sabato 31 ottobre 2009

Post rosa per la prevenzione dei tumori al seno

Collage rosa

Ottobre è stato il mese della campagna per la prevenzione dei tumori al seno. Sì, della prevenzione.
"Prevenzione" è un termine che tanto ci affascina quanto stupidamente ci impaurisce. "Prevenzione" ci fa venire in mente quel cretino che addenta la mela nella pubblicità del dentifricio (prevenire è meglio che curare!), ma qui non si tratta solo di dentifricio.
Se in casa mia non si fosse fatta -coi relativi quanto inutili cacamenti sotto- prevenzione io oggi non sarei qui con la stessa serenità circondata -in maniera tanto forte che quasi mi fa paura- dall'amore dei miei cari. Pensiamoci, perchè tutti i giorni è ottobre.
Grazie Ela per aver lanciato l'iniziativa tra le blogger polacche e grazie Alex per averla portata tra noi.

giovedì 29 ottobre 2009

Chips di patate viola

Chips di patate viola (e stavolta non sono foglie!)

...e questa volta non sono foglie!!!
Sono contenta di aver fatto queste chips (che poi, a quanto mi dicono, si dovrebbero correttamente chiamare crisps o, già che ci siamo, semplicemente "verdure disidratate"). Sono buone, divertenti e versatili. Devo dire però che mi è costato: l'idea di tenere il forno acceso per due ore la trovavo un po' assurda. Ci sono cotture che mi chiedo se siano eticamente corrette. Poi, pensandoci, credo che un forno a bassa temperatura consumi meno di uno al massimo delle sue potenzialità per cui forse i consumi non sono così elevati.
E, soprattutto, l'importante è fare delle belle infornate piene così da farsi una bella scorta di verdurine disidratate che si conservano perfettamente nelle scatole di latta e sono pronte per essere sgranocchiate all'aperitivo o per completare una vellutata di verdura.
Ho seguito la ricetta di Cracco:


Chips di patate viola


patate viola (o altra verdura a piacere)

Mondare le verdure. Affettarle molto sottilmente con una mandolina e asciugarle bene con l'aiuto di un canovaccio.
Stendere le fettine su una placca rivestita di carta forno e mettetele a seccare a 80 gradi per 2 ore.

P.S.: altre presentazioni con le patate viola le potete trovare qui, qui, qui e qui.

P.P.S.: le patate viola, per la loro consistenza in genere piuttosto farinosa, sono particolarmente adatte ad alcune preparazioni come ad es. gli gnocchi.

mercoledì 28 ottobre 2009

Pan-cake al latticello

Pan-cake al latticello

Il clima mangereccio (o per meglio dire, di "magna magna") che si è instaurato in questi giorni mi ha ispirato una sana voglia di scopiazzamento.
Che bello, non aspettavo altro! Sì perchè era da parecchio tempo che volevo provare il cake al latticello di Alex...e il risultato è stato davvero particolare: sì perchè il vero problema è che non è un cake e nemmeno un pane, ma un ibrido dalla consistenza sorprendente. Ecco perchè ho deciso di ribattezzarlo pan-cake...
Copincollo paro paro da Alex, che colgo l'occasione per ringraziare:


Pan-cake al latticello


450 gr di farina
2 cucchiai di zucchero di canna (tipo muscovado)
3 cucchiaini di lievito per dolci (per me, cremor tartaro)
1 cucchiaio di scorza d'arancia grattugiata (per me, zenzero)
2 cucchiai di semi di papavero
2 cucchiai di semi di sesamo o di lino
2 cucchiai di semi di girasole o di zucca (ho fatto 1 e 1)
1 cucchiaino di sale
500 ml di latticello
burro per lo stampo

Riscaldare il forno a 200°C. Setacciare la farina in una terrina capiente, aggiungere gli altri ingredienti secchi e mescolare il tutto. Versare pian piano il latticello mescolando fino ad ottenere un impasto morbido. Imburrare uno stampo da cake, mettere l'impasto nello stampo. Infornare per 30 minuti, abbassare poi la temperatura del forno a 150°C e cuocere ancora per 30 minuti (a me sono stati sufficienti 15). Fare la prova dello stecchino prima di estrarre il pane dal forno. Togliere il pane dallo stampo e lasciarlo raffredare su una griglia.

lunedì 26 ottobre 2009

Cappuccino di castagne e polvere di sedano

Cappuccino di castagne e polvere di sedano

La storia di questo piatto nasce dal nostro ultimo soggiorno in Alto Adige (di cui vi lascio qualche scatto sotto). Al ristorante dell'albergo, infatti, mi è stato portato un cappuccino di castagne e tartufo di cui mi sono innamorata e che ho subito pensato di riprodurre.
Le mie considerazioni -in ordine sparso- sono state:
1. il tartufo è tanto buono, ma costa anche tanti soldini;
2. nel più remoto angolo della mia dispensa c'è della polvere di sedano mai utilizzata che ci starebbe proprio bene (e, col senno di poi, ci è stata così bene da pensare di rendere la presenza del sedano ancora più importante, tipo adagiarne una brunoise sul fondo del bicchiere, magari leggermente caramellata);
3. ve l'ho detto che sparavo pensieri in ordine sparso;
4. dato che la schiuma del cappuccino era identica alla schiuma di latte di un qualsiasi cappuccino da bar, mi ero ripromessa di utilizzare il mio mitico stantuffino per farla, aiutandomi (per mantenere la schiuma più a lungo) con un cucchiaino di lecitina -> grande cavolata!!! perchè il latte, con la lecitina sciolta non ha montato neanche a morire!
5. ovviamente la fortuna ha voluto che quello fosse l'ultimo goccio di latte di casa...e quindi ho montato tutto col minipimer facendone un'aria, ma avrei voluto qualcosa di più compatto;
6. quindi, non giocate al piccolo chimico come me: usate semplicemente il vostro stantuffino!

Collagr Fiè allo Sciliar


Cappuccino di castagne e polvere di sedano

per 6:
500g castagne
500g latte
sale
alloro
polvere di sedano

Bollire le castagne in acqua salata con una foglia di alloro per 30-40 minuti. Sbucciatele e ripassatele in pentola con 300g di latte fino a quando questo non inizia a bollire. Frullate il tutto aggiungendo circa altri 100g latte (le castagne assorbono tantissimo!!!) o un po' d'acqua se serve e poi passate il tutto al setaccio.
Distribuite il composto in 6 bicchieri, aggiungere la schiuma di latte ottenuta dai restanti 100g con l'uso dello stantuffino e terminare con una generosa spolverata di polvere di sedano.
Chi non avesse la polvere di sedano, può completare il piatto come suggerito al punto 2.

Collage fiori

P.S.: e se il vostro lunedì era iniziato bene, andate a rovinarvelo leggendo cosa succede in casa Tzatziki e da Adriano.

giovedì 22 ottobre 2009

Zuppetta autunnale di cavolfiore e castagne

Zuppetta autunnale di cavolfiore e castagne

Che voglia di cuccia in questi giorni, di caldino, copertine e coccole...voglia di camino acceso, di risotti avvolgenti e di zuppette corroboranti.
E poi tanta voglia di frutti invernali. Di arancione e di verdure verdi.
E di forno acceso. Di pane.
Di pasta fatta in casa e di patate.
No, non sono incinta, è solo arrivato l'autunno.


Zuppetta autunnale di cavolfiore e castagne


per 4 persone:
1 cavolfiore
una ventina di castagne
alloro
burro
sale affumicato
sale alla vaniglia
latte caldo
noce moscata
pepe lungo

Bollire le castagne in acqua salata con una foglia di alloro per 30 minuti.
Lavare il cavolfiore, dividerlo in cimette più piccole e cuocerlo in un recipiente contenente una foglia di alloro, 2/3 di acqua bollente e 1/3 di latte (il tutto per tanto liquido sufficiente a ricoprirlo appena). Salare (con sale alla vaniglia), pepare (con pepe lungo) e non stancarsi di aggiungere noce moscata. Una volta cotto (20 min. circa), frullare il tutto.
Riprendere le castagne, sbucciarle e passarle per qualche minuto in padella dove avrete precedentemente sciolto una buona noce di burro con del sale affumicato. Completare il piatto e godersi la coccola!

Questa zuppetta è dedicata a due che le coccole se le sono fatte per quarantatre anni: i miei genitori.

martedì 20 ottobre 2009

Ho scoperto l'acqua...fredda!

Pesto a cubi

Portate pazienza, ma quando scopro le cose stupide e scontate per il 99% delle persone, mi esalto ancora di più!
Questo mese mi è arrivato il numero di Donna Hay e, verso la fine, c'è una bellissima foto di pesto di basilico fatto a cubi e surgelato...al di là del fatto che i puristi lo troverebbero uno scempio, ho pensato: "mica stupida st'australiana"!! E siccome ho acquistato una quantità industriale di finocchietto per fare scorta di pesto per l'inverno, ho deciso di porzionarlo così anch'io (che poi è un po' quello che Gatto goloso aveva fatto "con i pomodori).
E ora divertitevi a prendermi in giro...
La ricetta? E' sempre la stessa.

venerdì 16 ottobre 2009

Pane alle nocciole

Pane alle nocciole (per il WBD)

Ebbene sì, quest'anno finalmente sono riuscita a partecipare anch'io al World bread day. E la cosa mi piace tantissimo. Il fatto di pensare che in tutto il mondo oggi centinaia e centinaia di foodblogger stiano facendo quello che sto facendo io, è una cosa che trovo molto carina (diciamo pure "un saccobbbella") e che mi fa sentire in comunione con l'universo, per dirla sempre alla Verdone...
La ricetta che vi propongo è tratta dal libro Il pane delle Dolomiti edito da Athesia, anche se mi sono permessa di fare parecchie modifiche.
Ricordo che il giorno in cui mi era arrivato questo libro, ero rimasta letteralmente commossa dalla bellezza dell'immagine di questo pane. Era proprio bellissimo...
Lo dedico alla mia amica Pauli.


Pane alle nocciole

per 10 pezzi:
700g farina 00
300g farina di farro
150g nocciole grossolanamente tritate
25g lievito di birra fresco
2 cucchiaini di zucchero
20g sale
700g acqua tiepida

un uovo per spennellare
nocciole per guarnire

Versare la farina setacciata in una scodella e formare una cavità nel mezzo. Sciogliere il lievito con lo zucchero e 100g d'acqua, mescolare il tutto dentro la cavità della farina, ricoprire con la farina restante e lasciar riposare per 20 minuti in un luogo tiepido.
Riprendere l'impasto, spargere il sale ai bordi, aggiungere, a poco a poco, la restante acqua e le nocciole tritate e lavorare l'impasto per almeno 10 minuti fino ad ottenere una massa liscia.
Cospargere leggermente di farina l'impasto, coprirlo e lasciarlo lievitare al caldo per 1 ora o finchè non sia raddoppiato.
Posare l'impasto su un piano di lavoro infarinato, tagliarlo in 10 parti uguali (190g circa) e dare a ciascuno una forma allungata.
Tagliare al centro ogni pane e spennellare con l'uovo sbattuto l'interno del taglio. Lasciar riposare per 15 minuti. A questo punto, disporre ordinatamente le nocciole lungo la superficie del taglio* e accendere il forno a 200 gradi. Quando questo sarà giunto a temperatura (dopo altri 15-20 minuti circa), infornare per 20-25 minuti.

*Potrebbe essere opportuno coprire le nocciole con dell'alluminio, onde evitare che si bruciacchino (come hanno fatto le mie).


Hazelnuts bread


for 10 pieces:
700g 00 flour
300g farro flour
150g coarsely chopped hazelnuts
25g fresh yeast
2 tsp salt
20g sugar
700g lukewarm water

1 egg to brush
hazelnuts for garnish

Pour the sifted flour into a bowl and form a cavity in the middle. Dissolve the yeast with sugar and 100g of water, mix everything into the cavity of the flour, cover with the remaining flour and leave for 20 minutes in a warm place. Take the dough, sprinkle the salt around the edges, add the remaining water and the chopped hazelnuts and work the dough for 10 minutes. Sprinkle the dough lightly with flour, cover and let rise in a warm place for 1 hour or until it is doubled. Lay the dough on a floured work surface, cut into 10 equal parts (190g) and give each an elongated shape. Cut each bread in the center and brush with beaten egg inside the cut. Let stand for 15 minutes. At this point, put the nuts neatly along the cut surface* and turn the oven to 200 degrees. When the oven has come at room temperature (after another 15-20 minutes), bake for 20-25 minutes.

*It may be appropriate to cover the nuts with aluminum.

world bread day 2009 - yes we bake.(last day of sumbission october 17)

mercoledì 14 ottobre 2009

Il mio comfort food: l'ovetto!

L'ovetto...

Il Bendidio che vedete qui sopra è uno dei più grandi lussi della vita: uova fresche di galline scorrazzanti nell'aia (dell'azienda agricola Femegro in provincia di Milano-luogo ameno dove mi rifornisco anche di riso, farina e formaggi-) cotte a bassa temperatura, a bagnomaria, in una cocottina azzurra. Wow...senza fiato! Che volere di più?
L'altra sera mentre sfogliavo in solitudine il nuovo libro di Guido Tommasi sui polli non ho potuto fare a meno di soffermarmi su queste ciotoline e di prepararmele...solo che le ho trovate così meravigliosamente buone che ho dovuto replicare per forza.
La ricetta parla di una cottura di 3 minuti...a me ne sono serviti 9-10.


Cocotte di uova con creme fraiche e timo


1 uovo codice zero (mi raccomando!!!)
un cucchiaio di creme fraiche
sale e pepe
timo o altre erbe aromatiche a piacere

Accendere il forno a 150 gradi (ventilato).
Distribuire sul fondo di una cocottina un cucchiaio di creme fraiche, versarvi sopra l'uovo, salare e pepare. Disporre la cocotte a bagnomaria (con l'acqua già bollente) dentro uno stampo che la contenga (io ho usato quello da plumcake). Cuocere per 9-10 minuti (l'albume deve diventare appena bianco).
Terminare con il timo e gustare con crostini di pane.

lunedì 12 ottobre 2009

Patè di fegato con melograno e anacardi

Patè di fegato e melograno

Prima di parlare della ricettina di oggi, ci tengo a ringraziarvi -uno ad uno- per le infinite idee che pubblicamente o via mail mi avete suggerito. Grazie! Spesso ho l'impressione di non essere in grado di ricambiare tutto l'affetto che mi dimostrate.
Ma veniamo a noi e mettiamo decisamente via l'affetto. Devo confessarvi, infatti, che questa ricetta mi ha indirettamente provocato un giramento mica da ridere. Nell'acquistare il fegato dal macellaio (di Corso San Gottardo a Milano) infatti, mi sono permessa di domandargli come mai lo stessi pagando 23.50 euro al chilo collezionando così una serie di risposte al limite dell'offensivo e indubbiamente sgarbate.
Chiedo, dunque, a voi: quanto pagate il fegato di vitello al chilo?


Patè di fegato con melograno e anacardi

200g fegato di vitello
1 melograno
una bella noce di burro
2 cucchiai di creme fraiche
una manciata di anacardi spezzettati
3-4 cucchiai di Marsala o altro vino dolce
sale

Sciogliere il burro in un padellino e passarci il fegato da entrambe le parti. Salare e sfumare con il succo di mezza melagrana (ricavato con l'uso di uno spremiagrumi) e terminare la cottura. Fare intiepidire la carne e poi frullarla assieme a 2 cucchiai di creme fraiche e 3-4 di Marsala.
Aggiungere gli anacardi.
Inserire il patè negli stampini e terminare con i chicchi della mezza melagrana rimanente.
Servire con crostini di pane abbrustoliti.

martedì 6 ottobre 2009

Muffins all'uva

Muffins all'uva

Di questi muffins ne ha parlato da poco lei, presentandoli in una versione leggermente modificata. Io invece li faccio da anni in quella originale, perchè ne sono proprio innamorata. Sarà per il rosmarino, per l'anice (che adoro) o per le noci, fatto sta che questa ricetta di Stefano Spilli ci ha completamente conquistati.
Quando sta per finire la stagione dell'uva, provvedo ogni anno a farne doppia dose e a surgelarli per la stagione fredda anche perchè -e va sottolineato- reggono perfettamente questi sbalzi di temperatura.
Così, intanto che mi godo gli ultimi raggi di sole in Croazia (ieri bagno!!!), mi piace pensare che chi è rimasto a casa possa godere delle mie cure.
Bando alle ciance, vi lascio nelle mani di Stefano:


Muffins all'uva


per 12 muffins
300g di farina 00 setacciata
1 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale,
145g di zucchero

70g di burro fuso tiepido (più qualche cucchiaio di latte)
1 uovo
un vasetto di yogurt bianco Müller (150g)

gherigli di noci spezzettati (10)
uva da vino bianca e nera (che stia in due mani)
rosmarino spezzettato (mezzo cucchiaio)
semi di anice pestati (un cucchiaio)
sale

Mescolare insieme gli ingredienti secchi: farina, zucchero, lievito, le noci e il rosmarino tagliuzzato (ca mezzo cucchiaio da tavola abbondante) e un cucchiaio ca di semi di anice. E' buona cosa annusare l'impasto, così si capisce se l'aroma ci piace; eventualmente aggiustare.
Sbattere l’uovo con un pizzico di sale, aggiungere il burro fuso tiepido e, dopo averli amalgamati, lo yogurt. Sbattere ancora e versare nella ciotola con gli ingredienti secchi. Aggiungere i chicchi d'uva da vino bianca e nera, ben lavati (difficile quantificare, vado a occhio; diciamo che uso più o meno una quantità di uva che può stare nelle due mani messe insieme a coppa, ma è meglio prepararne di più), scolati ma non asciugati; mescolare poco e velocemente.
Il segreto per avere dei muffins leggeri è proprio quello di mescolare poco gli ingredienti, a differenza di come siamo abituati a fare con i nostri dolci. L’impasto deve essere non completamente amalgamato, e non importa se rimane qualche grumetto di farina: verrà incorporato durante la cottura e si dissolverà. Se l'impasto sembra troppo asciutto, aggiungere ancora un po' di uva: alcuni acini - mescolando - si rompono dando umidità ma anche il loro sapore all'impasto.
Versare il composto negli appositi stampini (io li rivesto coi pirottini)e cuocere in forno preriscaldato a 180-190°C per 20 minuti ca.
Prima di sformare, lasciare riposare qualche minuto.

venerdì 2 ottobre 2009

Chocolate Crinkles

Chocolate Crinkles

Autunno: sboccia la voglia di cioccolato, di sapori caldi, di coccole.
I blog si sono praticamente riempiti di polvere di cacao...e la cosa non poteva che essere contagiosa.
Questi biscotti "crepati"(ingrediente più, ingrediente meno) ultimamente si sono visti un po' dappertutto: prima Elisabetta, poi Antonella, poi ancora Emanuela e tanti altri...potevo forse resistere?
Mi sono affidata alla ricetta di Joy of baking riportata da Antonella e che qui trascrivo paro paro.
Grazie Anto!


Chocolate Crinkles

60g burro
225g cioccolato fondente spezzettato
100g zucchero
2 uova (grandi)
2 cucchiaini di estratto naturale di vaniglia
225 g farina 00
sale
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
Per la copertura: zucchero a velo e zucchero semolato

Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato insieme al burro. A parte, setacciate la farina con il lievito e il sale.
Sbattere le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro, a questo punto unire la vaniglia e il cioccolato fuso ed infine anche la farina setacciata, ma ricordate di mescolare velocemente e solo il tempo necessario affinché il tutto venga assorbito, non oltre.
Coprite l’impasto con pellicola per alimenti e metterlo in frigorifero per almeno 3 ore, meglio tutta la notte.
Portare il forno alla temperatura di 170° C.
Versare lo zucchero a velo e quello semolato in due ciotoline.
Riprendere l’impasto e formare delle palline di circa 3 cm di diametro. Passarele prima nello zucchero semolato, pressando leggermente per fare aderire bene, e poi nello zucchero a velo ricoprendole con uno strato abbondante prima di disporle su una teglia rivestita con carta forno.
Infornare per circa 8-9 minuti, non superare il tempo indicato poiché i bordi dovranno essere fermi ma il cuore ancora morbido.

Alcuni consigli (di Antonella):

- Data la grande quantità , è fondamentale utilzzare un buon cioccolato.
- Durante la formazione delle palline badate a non far surriscaldare troppo l’impasto. Se ciò accade, riponetelo in frigorifero tra una sfornata e l’altra.
- Se preferite dei biscottini più bassi, dopo aver sistemato le palline sulla teglia, e prima di infornarli, schiacciateli leggermente con la mano.
- Le comuni ricette prevedono un solo passaggio nello zucchero a velo, ma il food scientist, Shirley Corriher, ci svela il suo segreto:
"My secret weapon is I roll the dough balls in plain table sugar first," she says. "Then I roll them heavily in powdered sugar, so it stays snow white and really dramatic against the black cookie dough. When you bite in, they're crisp on the surface and gooey and doughy inside."
Quindi doppio passaggio, prima zucchero semolato poi abbondante zucchero a velo.
- E' bene lasciare asciugare bene i biscottini prima di riporli in delle scatole di latta.

Aggiornamento (11 ottobre): col passare dei giorni questi biscotti sono diventati ancora più buoni poichè lo zucchero esterno si è un po' indurito formando una deliziosa crosticina croccante.