giovedì 30 aprile 2009

Tartare di asparagi e fragole

Tartare di asparagi e fragole

Come ho già avuto modo di dire, mi trovo spesso in difficoltà con le verdure primaverili. Le trovo talmente cariche di gusto che far subir loro troppi trattamenti lo trovo uno scempio. Così quando Sandra ci ha chiesto di proporle le nostre Verdure golose mi sono sentita fortemente in imbarazzo.
Ma poi, nella ricerca di qualcosa che potesse andare bene, ho ripensato al risotto con zucca, arancia e rosmarino di Oldani e ho pensato che Madre Natura le cose non le fa mai a caso. E siccome tanto ero rimasta stupita da quell'abbinamento di due prodotti invernali che spesso viaggiavano insieme nelle buste della spesa, ma che mai avevo osato pensare assieme, ora ho voluto fare questo "sforzo" assemblativo con i prodotti primaverili. E così, eccoci giunti a fragole+asparagi (che poi, a dirla tutta, è un abbinamento che già vi avevo proposto l'anno scorso).
Sono molto soddisfatta del risultato, anche perchè non volevo proporre un piatto in cui le verdure fossero solo un "complemento di compagnia" ("pasta con", "carne con", ecc.ecc.), ma le volevo assolutamente protagoniste della scena.
La ricetta è di una semplicità a dir poco imbarazzante, ma forse è proprio per questo che mi piace tanto...


Tartare di asparagi e fragole

per 1 porzione
una dozzina di asparagi (possibilmente dello stesso diametro)
3-4 fragole
olio d'oliva
pepe e fior di sale

Cuocere gli asparagi a vapore finchè non diventano teneri. Tagliarli a cubetti delle stesse dimensioni. Lavare le fragole e tagliarle della stessa grandezza degli asparagi.
Unire insieme i due prodotti, condirli con un pizzico di pepe, fior di sale e un giro d'olio.
Inserire la tartare dentro un coppapasta (con le pareti oliate) posizionato su un piatto, pressare leggermente gli ingredienti e sfilare il coppapasta.
Servire accompagnato da un buon formaggio fresco (ricotta, caprino, robiola, stracchino, crescenza).

Con questo piatto partecipo al concorso di Un tocco di zenzero per la categoria Verdure golose.

P.S.: Vi invito a continuare la lettura di Bressanini per quanto riguarda l'argomento "cucina molecolare".

martedì 28 aprile 2009

Le polpette: il trucco della nonna

Polpette

Dopo aver visto la bellissima iniziativa lanciata da Sandra non ho avuto più dubbi: questa ricetta andava proposta!
Perchè non so come la pensiate voi, ma per me queste sono in assoluto le polpette più buone del mondo. La ricetta? Non esiste.
Sfido chiunque di voi ad andare dalla propria nonna a farle i cavilli sul peso degli ingredienti...vi manda a quel paese nel giro di un nanosecondo!
Come sappiamo, la cucina di un tempo era per lo più basata su quello che c'era a disposizone e le bilance tarate al grammo non esistevano.
Quindi, non aspettatevi neppure da me ingredienti precisi. Lo spirito di una ricetta non va mai snaturato!
In ogni modo, il messaggio che voglio lasciarvi, ovvero il trucco fondamentale di queste piccole chicche è l'uso della besciamella per tenere insieme le carni al posto del'obsoleto uovo.
Ecco, questo trucchetto le rende di una morbidezza incredibile, senza precluderne la compattezza.
Non so perchè l'uovo sia sempre così usato ed abusato (penso anche ai ripieni per le verdure)...rende le carni così stoppose, così gnucche...che bisogno c'è?
Ora vediamo se riesco ad imbastire due dritte...
Ah, dimenticavo! Il tocco finale: una pioggia di sale di Maldon (ma chi è che ha inventato il sale di Maldon? Come si fa a vivere senza?)!
Queste polpette, in base alle dimensioni, possono essere servite come secondo o come simpatico finger food.


Le polpette di carne della nonna Eros*

metà carne di vitello/manzo macinata
metà carne di maiale macinata (o anche una salsiccia)
pan grattato
parmigiano grattugiato
burro+latte+farina per la besciamella
noce moscata
olio evo
sale e pepe
farina
sale di Maldon per finire

Creare una besciamella molto densa, salarla, peparla, aromatizzarla con abbondante noce moscata e farla intiepidire.
Mescolare insieme le carni, aggiungere una bella manciata di parmigiano, il pan grattato e, poca per volta, la besciamella fino ad ottenere un composto cremoso ma compatto e lavorabile. Creare delle noci di carne e infarinarle.
Cuocerle in una padella con un abbondante giro d'olio (oppure friggerle).
Salare in ultimo con sale di Maldon.

* sì, mia nonna si chiamava Eros...!

Questa ricetta, se ancora non si fosse capito, concorre per il conseguimento del libro La cucina di casa mia di Guido Tommasi Editore.

lunedì 27 aprile 2009

Soufflè con limone e pinoli

Soufflè con limone e pinoli

Grandissima scoperta quella di ieri! Ovvero che anche i soufflè dolci non sono così difficili da fare!
Insomma, io non li trovo così mefistofelici. Secondo me il trucco principale è quello di tenerli in forno il più possibile. Più li si cuoce e più la materia volatile si stabilizza.
Questi non mi si sono affatto smontati (eccetto un lieve avvallamento al centro della cupola, ma proprio una cosa da nulla!). Sono diventata matta per fare le foto. Avevo già impostato tutto e ho fatto una volata incredibile (giocandomi i polpastrelli) per trasportare il più presto possibile le ciotoline dal forno al tavolo...e invece ho poi scoperto che avevo a disposizione tutto il tempo di cui avevo bisogno...
Insomma, sono molto soddisfatta!


Soufflè con limone e pinoli

per 2 persone (con ciotole normali o per 4 con ciotole piccole come quelle che ho usato io)

150g latte
30g burro
40g farina
2 uova
scorza di 4 limoni grattugiata
30g zucchero
20g pinoli tostati
un pizzico di sale alla vaniglia

burro e zucchero di canna per gli stampini

Accendere il forno a 200 gradi.
Fare una besciamella molto densa con il latte, il burro e la farina. Una volta intiepidito il tutto, aggiungere lo zucchero, i tuorli, la scorza di limone, un pizzico di sale e i pinoli tostati.
Montare gli albumi a neve e incorporarli delicatamente al resto.
Imburrare e "zuccherare" (con zucchero di canna) gli stampini e distribuirvi il composto (riempire per 2/3).
Infornare a 200 gradi con forno statico e ad una posizione medio-bassa e, appena inseriti i soufflè, abbassare subito la temperatura a 175 gradi.
Cuocere per 25 minuti circa (per stampi piccoli). In generale, tenerli dentro il più possibile.

venerdì 24 aprile 2009

Petits pots de créme à la vanille

Panna cotta con le fragole

Sembra che ci provi in tutti i modi, ormai...
A far cosa? A farmi scappare tutti i concorsi in palio, dico!
E quasi quasi mi stavo per perdere quello più simpatico di tutti, quello della Trattoria MuVarA!

Devo confessare però che il mio plagio è nato con intenzioni tutt'altro che pacifiche. Ecco. Perchè, vedete, secondo me Tuki è di una bravura impressionante. A volte rimango imbambolata davanti allo schermo a guardare e riguardare le sue foto e le sue ricette...e che ci posso fare???
Ecco cosa posso fare: arrabbiarmi. Tuki, insomma, vuoi essere un po' più presente? Vuoi deliziarci un po' più spesso con le tue splendide preparazioni??? Guarda che se non lo fai, ti scopiazzo tutto!
Che dite? Risponderà alla mia minaccia/appello?

La ricetta, che riporto per comodità (e con le mie microvariazioni) ma che trovate qui corredata da una foto da urlo, è davvero deliziosa. L'idea di utilizzare il maizena come addensante per la panna cotta ha dato davvero grandi risultati.
Queste coppette si prestano, tra l'altro, ad essere servite con qualsiasi tipo di frutta, semplicemente condita con un goccio di limone e un cucchiaio di zucchero.
Meravigliose...grazie Tuki e grazie Trattoria!


Vasetti di crema alla vaniglia

per 4 vasetti grandi
200g di panna fresca
300g di latte intero fresco
mezzo baccello di vaniglia
60g di zucchero semolato
20 g di maizena

Versare il latte, la panna, lo zucchero, i semi ricavati dal baccello di vaniglia in un pentolino, portare il tutto a bollore e togliere dal fuoco. Prelevare due o tre cucchiai di liquido caldo e versarli sulla maizena precedentemente setacciata in un piccolo recipiente, mescolare bene in modo da ottenere una cremina e versarla, mescolando, nel latte caldo*. Rimettere su fuoco dolce e riportare a bollore continuando a mescolare con cura, lasciar bollire da 3 a 5 minuti o fino a quando la crema risulterà addensata. Distribuire nei vasetti, lasciar intiepidire e mettere in frigo per almeno un paio d'ore.
Servire, a piacere, con una macedonia di fragole o di altra frutta fresca.

N.B.: Per una versione sformabile, si potrebbe provare con 30g di maizena.

*
Il passaggio dello scioglimento della maizena, ovviamente è quello più importante.
Io ho setacciato la maizena in una ciotolina, poi ho prelevato un cucchiaio di latte caldo e ho iniziato a lavorarlo con la maizena, poi ancora un cucchiaio e ancora a mescolare, poi ancora uno e ancora mescolare e così via.
Quello che voglio far capire è che se si sbatte subito dentro troppo latte, non si riesce a creare un composto omogeneo e a sciogliere bene la maizena e rimangono i grumi.
Allo stesso tempo, anche una volta resa la maizena una crema, continuo ad aggiungere (sempre poco alla volta) il latte, fino a raggiungere un composto totalmente liquido e solo in questo momento, unisco i due liquidi e proseguo la cottura.


Collage pannacotta

giovedì 23 aprile 2009

Cheeseburger?

Panino di ricotta- Ricotta bread

Inutile dirvi che la genialità di questa idea non è farina del mio sacco, ma del grande Pietro Leemann.
Questo "panino" è stato il mio pranzo di ieri. Davvero una gioia per gli occhi, oltre che per la bocca.
Nella versione di Leemann il procedimento per ottenerlo è un po' lunghetto (lui parte dai pomodori freschi che poi essica), io mi sono limitata ad utilizzare del triplo concentrato e della buona ricotta compatta.
Lui lo farcisce con asparagi e burrata e un sacco di altre cose, io l'ho gustato semplicemente su un letto di valerianella condita con qualche goccia di buon balsamico, ma sarebbe divertente crearne una versione finger da adagiare su dei mini crostini di pane abbrustolito.
La ricetta? Assolutamente ad occhio!


Panini di ricotta

ricotta vaccina compatta
triplo concentrato di pomodoro
semi di sesamo bianco e nero
insalata per accompagnare

Lavorare la ricotta col concentrato di pomodoro fino ad ottenere il colore desiderato.
Adagiare il composto dentro degli stampini a cupola leggermente oliati (per me è stato sufficiente, ma se avete dei dubbi, usate anche uno strato di pellicola). Lasciate riposare il tutto per qualche minuto in frigo, poi sformate e costruite il "panino" completando con una pioggia di semi di sesamo.

martedì 21 aprile 2009

Piccoli cakes con fragole e pepe lungo

Piccoli cake con fragole e pepe lungo

Fragole e pepe: esiste connubio più riuscito? Le povere fragole che si trovano sui banchi oggi hanno decisamente bisogno di una spintarella in più...e cosa c'è di meglio di un buon pepe (anche se "falso") che le esalti come il pepe lungo?
Non ne serve tanto, non si deve sentire. E' una spolverata che accentua i toni della fragola più che apportare nuovi sapori.
A tutto questo si aggiunga il guscio di zucchero che si forma tra le pareti esterne di questo semplice cake e, con pochi, basilari ingredienti, si ottiene una vera chicca da gustare assolutamente in formato mignon.


Piccoli cakes con fragole e pepe lungo

Per 6 stampini
200g farina 00 setacciata
120g zucchero semolato
180g fragole
75g burro fuso
2 uova
una spolverata di pepe lungo
2 cucchiaini di lievito
un pizzico di sale alla vaniglia

burro e zucchero di canna per lo stampo

Lavare le fragole e tagliarle a pezzetti. Lasciarle macerare per il tempo di preparazione dei restanti ingredienti insieme ad un cucchiaio di zucchero.
Nel frattempo, lavorare le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso, la farina, il lievito, un'abbondante spolverata di pepe (io utilizzo la grattugia della noce moscata) ed il sale.
Il composto deve risultare abbastanza compatto. Aggiungere le fragole e distribuire il composto in sei stampini imburrati e zuccherati con zucchero di canna.
Cuocere a 180 gradi per 15-18 minuti. Prova stecchino.

Un'altra ricetta giocata sul connubio fragole-pepe, la potete trovare qui.

Piccolo aggiornamento: visto che mi state già ripetutamente chiedendo dove trovare questo pepe, vi lascio qualche dritta su Milano:
- First of all: La Spezieria di via Garigliano, di cui avevo già parlato qui e in altri mille luoghi (si vede che ne sono innamorata?);
- Supermercato Sisa di via Solari, 6;
- La Rinascente in Duomo;
- Kitchen in via De Amicis, 45.

Ulteriore aggiornamento: vi invito a leggere la puntuale risposta di Dario Bressanini alla follia dei servizi che stanno andando in onda su Striscia la notizia in questi giorni. Ma perchè dobbiamo sempre fare 'ste figure misere???

lunedì 20 aprile 2009

Cannoli con asparagi, robiola ed erba cipollina

Cannoli con asparagi, robiola ed erba cipollina

Riguardando i posts degli ultimi giorni, mi sono resa conto che vi sto proponendo dolcetti su dolcetti. In effetti faccio fatica a lavorare le verdure di stagione in modo originale. Sono così ricche di gusto che amo mangiarle preparate nel modo più semplice possibile e condite da un filo d'olio buono.
Il massimo della "trasgressione" ve la propongo con gli accostamenti di oggi: asparagi+robiola+erba cipollina. Questa è una triade che utilizzo spesso, nei risotti, nella pasta (proprio ieri ci ho condito gli stringozzi), nelle torte salate e oggi come ripieno per questi semplici finger food...


Cannoli con asparagi, robiola ed erba cipollina

Per 10 cannoli:
120g pasta brisèe (o mezzo rotolo)
6 asparagi grandi cotti al vapore
100g robiola
2-3 steli d’erba cipollina
latte
sale e pepe

Creare delle strisce di pasta brisèe larghe circa 2cm e avvolgerle su degli stampi per cannoli ben imburrati. Cuocere a 180 gradi per 12-15 min. Far raffreddare e prelevare.
Lavorare la robiola con un cucchiaio di latte, sale e pepe. Aggiungere l’erba cipollina tagliuzzata e gli asparagi tagliati a piccoli cubetti.
Con l’aiuto di una tasca da pasticcere, riempire i cannoli col ripieno d’asparagi e servire.

E, a proposito di asparagi: guardate che meraviglia di asparagi selvatici che abbiamo trovato in Istria. In caso capitassero sottomano anche a voi, può essesre utile pretrattarli con una sbollentatina in acqua zuccherata, dato il loro spiccato sapore tendente all'amaro.

Asparagi selvatici

Ultima nota (mannaggia a me, quanto sono rinco!): oggi scade il concorso di Lost in kitchen Ci piace un sUcco! ed io, tra le tante ricette, ho deciso di partecipare con la mia Millefoglie di arance e olive nere.

giovedì 16 aprile 2009

Tortine con semi di papavero e arance caramellate

Tortine con semi di papavero e arancia caramellata

Questa ricetta ha molto in comune con la precedente: l'ispirazione dovuta a Donna Hay e il rischio-ciofeca.
Per quanto riguarda il primo punto, l'idea di queste tortine mi è venuta sfogliando sempre il solito libro incriminato (Frutta) e prestando attenzione a delle deliziose tatin all'ananas monoporzione. Mi piaceva l'idea del dolcetto della dimensione di una fetta di frutta, così ho approfittato di un impasto che avevo già usato qui e ho composto il mio dolce a "misura d'arancia".
Il rischio-ciofeca, invece, è dovuto al fatto che, una volta cotte, queste tortine si erano trasformate in trottole! L'impasto infatti, cuocendo, ha formato la tipica cupoletta da muffin e, una volta sformato e capovolto, ha prodotto un tortino instabile, poggiato su un perno, simile ad una trottola!
Per fortuna poi, col peso, le cose si sono sistemate da sole!


Tortine con semi di papavero e arance caramellate

3 arance pelate a vivo e tagliate a fette
120g farina 00
140g zucchero semolato + qualche cucchiaio di zucchero di canna per il caramello
100g burro fuso
2 uova
2 cucchiaini di lievito per dolci
un po' di succo di arancia (3 cucchiai circa)
la scorza delle 3 arance grattugiata
un cucchiaio di semi di papavero

Preparare il composto sbattendo le uova con lo zucchero, aggiungendo la farina setacciata col lievito, la scorza delle arance, i semi di papavero e, in ultimo, il burro fuso e un po' di succo di arancia per ammorbidire.
Imburrare degli stampi per muffin e cospargerne il fondo di zucchero di canna. Appoggiare gli stampi sulla fiamma del gas e far fondere lo zucchero. Adagiare le fette d’arancia sul fondo di ogni stampo. Versarvi sopra il composto e infornare a 180 gradi per 15-20 minuti.

Tortine con semi di papavero e arancia caramellata

mercoledì 15 aprile 2009

Ciofeca's day: Tortine al limone di Donna Hay


Mannaggia a me! Stavo per perdermi il concorso di Alex! Per fortuna c'è ancora tutta la giornata di oggi per presentare le nostre ciofeche!
Allora, questa ce l'avevo pronta già da un po'. Quando ho inserito la foto su Flickr, ho ricevuto una sfilza di complimenti su quanto fossero carine e golose queste tortine e, tra me e me, me la ridevo di brutto...
La ricetta è tratta dal libretto sulla Frutta di Donna Hay, che è stato inaugurato con questa ricetta e mai più preso in mano (tra l'altro, leggevo qualche tempo fa che anche Erborina aveva avuto qualche problema con delle ricette di Donna Hay...capita di frequente anche a voi?).
La versione proposta era all'arancia e io l'ho sostituita col limone. Per il resto, ho mantenuto le proporzioni più o meno intatte.
Quel ruffiano del mio fidanzato dice che non erano poi così male. A mio avviso, se avessi provato a lanciarle a terra, sarebbero tornate indietro: sembravano di gomma!
Ci si poteva giocare a tennis!
E poi se c'è una cosa che proprio non sopporto è quando fallisco in cucina. Mi incazzo in una maniera irrefrenabile.
Ma sento che state fremendo perchè volete la ricetta e allora...eccovi accontentati!

Tortine al limone


Tortine al limone
da Frutta (pag. 76)

2 limoni grandi (o 3 medi)
175g burro
300g zucchero
3 uova
90g farina di mandorle
225g farina 00
2 cucchiaini di lievito

scorze di limone candite e sciroppo per servire

Prenotare un campo da tennis.
Bollire i limoni per 30 minuti.
Farli raffreddare e frullarli con il burro, lo zucchero, le uova, la farina di mandorle, la farina e il lievito.
Versare il composto negli stampini imburrati e infarinati e cuocere a 160 gradi per 35-40 minuti.
Lasciar raffreddare 10 minuti e poi sformare.
Buona partita!

Tortine al limone

martedì 14 aprile 2009

Cake al rabarbaro

Cake al rabarbaro

Non odiatemi...ma ne ho comprato così tanto che credo vi proporrò rabarbaro per le prossime due settimane!!!
Questo cake è stato improvvisato all'ultimo minuto. Ero in partenza, senza più uova (ne avevo solo 2) e con ancora almeno un chilo di rabarbaro da smaltire. Ma non potevo di certo farlo ammuffire in frigo!
E' proprio vero che 'chi ha il pane non ha i denti, ecc. ecc'.
Così, alla velocità della luce, ho preparato e cotto questo cake, rapida foto e via in borsa anche lui.
Ero molto scettica, temevo di non aver ben bilanciato gli ingredienti e invece è stato un grosso successo.
La cosa divertente è stata offrire questo dolce agli amici che, memori dell'amarissimo liquore, erano piuttosto scettici...


Cake al rabarbaro

200g di rabarbaro + 150 per la guarnizione
320g di farina 00
2 uova
200g zucchero di canna + un paio di cucchiai per la superficie
160g burro fuso
200g yogurt naturale
un pizzico di sale
mezza bustina di lievito

Lavare e tagliare a cubetti i 200g di rabarbaro, poi infarinarlo leggermente.
Pulire anche i 150g per la guarnizione, ma tagliarli a listarelle.
In un a ciotola, unire insieme gli ingredienti secchi (farina, lievito, sale, zucchero).
In un' altra ciotola, amalgamare bene gli ingredienti umidi (uova, burro fuso, yogurt).
Unire i due composti e mescolare pochissimo. Aggiungere il rabarbaro a cubetti e mescolare ancora. Il composto deve rimanere un po' grumoso e piuttosto asciutto (il rabarbaro in cottura rilascia molta acqua!).
Imburrare ed infarinare uno stampo da plumcake (io ne ho usato uno piuttosto grande), versarvi il composto, decorarne la superficie con il rabarbaro a listarelle e spolverare con due cucchiai di zucchero di canna.
Cuocere a 170 gradi per 1 ora circa. Prova stecchino.

Rabarbaro

giovedì 9 aprile 2009

Clafoutis al rabarbaro

Clafoutis al rabarbaro

Ebbene sì! Finalmente sono riuscita a trovare uno dei miei massimi oggetti del desiderio: il rabarbaro.
Ho dovuto corrompere il maitre dell'albergo in cui abbiamo alloggiato in Alto Adige per poter tornare a casa con questo ricco bottino.
La cosa paradossale è che, siccome ripartiamo stasera, non ho nemmeno avuto il tempo di sperimentare questo meraviglioso prodotto come si deve e quello rimanente temo finirà cotto e surgelato...
Siccome è la prima volta che ho avuto il piacere di averlo sottomano, mi sono limitata alle preparazioni più semplici e basilari, di modo da farne conoscenza al meglio.
Questo clafoutis è stata sicuramente una delle ricette più riuscite.

Ciò detto, approfitto per ricordarvi del concorso e soprattutto per augurare a tutti voi una serena Pasqua!


Clafoutis al rabarbaro

per 4 cocottine
200g rabarbaro
2 uova
50g zucchero
50g farina
80g latte
100g yogurt alla vaniglia
sale
burro per gli stampi

Accendere il forno a 190 gradi.
Lavare il rabarbaro e tagliarlo a pezzetti. Imburrare le cocottine e disporci il rabarbaro.
Sbattere lo zucchero con le uova, aggiungere la farina, il sale, il latte e lo yogurt. Amalgamare bene e versare la pastella nelle cocottine.
Cuocere a 190 gradi per 30 minuti circa. Servire con una spolverata di zucchero semolato.

Rabarbaro

mercoledì 8 aprile 2009

Tartellette al cacao con marmellata di limoni e fiori di rosmarino

Tartellette al cacao con marmellata di limoni e fiori di rosmarino

Intanto che vedo passare la carrellata delle vostre deliziose preparazioni SottoVetro (grazie per le vostre già numerose adesioni!), ne approfitto per farmi un bocconcino che utilizzi la marmellata di limoni che ho fatto.
Cioccolato & limone è uno dei miei abbinamenti preferiti (ricordo ancora il primo amore con un'ottima tavoletta De Bondt) e riprodurlo in questa versione croccante, mi è piaciuto tantissimo.
Anche la frolla al cacao è stata un'esperimento...e devo dire decisamente riuscito (a parte che me le sono scordate qualche minuto di troppo in forno...)!


Tartellette al cacao con marmellata di limoni e fiori di rosmarino

Per 6 tartellette:
-pasta frolla al cacao:
1 tuorlo
85g farina
15g cacao
45g zucchero
50g burro morbido
un pizzico di sale
un cucchiaio d'acqua fredda
Lavorare velocemente e fare riposare almeno 1 ora in frigo. Rivestire gli stampini e
cuocere in bianco per 10-12 minuti a 180 gradi. Una volta fredda, farcirla con la marmellata.

lunedì 6 aprile 2009

Crema di carciofi ed erba cipollina

Crema di carciofi ed erba cipollina

Questa crema è nata assolutamente per caso. Avevo infatti comprato dei carciofi che si erano rivelati un po' legnosetti e amari. Così ho subito scartato l'idea di mangiarli "in purezza" sia a crudo che cotti.
L'unica speranza era quella di cuocerli e stemperarli e così è nata questa crema, davvero deliziosa.
In effetti di frullare i carciofi non ci si pensa mai...sembra quasi uno scempio! Eppure...

Crema di carciofi ed erba cipollina

3 carciofi
3 patate medio piccole
2/3 acqua
1/3 latte
sale, pepe
erba cipollina

Pulire carciofi e patate e metterli in una pentola. Salarli e peparli e ricoprirli q.b. con una soluzione di 2/3 di acqua e 1/3 di latte.
Cuocere finchè non si ammorbidiscono. Frullare e servire con una spolverata d'erba cipollina.

Crema di carciofi ed erba cipollina

giovedì 2 aprile 2009

Concorso: SottoVetro!

Logo concorso

Udite, udite!
Cercherò di essere sintetica ed esauriente: siccome a fare quest'ultima marmellata mi sono davvero divertita un sacco e molti di voi mi hanno risposto che avrebbero voglia di (ri)cimentarsi in qualche preparazione "in barattolo", ho pensato di darvi un input maggiore per farlo!

Assieme a Le Tamerici, azienda leader in questo campo, ho deciso di indire un concorso a tema Sottovetro. Vi chiediamo, cioè, di proporci una (e una sola) ricetta che si conservi in barattolo.
Può trattarsi di una confettura, di una marmellata, di una mostarda, di frutta nell'aceto balsamico, di una conserva di verdure, insomma, di tutto ciò che va SottoVetro e sia d'origine vegetale.
Potete partecipare con una ricetta soltanto, anche già proposta.

Ci state? Abbiamo pensato di porre fine al concorso il 31 maggio, così che possiate avere a disposizione una vasta panoramica di frutti (gli ultimi dell'inverno, tutti quelli della primavera e i primi dell'estate).

I vincitori riceveranno a casa una vasta gamma di prodotti de Le Tamerici.

Cosa dovete fare:

-CHI HA UN BLOG: scrivere un post con ricetta e foto, esporre il logo del concorso (che potete recuperare dal codice qui sotto) e segnalarmelo tra i commenti di questo stesso post.



-CHI NON HA UN BLOG: inviare la propria proposta (magari corredata di foto) al mio indirizzo di posta: wiggi(chiocciola)fastwebnet(punto)it



Ricette in concorso:

1- Melanzane sott'olio di Mary;

2- Peperoni verdi sott'olio di Micaela;

3- Marmellata di pompelmo con spicchi di kiwi di CorradoT

900 GR di zucchero
1 Kg di pompelmo, pesato dopo sbucciato, affettato e tolti i
semi.
4-5 Kiwi non completamente maturi

In una casseruola porre zucchero e pompelmi tagliati a
fettine. Cuocere a fuoco medio finche' il composto abbia la
consistenza desiderata. Verificare la consistenza con la
prova del piattino.
Mentre il composto cuoce sbucciare i kiwi e tagliarli in 8
spicchi.
In vasetti non troppo alti mettere un terzo di marmellata.
Inserire vrticalmente gli spicchi di kiwi, disponendoli a
raggera, con il dorso appoggiato alle pareti dei vasetti.
Riempire il resto dei vasetti con la marmellata, pressando
leggermente ad ogni cucchiaiata.
Molto gradevole il contrasto tra il dolce della marmellata e
l'asprigno degli spicchi di kiwi.

4- Zucca in agrodolce di Antonella;

5- Friarielli sott'olio di DolceD.;

6- Composta di fragole all'acqua di rose di Mariluna;

7- Marmellata di pesche e rosmarino di Stefania;

8- Fichi al brandy di Minnie;

9- Cetrioli in salamoia di Rossa di sera;

10- Melagrappa di Aiuolik;

11- Marmellata di miele e prugne di Michela;

12- Lemon-kiwi marmalade di Susina;

13- Marmellata di mandarini di Stefi;

14- Salsa di peperoncino brasiliana di Patricia;

15- Marmellata di fichi e pinoli di Simo;

16- Zollette alla liquirizia di Jajo;

17- Habanero sott'aceto di Kitty;

18- Arance caramellate di Lydia;

19- Marmellata dolce di latte di Alexs;

20- La giardiniera di Virgikelian;

21- Patè di pomodori secchi di Juls;

22- Involtini di melanzane sott'olio di Lelli;

23- Dulce de leche di Fiordilatte;

24- Marmellata di albicocche di Mamanluisa;

25- Chutney di arance e cipolle di Cuoche per caso;

26- Peperoncini sott'olio ripieni di Barbara;

27- Amarene sciroppate di Minù;

28- Carciofi sott'olio di Cannelle;

29- Patè di olive verdi alle mandorle di Antonella;

30- Gelatina di uva fragola (profumatissima) di Annamaria

1 Kg. di Uva Fragola ben matura (peso in liquido ottenuto)
200 gr. Zucchero
1 limone
1 bustina tipo “Fruttapec 2:1”

Sgranare l’uva fragola, ben matura e pulita, metterla in una pentola e quindi sul fuoco; lasciarla a fuoco basso finché gli acini non si sono ben spaccati ed hanno lasciato uscire il succo. Scolare il liquido ottenuto in un’altra pentola e pesarlo. Lasciar raffreddare e quindi unire il succo del limone, lo zucchero e la bustina di “Fruttapec” per evitare lunghe cotture. Portare ad ebollizione e far bollire la gelatina per almeno 3-4 minuti a fiamma alta, mescolando bene in modo che non si formi schiuma. Versare la gelatina, che diventerà poi consistente, ancora bollente nei vasetti sterilizzati e capovolgerli fino a raffreddamento per farli chiudere ermeticamente.

31- Composta agropiccante di melanzane di Genny;

32- Limoni sott'olio di Comida;

33- Aglio, olio e peperoncino di Paoletta;

34- Salsa messicana di Twostella;

35- Melanzane sott'olio con giardiniera di Silvanausa;

36- Acciughe al bagnetto di Lù;

37- La senape finlandese di Adrenalina;

38- Melanzane patriottiche di Violadimaggio;

39- Zucchine sott'olio di Lisa;

40- Marmellata di zucca di Fiordisale;

41- Marmellata di peperoncino di Cristina;

42- Fagiolini sott'olio di Blunotte;

43- Cipolline selvatiche sott'olio di Lenny;

44- Marmellata di fragole di Annamaria;

45- Marmellata di arance amare di Cinzietta;

46- Gelatina di limoni e vaniglia di Fra;

47- Chutney di prugne rosse di Marco;

48-Crema di asparagi di Anna the nice;

49- Mostarda d'uva di Gabriella S.

litri 5 di mosto di uva, gr. 300 di fichi, gr. 300 di mele cotogne pulite, gr. 300 di pere "martin sec", 6 gherigli di noce, 10 nocciole sgusciate, chiodi di garofano, cannella.

Far cuocere il mosto a fuoco basso finché non è ridotto a metà (circa 12 ore) Aggiungere pere, mele e fichi tagliati a pezzi e nettati per circa 1 ora, tritare noci nocciole, cannella e garofano e aggiungere alla frutta. Cuocere ancora 1 minuto, versare la mostarda calda in vasi di vetro e sterilizzare.
E’ tipica del tempo della vendemmia e dal rinascimento in poi era gustata sia a corte sia nelle campagne . E’ nata per utilizzare il residuo della vendemmia e la frutta
E' ottima come accompagnamento ai famosi bolliti piemontesi e ai formaggi.

50- Dado fatto in casa di Alessio;

51- Composta di pere al miele e lavanda di Dada;

52- Marmellata alle fragole e vaniglia di Fairyskull;

53- Marmellata di albicocche e nocciole di Rosy;

54- Confettura di fragole, carote e melissa di Valina;

55- Pesto di asparagi di Alex;

56- Ciliegie sciroppate di Tinuccia;

57- Fragole e zenzero di Ale

1 kg di fragole
350g di zucchero
100g di zenzero
1 limone

In una pentola inserire lo zucchero, le fragole, lo zenzero grattugiato e per ultimo il succo di limone.
L’idea di Solidea era quella di fare della marmellata ma… a casa mia non ne mangiamo quindi ho optato per delle fragole allo zenzero ma aventi ancora una bella consistenza, da poter utilizzare come guarnizione per la panna cotta. Le ho fatte quindi sobbollire per circa 10/12 minuti, le ho poi messe in barattoli precedentemente sterilizzati e fatte cuocere ancora in microonde alla massima potenza per 2 minuti. Chiusi i barattoli, capovolti e lasciati raffreddare… e poi… non ho resistito ed uno è sparito subito… (volendo ricavarne la classica marmellata basta farla cuocere per maggior tempo).

58- Confettura di limoni di Giuliana S.

1 kg di limoni non trattati a pelle fine, 1 kg di zucchero.

Il primo giorno: lavare i limoni, togliere le estremità e farli inzuppare 12 ore in un'insalatiera d' acqua fredda, cambiando l' acqua più volte.
Il secondo giorno: pulirli e tagliarli il più finemente possibile togliendo i semi. Rimettere i limoni tagliati in un'insalatiera e coprirli d' acqua fredda.
Terzo giorno: scolarli, metterli in una pentola e coprirli d' acqua. Portare ad ebollizione per 15 minuti, quindi scolarli nuovamente. Rimetterli nella pentola con 3 bicchieri d' acqua (3x20cl) e lo zucchero cristallizzato. Portare ad ebollizione e lasciare cuocere a fuoco vivo per 20 / 30 minuti finché i limoni saranno d' un colore giallo dorato. Mettere in vasi caldi e coprire immediatamente. Etichettarli e sistemarli in un posto secco, al riparo della luce.

59- Frutta in guazzo di Paolaotto;

60- Dado di verdura di Konstantina;

61- Marmellata primavera di Stefania

500 gr ananas fresco
300 gr mango
200 gr banane
500 gr zucchero
scorza e succo di un limone biologico
pectina 200 gr o una busta di fruttapec 2:1
50gr violette

Preparazione
Sbucciare la frutta aggiungere il succo e la scorza gratugiata del
limone e lo zucchero .Lasciare riposare una notte. L'indomani
aggiungere la pectina e portare a bollore per4-5 minuti ,aggiungere le
violette e far bollire per un altro minuto.Invasare in vasetti
precedentemente sterilizzati.

62- Verza rossa di Fantasie;

63- Marmellata di cipolle rosse di Lauresophie;

64- Cipolline all'aceto balsamico di Elga;

65- Confettura di rose di Piera;

66- Marmellata di fragole, banane e vaniglia di Ciboulette;

67- Sciroppo di sambuco di Cindystar;

68- Il friggione romagnolo di Sabrina;

69- Fichi del convento di Valentina;

70- Ciliegie sciroppate di Verdepomodoro;

71- Norma rovesciata di Giorgia;

72- Marmellata di cedri di Nutella;

73- Marmellata di fragole e ciliegie di Giugiù;

74- Sciroppo con fiori di sambuco di Solidea

25 fiori di sambuco
4 kg.. zucchero semolato
10 limoni 6 spremuti - 4 a pezzi
100g. acido citrico
bacche di cardamomo (facoltativo, io lo uso spesso, mi piace)

Procedimento:
mettere in un recipiente capiente gli ingredienti, meno l'acido citrico;
mescolare e lasciar macerare per 48 ore, mescolare di tanto in tanto;
filtrare, aggiungere l'acido citrico ed imbottigliare;
conservarlo in luogo fresco;
si beve diluito!

75- Rubra della nonna Angelina di Gisella S.

Kg. 3 pomodori puliti senza pelle e senza semi, hg, 800 cipolle pulite, hg. 600 peperoni puliti, 3 bicchieri di zucchero, 3 bicchieri di aceto bianco, 3 cucchiai di sale, 3 cucchiaini di pepe.

Far bollire per 3 ore pomodori, cipolle e peperoni tagliati a tocchetti. Passare al tritaverdure con i fori piccolissimi. A freddo aggiungere zucchero, aceto, sale, pepe. Rimestare e bollire ancora per 1 ora. Invasare e chiudere subito. Sterilizzare i vasi.

76- Confettura di pere, peperoni e pomodoro verde di Roberto G.

1 peperone rosso, 2 pere William non troppo mature, 2 pomodori verdi., un cucchiaino di senape di Digione,350 gr di zucchero semolato.

PROCEDIMENTO

Lavare peperone,pere e pomodori. Sbucciare le pere, eliminare i torsoli e ridurle a piccoli dadini. Con un pelapatate sbucciare il peperone, eliminare i filamenti bianchi e ridurre a dadini. Incidere a croce i pomodori, sbollentarli 1 minuto,pelarli, eliminare i semi e ridurre anche questi a dadini. Porre frutta e verdura in una casseruola con lo zucchero e far cuocere a fuoco lento per circa un ora, aggiungendo la senape poco prima di spengere. Lasciare riposare alcuni minuti e riporre nel vaso.
Questa confettura è una sorta di passepartout per i formaggi, in quanto non mortifica i più delicati e “regge” abbastanza an che stagionati ed erborinati.

77- Marmellata di sedano e menta + fragole di Salsa di Sapa;

78- Marmellata di rose gialle, mele e caprifoglio di Rosmarina;

79- Melanzane sott'olio di Elisa80;

80- Pesche sciroppate di Sara

- KG 1.5 DI PESCHE BELLE SODE
-700 GR DI ZUCCHERO
-2 LIMONI
- 1 LITRO E 1/2 DI ACQUA.

SBUCCIARE LE PESCHE, DIVIDERLE A METà E PRIVARLE DEL NOCCIOLO, PASSANDOLE IN
ACQUA ACIDULATA CON SUCCO DI LIMONE PER EVITARE L'ANNERIMENTO.
BOLLIRE L'ACQUA
CON LO ZUCCHERO E I LIMONI TAGLIATI A FETTINE PER CIRCA 10 MINUTI.
METTERE LE
PESCHE NEI VASI E COPRIRE CON LO SCIROPPO E ALLA FINE METTERE QUALCHE FETTINA
DI LIMONE E SE PIACE QUALCHE CHIODO DI GAROFANO..
CHIUDERE I VASI E FARE
STERILIZZARE CON ACQUA CALDA (ESSENDO LO SCIROPPO CALDO E I VASI CALDI, LE
PESCHE IN TAL MODO RIMANGONO PIù SODE EVITANDO ANCHE IL PASSAGGIO DELLA
BOLLITURA NELLO PREPARAZIONE DELLO SCIROPPO) PER CIRCA25 - 30 MINUTI PER VASI
DA CIRCA 1 KG DALL'INIZIO DEL BOLLORE. SONO OTTIME E SI CONSERVANO TUTTO
L'INVERNO.

81- Marmellata ai pistacchi di Betty forner;

82- Marmellata di mele al gusto di strudel di Webmaster;

83- Marmellata di kiwi e cioccolato di Tania;

84- Confettura di melanzane di Milla;

85- Crostata sottovetro di Federico;

86- Marmellata di fragole e basilico di Enza;

87- Pesto di erba cipollina di Mariù;

88- Pomodori pelati di Barbara;

89- Gelatina di Traminer al pepe nero della Tasmania dei Calycanti;

90- Crema rustica di ceci e carciofi di Giady/Chiara;

250 gr. ceci
5 carciofi romaneschi
2 scalogni
2 pomodori pachino
sale
pepe
olio evo
prezzemolo
vino bianco

Mettere a mollo i ceci per almeno una notte e lessarli in acqua con odori lasciandoli al dente.
pulire e sbollentare i carciofi
in una pentola soffriggere lo scalogno con un po' d'olio. aggiungere i ceci e i carciofi e lasciar cuocere insieme bagnando con il vino bianco.
aggiungere i pomodori e quasi a fine cottura sale e pepe. in tutto circa una mezzora.
Frullare grossolanamente la crema insieme al prezzemolo e invasare caldo e coprire con l'olio.

91- Confettura di fragole e mela di Puracucina;

92- Marmellata di zucchine e fiori di zucca caramellati di Ago;

93- Zucchine in carpione di Sandra;

94- Confettura di carote, limone e pepe bianco di Alex.

AGGIORNAMENTO: sono le 00.20 del 1 giugno 2009 e chiudo le iscrizioni. Grazie a tutti! Non mi aspettavo una partecipazione così ampia!

mercoledì 1 aprile 2009

Marmellata di limoni e fiori di rosmarino

Marmellata di limoni e fiori di rosmarino

Era da una vita che non facevo marmellate. Così ieri mi sono proprio divertita.
Qualche giorno fa, la mia amica Caterina mi ha portato un paio di chili dei fantastici limoni cresciuti nel suo giardino...una cosa magnifica! Il loro profumo usciva dal sacchetto di plastica nel quale erano stati trasportati!
Così ho deciso che avrei cercato di racchiudere quell'aroma intenso dentro un barattolo...e mi sono data da fare!
Ah, il risultato è quello di una marmellata piuttosto amara, quindi se preferite qualcosa di più edulcorato, basta aumentare la dose di zucchero.
Ciò detto, non vedo l'ora di piazzarla dentro ad un bel guscio di frolla al cacao...

Questa ricetta partecipa al contest di Genny!




Marmellata di limoni e fiori di rosmarino

800g di limoni* (polpa e scorza al netto degli scarti)
380-400g zucchero
4 cucchiai di fiori di rosmarino

una garza sterile
spago da cucina

Con un rigalimoni, prelevare filetti di scorza dei frutti.
Pelare i limoni a vivo, eliminare i semi e le pellicine e prelevare solo la polpa.
Questo lavoro va fatto su una ciotola in modo da raccogliere il succo che cade durante l'operazione.
Recuperare i semi e le pellicine interne che dividono uno spicchio dall'altro e chiuderle dentro una garza (quest'operazione serve per utilizzare la pectina gelificante contenuta naturalmente in queste parti del frutto).
Mettere il tutto (filetti di scorza, succo, polpa e garza) dentro una pentola, aggiungere lo zucchero e cuocere per circa 40 minuti dal momento dell'ebollizione. A questo punto, strizzare la garza ed eliminarla. Proseguire la cottura per altri 10 minuti circa (prova piattino), poi togliere dal fuoco, aggiungere i fiori ed invasare in contenitori sterilizzati (io ne ho usati 3 piccoli).

* per ottenere 800g di polpa sono partita da limoni freschi pari a circa 3 volte il peso stesso (2kg e mezzo) perchè avevano molta parte bianca.