burro di panna agra* (se lo trovate, prendetelo! In giro ho trovato il burro di Sepp della Mila oppure il burro Algunder), la farina di farro o forse proprio i lamponi, fatto sta che ne è uscita una meraviglia.
Per stare in tema di torte, vi ricordo che oggi a MIlano c'è la Festa del Vicinato, un'iniziativa organizzata dal Comune pensata per coinvolgere gli anziani negli spazi vicini alle loro abitazioni, nei cortili, nelle portinerie dei caseggiati popolari o nelle piazzette, dove poter tornare bambini in una grande merenda di quartiere. Se avete voglia, siete ancora in tempo per poter contribuire con una torta dolce o salata da condividere alla festa. Le mie non mancheranno!


Crostata con lamponi rossi e gialli e amaretti


200g farina di farro
2 tuorli
90g zucchero di canna
100g burro di panna agra
un pizzico di sale alla vaniglia

15 amaretti sbriciolati
lamponi qb
3 cucchiai di zucchero di canna

Lavorare velocemente insieme tutti gli ingredienti per la frolla (in una planetaria o in un cutter), stenderla tra due foglie di carta forno e disporla all'interno dello stampo. Metterla in freezer.
Nel frattempo accendere il forno a 180 gradi e preparare il ripieno.
Quando il forno avrà raggiunto la giusta temperatura, togliere la frolla dal freezer, distribuire gli amaretti sul fondo e adagiarvi sopra i lamponi. Terminare spargendo uniformemente i tre cucchiai di zucchero di canna rimasti.
Cuocere ad un piano medio-basso per 25 minuti circa.
A cinque minuti dalla fine, schiacciare leggermente con una forchetta i lamponi.

* Le prime produzioni di burro di panna agra avvennero sui pascoli e nelle fattorie. Poiché a quei tempi non esistevano le centrifughe, le cosi dette “zangole”, i casari facevano scremare il latte nei cosiddetti “Gäpsen” ottenendo in questo modo la panna a loro necessaria per la produzione del burro. Come si può facilmente immaginare a quei tempi non esistevano neppure i condizionatori d’aria e, in conseguenza a ciò, poteva capitare che durante l’affioramento la panna divenisse acida. I casari si accorsero, però, che il “burro acido” ottenuto aveva un aroma piacevole e, a mio avviso, molto più intenso. Come dire, sa molto più di burro.

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martedì 9 luglio 2013

Tatin di pomodori farciti di pane aromatico

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Rieccomi con un antipasto per la festa del mio papà, con una ricetta tratta da un vecchio numero di Sale & Pepe (non chiedetemi quale) e rieccomi anche alle prese col blackout. Insomma, potrei copiare l'intro alla ricetta precedente.
Il compleanno del papà infatti mi ha innanzitutto riportata in cucina (e non l'avessi mai fatto che è saltata la luce a tutto il quartiere!), ma soprattutto mi ha spinta a rimettere mano nel mio quadernone dei ritagli (una sorta di primordiale pinterest - a proposito, ho appena avuto la masochistica idea di iscrivermi, QUI trovate il mio account) da cui ho tratto un sacco di spunti.
Inutile dire che vi riporto la ricetta con le mie modifiche tra parentesi.


Tatin di pomodori farciti di pane aromatico

Un rotolo di pasta sfoglia (per me rigorosamente del Picard)
10-12 pomodori ramati ben maturi
6 fette di pan carré di semola di grano duro (per me 140g di pane tipo pugliese privato della crosta)
La scorza di un limone
2 cucchiai di pinoli (per me 40g di mandorle)
Basilico, timo, mentuccia
Un cucchiaio di zucchero
Olio, sale e pepe
Uno spicchio d'aglio a piacere

Incidere i pomodori a croce, scottarli per qualche minuto in acqua bollente, poi scolarli e raffreddarli in acqua e ghiaccio. Spellarli, svuotarli dei semi e dell'acqua, salarli dentro e fuori e lasciarlo capovolti per 10 minuti.
Frullare il pane nel mixer e passare le briciole ottenute in padella con 3 cucchiai di olio fino a rendere ben croccanti. Mescolare le briciole con le erbe tritate, la scorza di limone, le mandorle tritate, sale e pepe e, se lo si gradisce, con l'aglio tritato.
Farcire i pomodori con il composto di briciole.
Scaldare sul fuoco la teglia nella quale cuocerete la tatin con un cucchiaio di olio e i pomodori con la farcitura verso l'alto e cuocere per 5 minuti. Aggiungere a pioggia il cucchiaio di zucchero.
Bucherellare bene la sfoglia e adagiarla sui pomodori ripiegando i bordi nella teglia.
Cuocere in forno a 200 gradi per 30 minuti. Rovesciare su un piatto e servire a piacere con della stracciatella.

mercoledì 3 luglio 2013

Mattonella di zucchine, ricotta e fiori

terrina di zucchine

Oggi vi propongo un antipastino fresco ed estivo, superadatto agli amanti dei fiori di zucca.
La ricetta è tratta da un vecchio numero di Sale & Pepe (luglio 2008), ma ve la riporto con le mie modifiche.
Invece di una ricotta vaccina ho preferito usarne una di capra ed alle olive verdi ho preferito le taggiasche.
La cottura invece è stata tutta un mistero dato che a metà del tempo previsto tutta la mia via è stata colpita da un delizioso blackout e quindi non so bene come abbia cotto (io l'ho lasciato dentro al forno e basta...però che sfiga!).
È stata uno degli antipasti che ho fatto per il compleanno del mio papà e per l'occasione ho anche messo in posa la mamma approfittando del suo bel vestito lilla e dell'abbronzatura ai limiti del vergognoso.


Mattonella di zucchine, ricotta e fiori

Una trentina di piccole zucchine con il fiore (a me ne sono bastate 20, ma è meglio prendersela comoda)
300g di ricotta di capra (ma ne prenderei un etto in più per una preparazione più ricca)
65g di pancarrè (io ho usato un buon pane di semola tipo pugliese privato della crosta)
Una ventina di olive taggiasche
Scorza di limone grattugiata
Olio, sale e pepe
3 cucchiai di grana grattugiato
Menta e basilico a go-go

Staccare con delicatezza i fiori dalle zucchine e metterli da parte. Nel frattempo spuntare le zucchine e scottarle in acqua bollente salata per 5-6 minuti (devono rimane croccanti), scolarle e immergerle in acqua e ghiaccio. Disporle su un telo ad asciugare.
Nel frattempo mettere nel mixer il pane e le olive taggiasche e frullare fino ad ottenere delle briciole.
Incidere su un lato i fiori, privarli del pistillo e "srotolarli" fino ad ottenere degli "striscioni".
Mescolare la ricotta, il grana, la scorza di limone, le erbe tritate, sale e pepe e spalmare il composto ottenuto su ogni fiore. Arrotolare ogni fiore (dalla parte della ricotta) su una zucchina, avvolgendola.
Disporre le zucchine in una terrina di 20cm unta d'olio, alternando strati di zucchine a strati di pane alle olive.
Sigillare con il coperchio o con un foglio di alluminio e mettere in frigo per un'ora (questo aiuterà a tenere più compatta la mattonella). Cuocere in forno a bagnomaria a 160 gradi per 40 minuti.
Servire fredda, meglio il giorno dopo.

mercoledì 26 giugno 2013

Torta crumble al rabarbaro

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Il rabarbaro in questi giorni sta davvero spopolando, d'altronde inizia finalmente a trovarsi con facilità sui banchi dei nostri mercati e acquistarlo diventa inevitabile (per non parlare di chi se lo sta coltivando nel giardino o sul balcone di casa).
Ho voluto riproporre una torta di Knam che avevo fatto qualche anno fa con le albicocche e mi era piaciuta molto con le varianti del caso.
Ho voluto anche tentare di liberarmi la coscienza usando un crumble "finto dietetico-salutista" fatto con farina integrale e i fiochi d'avena.
Mi rendo conto di essere ridicola...abbiate pietà di me!


Torta crumble al rabarbaro


Per il crumble:
50g burro
50g farina integrale
40g zucchero di zucchero di canna
35g fiocchi di avena
un pizzico di sale alla vaniglia

Per la torta:
240g farina
200g rabarbaro
140g burro
100g ricotta vaccina
90g zucchero di canna
2 uova
la scorza grattugiata di un limone
1 bacello di vaniglia
9g lievito chimico in polvere
un pizzico di sale alla vaniglia

Per il crumble, impastare velocemente insieme tutti gli ingredienti fino ad ottenere una consistenza sabbiosa. Riporre in frigo.

Per la torta, lavorare con una frusta il burro con lo zucchero e il sale, aggiungere un uovo per volta, la ricotta e la farina setacciata insieme al lievito. Aggiungere la vaniglia e la scorza di limone e terminare con il rabarbaro lavato e tagliato a pezzetti.
Distribuire il tutto in uno stampo (da 22-24) imburrato e infarinato e cospargere con il crumble.
Cuocere a 170 gradi per 45 minuti. Prova stecchino.

lunedì 24 giugno 2013

Ananas, melone e zenzero...da bere!

beveroneananasmelonezenzmark

Oggi più che una ricetta, vi propongo un beverone di sopravvivenza (ogni scusa è buona per sfoggiare i miei nuovi tappi per barattoli presi nel mio negozietto preferito su Etsy)!
Tra le tante centrifughe fatte in questi giorni questa è quella che più mi è piaciuta: è fresca, dissetante e piacevolissima.
L'ispirazione viene dritta dritta da "Non solo centrifughe. Smoothies, salse, dolci ed altro ancora", edito da Bibliotheca culinaria.
E voi? Siete beverone-addicted?


Frullato di ananas, melone e zenzero

per 4 bicchieri:
400g melone al netto
400g ananas al netto
5g zenzero fresco

Frullare insieme i frutti e passarli al setaccio. Servire a piacere con un cubetto di ghiaccio.

venerdì 21 giugno 2013

Semplicemente budino al cioccolato (ma quello della nonna!)

budinociocco

Qualche tempo fa sono stata colta da un'insana voglia di budino al cioccolato. Facile no? E invece no. Ho fatto tante creme e cremine al cioccolato, ma il budino vero, come quello che mi faceva la mamma da piccola sciogliendo le uova di Pasqua, quello no, non l'ho mai fatto. Beh, direte voi, basta telefonare alla mamma per avere la ricetta. E ancora no, perchè sono passati talmente tanti anni dall'ultimo budino che la mamma non se lo ricorda più.
Per fortuna è venuta in nostro soccorso mia cugina Luisa che ci ha ricordato il ritornello della nonna: "per un litro di latte, un etto di cioccolato, uno di zucchero e uno di farina". E così è stato.
La nonna poi aggiungeva una bella noce di burro per dare più forza e, a volte, un cucchiaino di caffè solubile.
Noi alla fine l'abbiamo fatto così (come sempre, e a maggior ragione per una preparazione così semplice, è fondamentale che gli ingredienti siano di primissima qualità):


Budino di cioccolato


un litro di latte intero fresc)o
150g cioccolato fondente min 70% (la nonna mi perdonerà ma ne ho aggiunto un po' di più)
100g farina setacciata
100g zucchero di canna
40g di burro

Portate il latte ad ebollizione (a piacere con il caffè solubile o con un po' di vaniglia). A parte, fuori dal fuoco, in un pentolino diluite con una frusta la farina con il latte bollente, mettendone prima poco, poi via via aggiungendolo tutto, stando attenti a non formare grumi. Rimettere sul fuoco e aggiungere lo zucchero, il burro e sciogliere in ultimo il cioccolato. Mescolare fino ad ottenere la giusta consistenza. Se si dovessero formare grumi il minipimer sistema tutto! Distribuire in uno stampo (magari bagnato con un goccio di liquore e fare raffreddare in frigo per almeno due ore.
Per sformarlo, immergere rapidamente lo stampo in una vasca di acqua calda che, scaldando un po' le pareti esterne del budino, lo aiuterà meglio a scivolare via.

martedì 18 giugno 2013

Crostata con fragole e rabarbaro

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Quando aspettavo Chiara ero sicura che questo blog si sarebbe trasformato in un ricettacolo di baby-ricette, che mi sarei dedicata al cibo per lei e per le sue pappe.
Col tempo ho capito che non sarebbe mai stato così, perchè il cibo per lei (dall'avvento dei denti in poi) è anche il cibo per noi. Non credo al cibo per bambini, credo in un'alimentazione sana e varia (e sottolineo varia) che piaccia a tutte le età.
Adoro farle conoscere la frutta e la verdura. Ogni volta che mi avvio in cucina lei recupera una sedia dal tavolo e mi si affianca per vedere (e toccare) quello che faccio. Si sgranano insieme i piselli, si puliscono i fagiolini, i carciofi, si pelano le patate, si annusa il basilico e lo si aggiunge ai sughi...e si preparano insieme tante torte!
Non vi dico lo stupore di fronte al rabarbaro ("ra-bar-ba-ro amore, si chiama rabarbaro. Barba, come barba-papà, ra-barba-ro!") e non vi dico neppure il tempo che ci ha messo per stendere la frolla che era ormai quasi sciolta...però ne è uscita la crostata più buona del mondo!


Crostata con fragole e rabarbaro

per un cerchio da 22

per la frolla:
200g farina (petra 5)
2 tuorli
90g zucchero
100g burro
un pizzico di sale alla vaniglia

per l'interno:
150g fragole al netto degli scarti
150g di rabarbaro al netto
30g zucchero
il succo di mezzo limone

Lavorare velocemente insieme tutti gli ingredienti per la frolla (in una planetaria o in un cutter), stenderla tra due foglie di carta forno e disporla all'interno del cerchio, conservandone i ritagli. Metterla in freezer.
Nel frattempo accendere il forno a 180 gradi e preparare il ripieno.
Lavare e tagliare in 2 o in 4 le fragole a seconda delle dimensioni. Lavare e tagliare a tocchetti più piccoli il rabarbaro. Condirli insieme in una ciotola con lo zucchero e il limone.
Quando il forno sarà arrivato in temperatura, distribuire la frutta nello stampo e infornare nella parte medio basssa del forno per 10 minuti.
Nel frattempo, ricomporre i ritagli della frolla e prepararli per la griglia.
Trascorsi i 10 minuti, estrarre la crostata e comporre la griglia. Cuocere alla stessa posizione per altri 17-18 minuti.



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venerdì 31 maggio 2013

Dove trovare il libro "Buono come il pane"?



Mi riaffaccio, dopo tanto tanto tempo, non per cucinare -giammai!- ma per aggiornarvi sulla campagna che con tanto entusiasmo avete portato avanti assieme a me.
Ebbene il libro nato dal contest lanciato quest'autunno è arrivato alla sua prima ristampa e sta facendo il giro d'Italia grazie alla vostra inventiva e generosità. Passa di mano in mano attraverso cene, aperitivi, mercatini, presentazioni in libreria, insomma il calore con cui avete accolto la nostra sfida è davvero entusiasmante.
Al di là dei singoli eventi, ci sono poi alcuni esercizi che hanno deciso di tenere il libro (per lo più in conto vendita, quindi per loro a costo zero) nelle loro vetrine e mi pareva doveroso segnalarli tutti e ringraziarli.
Naturalmente chiunque voglia unirsi a questa bella lista è ben accetto!


Libreria Grosso Ghelfi&Barbato
via Scala 1 (Verona)

Libreria Pagina Dodici
Corte Sgarzerie 6a (Verona)

Libreria Ninive

Vicolo Pomo d’Oro (Verona)

Libreria Editrice Salesiana

via Rigaste San Zeno 13 (Verona)

Libreria Minerva

Corso Porta Nuova 86 (Verona)

Panificio Boscaini

p.zza Donatori di Sangue 9 - Verona

Panificio Zambiasi

Via Berengario, 12 Cavaion (VR)

Panificio Bullio

sedi di Garda, Lazise e Bardolino (VR)

Molino Bertolini

via IV Novembre 11 (Caprino Veronese, VR)

Chiozzini Flli Snc
via L.Da Vinci 1 Castelmassa (RO)

Panificio Dalpiaz

via Roma 6 (Salorno, BZ)

Magic Bimbi

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…e ovviamente lo si può chiedere, con un'offerta libera a partire da 10 euro, a sostegno@mlal.org o via telefono allo 045.8102105!

martedì 19 marzo 2013

Cake al semolino

sem3mark

Chi non muore a quanto pare si rivede...
E' un periodo così, portate pazienza. Che poi non è che non stia cucinando, anzi...finalmente mi sto divertendo ad organizzare le merende per Chiara e i suoi amici, che è la cosa che più sognavo quando l'avevo nella pancia e che finalmente ora riesco a realizzare.
Sì, questo blog sta prendendo un tono mammoso sdolcinato, ma che ci devo fare?
Ebbene, questo cake ci (a me, a Chiara, alla sua amichetta Viola) è particolarmente piaciuto e quindi andava per forza fissato su carta (o su PC, insomma).
Eccolo qui, velocissimo e rusticissimo:
Grazie a mammà per avermi dato l'ispirazione!


Cake al semolino

300g semolino (ho fatto un mix di semola fine e rimacinata)
160g zucchero di canna
100g burro morbido
mezza bustina di lievito
3 cucchiai di marmellata di arance
3 uova
sale alla vaniglia
qualche cucchiaio di latte

Mescolare insieme la semola, lo zucchero, il lievito setacciato e il pizzico di sale. Aggiungere le uova e il burro e mescolare fino ad avere un composto omogeneo. Aggiungere ora la marmellata e 2-3 cucchiai di latte.
Imburrare uno stampo da plumcake e versarvi l'impasto. Cuocere a 180 gradi per 40 minuti circa.

martedì 12 febbraio 2013

La marmellata di arance dell'Artusi

marmellata arance artusi

Ci sono ricette che ti folgorano e ti acchiappano talmente forte che non c'è verso di scrollarsele di dosso. E' il caso di questa marmellata. Sarà perchè l'ha riproposta la mia amica Cibou o per il fascino centennale dell'Artusi, fatto sta che l'ho fatta e che mi è piaciuta da matti.
Il procedimento è semplicissimo e piuttosto veloce, insomma, ve la riporto con tutte la note e varianti del caso (una su tutte, ho dimezzato lo zucchero).


Conserva di aranci

(da La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, 1891)

aranci, n. 12 (bio, per me Newhall)
un limone di giardino (bio)
zucchero bianco fine quanto è il peso degli aranci (per me la metà)
acqua, metà del peso degli aranci
rhum genuino, quattro cucchiaiate (omesso)

Con le punte di una forchetta bucate tutta la scorza degli aranci, poi teneteli in molle per tre giorni cambiando l'acqua sera e mattina (io ce li ho tenuti solo due giorni perchè a mio avviso in casa faceva troppo caldo e avevo paura si guastassero). Il quarto giorno (per me il terzo) tagliateli a metà ed ogni metà a filetti grossi mezzo centimetro circa, gettandone via i semi (non mi sono ammazzata nel taglio, ho tagliato un po' grossolano e ho dato una minipimerata in ultimo). Pesateli e solo allora regolatevi per lo zucchero e per l'acqua nelle proporzioni indicate. Metteteli al fuoco da prima colla sola acqua e dopo dieci minuti di bollitura aggiungete il limone tagliato come gli aranci. Subito dopo versate lo zucchero e rimestate continuamente finché il liquido non avrà ripreso il forte bollore, perché altrimenti lo zucchero precipita al fondo e potrebbe attaccarsi alla cazzaruola.
Per cogliere il punto della cottura (ma tenete conto per queste dosi circa un'ora e mezza), versatene a quando a quando qualche goccia su di un piatto, soffiateci sopra e se stenta a scorrere levatela subito. Aspettate che sia tiepida per aggiungere il rhum, e versatela nei vasi per custodirla come tutte le altre conserve di frutta, avvertendovi che questa ha il merito di possedere una virtù stomatica.
Del limone si può fare anche a meno.

mercoledì 6 febbraio 2013

Baicoli con lievito madre

baicoli e chiara

I baicoli possono essere considerati il grado zero dei biscotti. Sono una specialità veneziana consumata da sempre da chi va per mare, grazie al fatto che, alla luce della bis-cottatura, si mantengono molto a lungo. Mi piace pensarli come il corrispettivo nordico e dolce delle friselle tipiche dei pescatori del sud (per ulteriori informazioni e per una versione con lievito di birra, guardate qui).
In casa sono piaciuti tanto e un po' come le ferratelle qui sotto sono diventati parte integrante delle merende di Chiara.
Sono dei biscotti semplicissimi, non sono certo dei frollini, ma per chi ha dei nanetti con le mani lunghe in giro per casa sono delle alternative sane e ideali.
Questa volta Chiara, oltre a riproporsi come modella, mi ha aiutata anche nella preparazione, seguendo con attenzione la misura degli ingredienti e aiutandomi ad impastare con vigore.
Abbiamo seguito la plurigarantita ricetta delle sorelle Simili tratta dal loro ultimo libro "La buona cucina di casa". Tra parentesi le mie note.


Baicoli con lievito madre


350g lievito madre (rinfrescata dalla sera precedente)
350g farina di forza (per me Petra 5)
130g acqua
90g zucchero (di canna)
90g burro morbido (in verità ho usato 70g di burro salato e 20g di strutto)
1 cucchiaino di sale (non l'ho messo perchè ho usato il burro salato)

Con la farina fare una bella fontana.
Sciogliere bene al centro il lievito madre a pezzetti con l'acqua, aggiungere il burro, lo zucchero e il sale e lavorare bene insieme tutti gli ingredienti. Deve risultare un bell'impasto morbido.
Dividere l'impasto in 4 parti uguali e formare dei filoncini, sistemarli sulla teglia ricoperta da carta forno (io li ho disposti su due teglie diverse), lasciarli riposare 4/5 ore (5 ore mi sono servite tutte) in luogo riparato.
Cuocere in forno caldo a 200° per 10 minuti, non devono colorire troppo. Lasciarli freddare bene su una gratella poi metterli in un sacchetto di plastica per alimenti fino al giorno dopo (non l'ho fatto, ho aspettato solo 3 ore e poi sono passata alla biscottatura).
Tagliarli a fettine molto fini (il più sottile possibile), disporli sulla teglia del forno e farli tostare 8-10 minuti a 150/160° (a me sono stati sufficienti 4 minuti per lato a 140°). Devono appena dorare.
Quando freddi conservarli in una scatola di latta, durano a lungo.

baicoli

lunedì 4 febbraio 2013

Le ferratelle della nonna Kenna

ferratelle

Sembrano delle banalissime cialde eppure vi assicuro che, seppur nella loro assoluta semplicità (farina, uova, olio e zucchero) questi biscotti tipici dell'Abruzzo creano dipendenza.
Le ho scoperte grazie a mia suocera che mi ha regalato la piastra elettrica per farle e guidata passo passo nell'impasto. Appartengono alla famiglia delle gaufres francesi o dei wafels olandesi o waffles anglosassoni, ma hanno una consistenza molto più sottile e croccante che le distingue da tutti.
Il nome deriva loro proprio dal ferro su cui, una volta arroventato, venivano cotte un lato per volta. Ancora oggi in tanti le producono così, io mi sono accontentata della piastra elettrica che, tra i vari pregi, ha anche quello di cuocere entrambi i lati insieme.
Un tempo il ferro era parte integrante della dote nuziale delle spose e spesso recava inciso lo stemma della famiglia o le iniziali.


Ferratelle


400g di farina
5 uova
10 cucchiai di zucchero (200g circa)
10 cucchiai di olio extravergine di oliva
Un cucchiaino di cannella in polvere

Accendere la piastra apposita che deve essere ben calda.
Con una frusta, mescolare insieme tutti gli ingredienti, facendo attenzione a non formare dei grumi. Si otterrà un composto piuttosto sodo.
Distribuire un cucchiaio raso di impasto al centro della piastra e cuocere per circa un minuto e mezzo. Procedere fino a terminare l'impasto.
Conservare in scatole di latta e consumarle in purezza o ricoperte da un velo di marmellata.

martedì 22 gennaio 2013

Fette biscottate all'orzo con lievito madre

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A Natale ho scoperto che da un po' di tempo a questa parte la mia mamma si è messa a mangiare le fette biscottate a colazione. Ho subito pensato di prepargliene un po' io, di quelle fatte in casa con i controzebedei, ma aspettavo il momento giusto per il lievito.
Ho fatto un rapido giro su internet (sempre sia lodato) e mi è parso che la ricetta più gettonata fosse quella che compare nel libro sul lievito madre di Antonella del blog Pappa reale. Ci sono in giro delle piccole varianti, con o senza orzo e con tempi un po' diversi, questa è la versione -se posso dirlo, assolutamente perfetta- che ho seguito io.
Pensavo sarebbe stato un gran lavoro, in realtà invece sono piuttosto facili dato che l'impasto, molto poco condito (non contiene uova nè burro), è piuttosto facile da gestire.
La parte più brigosa è quella della tostatura, anche perchè ho deciso di tostare una teglia per volta e non tutte insieme per paura di un risultato non omogeneo.
Vabbè, bando alla ciance, ecco come ho fatto:


Fette biscottate all'orzo con lievito madre


470 g di farina 0 (per me Petra 1)
115 g di acqua
115 g di latte intero fresco
150 g di lievito madre attivo
75 g di zucchero di canna
5 g di sale
7 g di malto d’orzo
30 g di olio extravergine
5 g di orzo solubile

1 tuorlo d’uovo e 3 cucchiai di latte per spennellare

(ore 8) Prendere il lievito madre a 3 o 4 ore dal rinfresco (io l'avevo rinfrescato la sera prima, quindi 10 ore prima), spezzarlo nella ciotola della planetaria e impastarlo con la farina setacciata, il malto (che ho sciolto dentro al latte), lo zucchero, l’acqua e il latte tiepido ed impastare con il gancio. Quando l’impasto avrà preso corpo aggiungere l’olio in due volte e per ultimo il sale. L'impasto risulterà piuttosto compatto. Quindi, prendere l’intero panetto, che peserà circa 900g e toglierne un terzo (circa 300g) che andrà lavorato con l'orzo. Lavorare bene la parte che resterà chiara, e quando risulterà liscia e omogenea, arrotolarla con le mani e disporla in una ciotola coperto da pellicola. Rimettere il panetto piccolo nella planetaria e aggiungere l’orzo (io l'ho lavorato a mano) aspettando che il colore diventi omogeneo (ho aggiunto un cucchiaio d'acqua per aiutarmi). Formare una palla anche con questo mettere anch'esso a riposare in un'altra ciotola coperta da pellicola (ore 8.40). Il riposo deve durare 3 ore (io l'ho fatto riposare 4 ore e ho anticipato un po' i tempi della seconda lievitazione).

(ore 12.40) Trascorso questo tempo, dare ad entrambi gli impasti un giro di pieghe del primo tipo e rimetterli a riposo per un'altra ora (per me un'ora e mezza).

(ore 14.10) Riprendere l'impasto bianco e con l’aiuto del mattarello, stenderlo su un piano leggermente infarinato allo spessore di circa 5 mm facendo un rettangolo piuttosto lungo. Fare lo stesso con l’impasto scuro, che ovviamente risulterà più piccolo. A questo punto, sovrapponiamo l’impasto scuro su quello chiaro, lasciando liberi i bordi.
Arrotolare ora dalla parte lunga fino a chiudere come un rollè (deve venire un salscicciotto lunghissimo, tanto quanto la somma delle lunghezze dei vostri stampi da plumcake). Con un coltello, dividere a metà il rotolo e adagiare i due filoni in stampi da plum cake rivestiti di carta forno e imburrati. Coprire con pellicola e, al riparo, far lievitare altre 4 ore (a me sono bastate meno di 3 ore e mezza)(ore 14.40).

(ore 18) Quando i vostri rotoli avranno terminato la lievitazione e saranno raddoppiati, accendere il forno statico a 160°, spennellare la superficie delle fette con il tuorlo sbattuto con il latte e infornare per 40 minuti fino a doratura. Sfornare e lasciare tutta la notte (12 ore) i due filoni su una gratella a raffreddare (in verità io ho solo aspettato solo 3 ore, giusto il tempo che si raffreddassero per bene). Una volta raffreddati con un coltello per pane a sega, tagliare a fette spesse meno di 1 cm, sistemarle su carta da forno sopra la leccarda e tostare a 140° per 20 minuti, girandole sull'altro lato dopo i primi dieci minuti (come dicevo, io ho preferito biscottare una teglia per volta). Tenete d'occhio il forno e vedete come si comportano le vostre fette. La ricetta voleva una tostatura di 30 minuti ma a me si colorivano troppo (forse perchè le ho tagliate piuttosto sottili). Sfornare e lasciare raffreddare. Conservarle in una scatola di latta.

venerdì 18 gennaio 2013

Pane al semolino con lievito madre

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Mannaggia a me e al giorno in cui ho deciso di riesumare il lievito madre che giaceva morente nel mio frigo da due anni. Intanto è strabiliante il fatto stesso che sia riuscita a recuperarlo, mai è poi mai avrei pensato che avrebbe risposto così bene. Nel giro di una decina di rinfreschi sono riuscita ad ottenere lo stesso cazzutissimo lievito di un tempo.
Il vero colpevole di tutta questa vicenda è lo splendido "Come si fa il pane", neonato volume sul pane (di cui mi sono da poco dilungata su Gastronomia Mediterranea) che ha risvegliato la mia voglia di panificazione casalinga.
Sono partita con un pane al semolino, assolutamente delizioso.


Pane al semolino

125g di farina 0
mezzo cucchiaino di sale (3g)
25g di lievito madre
150g acqua tiepida
150g di semolino
3g di lievito di birra fresco (o 2g di quello secco)
50g di acqua tiepida
20g di olio

Impastare il lievito madre con 150g di acqua e il semolino. Far lievitare tutta la notte (questo è il prefermento).
Il giorno seguente, sciogliere il lievito di birra in 50g di acqua e incorporare 5g di olio. Mescolare il tutto al prefermento (questi sono gli ingredienti umidi).
A parte, mescolare la farina setacciata e il sale (ingredienti secchi).
Unire gli ingredienti secchi a quelli umidi e mescolare con un cucchiaio finchè staranno insieme. Coprire e far riposare per 10 minuti (l'impasto sarà piuttosto morbido).
Distribuire i 15g di olio restanti in una ciotola capiente e versarvi dentro l'impasto. Tirare un pezzo di impasto dal lato e premerlo al centro, girare leggermente la ciotola e ripetere l'operazione con un altro lato di impasto. Ripetere due volte. far riposare per 10 minuti.
Ripetere poi quest'operazione altre tre volte, con i relativi 10 minuti di riposo ogni volta.(si tratta delle pieghe di secondo tipo ben spiegate qui)
Distribuire a questo punto l'impasto su un piano infarinato e ripetere due giri di pieghe. Far riposare per 15-20 minuti.
Ripiegare ancora l'impasto facendolo ruotare fino a formare una palla piatta e liscia, con glli angoli rivolti verso il basso.
Spolverare la teglia di semolino, appoggiarvi l'impasto e spolverarlo di semolino. Con le dita creare delicatamente un buco al centro e tirare i lati in modo da formare un anello.
Far lievitare per 30 minuti o finchè si formano delle bolle sulla superficie.
20 minuti prima di infornare, accendere il forno a 240 gradi e disporre una teglia sul fondo.
Al momento di infornare, praticare 3 tagli sulla superficie del pane usando un coltello seghettato affilato.
Infornare e versare subito una tazza d'acqua nella teglia sul fondo. Abbassare a 220 gradi e cuocere per 35 minuti o finchè è dorato (un pane cotto dovrebbe suonare vuoto dandogli un colpetto con le nocche sul fondo).

mercoledì 16 gennaio 2013

Giveaway: i vincitori!


La tecnologia è una brutta bestia, si sa. Ero partita con l'idea di installare un programmino random che estraesse a sorte i due vincitori dei libri. Troooppo complicato, ho subito desistito.
Ho dunque pensato di creare dei bigliettini numerati da fare estrarre alla manina santa della mia bambina. Troooppo lungo e complicato, ho desistito dopo un po'.
Sicchè stamattina mi sono svegliata, ho verificato il numero dei commenti e, rivolgendomi a mio marito, gli ho chiesto: "Amore, tesoro, cucciolo, dimmi due numeri da 1 a 41"!. Lui mi ha risposto "4 e 38". "Grazie, dammene anche un altro di riserva, và!", "allora 5. Ma a cosa ti servono sti numeri?". "Poi ti spiego...".

Invito pertanto nikitek che ha lasciato il quarto commento "Spero di vincere una copia del librooooo" e Valy che al trentottesimo commento scrive "Complimenti per l'iniziativa e il blog! entrambe bellissimi! piacere di conoscerti!" di contattarmi in privato (virginiaportiolichiocciolagmailpuntocom) per lasciarmi i propri recapiti postali.
Qualora una delle due non si facesse viva nel giro di una settimana, verrà contattata la terza estratta Kittys kitchen (commento numero 5).

Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e li invito ad acquistare il libro "Buono come il pane" ordinandolo all'indirizzo sostegno@mlal.org o via tel. allo 045.8102105.
Per non mangiare più da soli!

lunedì 14 gennaio 2013

Buono come il pane: il libro e il mio primo giveaway!


Ebbene sì, dopo lo sforzo della campagna di quest'autunno è finalmente arrivato il libro "Buono come il pane" contenente tutte le ricette a base di pane che hanno partecipato alla nostra raccolta!
Cosa devo fare per convincervi? Devo andare dalla Parodi (dal minuto 28)?



Il libro parte da un'offerta di 10 euro e si può ordinare come sempre all'indirizzo sostegno@mlal.org o via tel. allo 045.8102105.
Presto sarà disponibile anche presso alcune librerie di Milano e di altre città.
Se qualcuno di voi volesse proporre il libro in contovendita alle librerie della propria città sarebbe magnifico. Con poco sforzo otterremmo un grande risultato su tutto il territorio nazionale!
Vi ricordo che tutto il ricavato andrà a sostenere i 10 progetti a carattere alimentare di ProgettoMondo Mlal di cui abbiamo tanto parlato gli scorsi mesi.

Ma non è tutto, siccome a fine mese questo mio piccolo spazio compirà 5 anni, ho deciso di regalare due copie del libro a due di voi estratti a sorte.
Vi basterà lasciare un commento a questo post (qualsiasi cosa, anche un semplice "ciao") per venire estratti e vincere il nostro fantastico libro!
Avete tempo fino alla mezzanotte di domani.