Eccomi di rientro da un mese di vacanze meravigliose...finalmente come le volevo io, all'insegna del relax e dei bagnetti in posti paradisiaci.
Sono stata proprio bene. Un grazie, quindi, a chi ha reso possibile tutto questo.
E un grazie anche a tutti coloro che sono passati di qui, a lasciare un commento, a farmi gli auguri, a combattere con me contro la tirannia della colla di pesce...
Nell'attesa di riprendere il ritmo cittadino (e soprattutto di riempire il frigorifero), pubblico una recensione, che avevo in sospeso da un po', di uno dei miei ristoranti preferiti (con i suoi pro e i suoi contro).
Dopo la prima felicissima esperienza di quest’inverno, abbiamo deciso di tornare da Matias Perdomo al Pont de ferr i primi di giugno per festeggiare il nostro anniversario.
Questa volta abbiamo mangiato all’aperto, su tavolini di ferro -incastonati tra le vecchie rotaie dei tram- e tovagliette di carta.
L’ambiente all’interno non è da meno: mattoni a vista, tavoli e sedie di legno…insomma, nonostante la raffinatezza in cucina, i gestori hanno deciso di mantenere la stessa facciata “rustica” che contraddistingueva un tempo il locale e la zona nella quale è situato.
E’ una scelta che, personalmente, apprezzo (anche perché aiuta ad abbattere i prezzi), ma comprendo anche le ragioni di chi sostiene che questa decisione tenda a stridere con lo stile della cucina. E’ un contrasto che a me piace ma, come sempre, è una questione di gusti.
Ho invece molto da ridire sul personale. Mentre la prima volta eravamo stati serviti da un paio di ragazze giovani, informali sì, ma molto a modo e ben preparate, questa volta siamo stati serviti da due camerieri apparentemente raccattati per strada la sera prima. Oltre ad avere modi piuttosto sgarbati nel porgere i piatti (tra l’altro, spesso sbeccati agli angoli), non avevano nemmeno idea di quello che portavano in tavola.
Ecco, io non sono una che ha mai troppo badato al servizio, ma ultimamente sto tornando sui miei passi e devo dire che, quella volta, il trattamento in questione mi aveva davvero urtata.
Anche da parte di chi gestisce il locale non ho riscontrato trattamenti troppo accomodanti (al contrario della prima volta).
La carta, in linea col resto, è composta da un paio di lunghi fogli di cartoncino giallo la cui offerta spazia dai “grandi classici” più o meno rivisitati alle proposte innovative dello chef uruguaiano (addirittura c’è una piccola sezione dedicata al piatto letteralmente “sognato” dallo chef quella notte).
Prendiamo una bottiglia d’acqua, mezza bottiglia di vino bianco (che ci viene versata nei bicchieri, come se niente fosse, con una cascata di briciole di sughero, finchè non ho dovuto esplicitamente richiedere l'ovvio) e facciamo le nostre ordinazioni.
Nell’attesa ci vengono offerti un panino al curry con burro salato e un cono croccante con tartare di salmone affumicato e spuma d’arancia. Deliziosi entrambi.
Grosso calo, invece, sul cestino del pane che, se non erro, è costituito dai panini della Bo-frost,! Ok, non sono male…ma che caduta di stile (soprattutto dopo aver assaporato quella deliziosa rosellina al curry)!
Io apro le danze con un indimenticabile Sandwich di ricciola del Mediteranneo con scaglie di foie gras e mela caramellata. Credo me lo ricorderò per il resto dei miei giorni.
Non saprei neanche come descriverlo. Davvero eccellente.
Mi sembra di percepire, tra le altre cose, un sottile sapore di lavanda. Chiedo conferma sia ad un cameriere che alla proprietaria e, dopo la promessa di domandare in cucina, non mi viene risposto.
Il foie gras, da quanto ho capito, è una delle loro specialità. La volta precedente ho avuto modo di gustare, sempre come antipasto, il loro Foie gras, cotto nel torcione al profumo di pepe di Sichuan, servito con il pan brioche caldo e la confettura di pomodoro. Anche questo davvero meritevole, equilibrato, delicatissimo e ben “rielaborato” dalle note agrumate del pepe cinese.
Passiamo poi ai primi, per me i Tagliolini di pasta fresca di farina di farro su zuppetta di formaggio di capra, animelle croccanti di vitello e polvere di caffè, abbondanti e piacevoli. Ottimo l'accostamento di sapori forti al caffè.
Per Francesco, invece, gli Spaghettoni di grano duro del Comm. Benedetto Cavalieri saltati in padella coi pomodorini pelati dell’ Az. La Motticella, sotto la cui descrizione si legge con piacere: “attesa 16 minuti”. Semplici, buoni, ma niente di che. Mi aspettavo di meglio.
Per Francesco arriva ancora il piatto vegetariano: Gli asparagi spadellati su crema di parmigiano, erbe aromatiche e fave di cacao, anche questi molto piacevoli (che, se ricordate, avevo anche provato a rifare), con verdure di indiscussa qualità, ma che non lasciano particolarmente il segno.
Nell’attesa del dolce ci vengono portati due bicchierini di crema di pistacchi e nespola con spuma di mandorle amare, davvero buoni. Il contrasto tra la dolcezza del pistacchio e l’amaro della mandorla risuona felicemente in bocca…e poi, devo dire la verità: adoro farmi coccolare da questi assaggini!
Per me arriva il mitico Sigaro di cioccolata ripieno di mousse di cioccolato al tabacco (Montecristo) con gelato al rhum e un bicchierino, coperto da una pellicola leggermente forata, dentro al quale si trova vero fumo di Montecristo e che va “sniffato” tra un boccone e l’altro.
Davvero un’idea geniale e una resa stupefacente- provare per credere!
Per Francesco, il Tiramisù: zuppa di savoiardi, gelato d’amaretti, croccante di cacao, gelato di mascarpone ed aria di caffè, chiara rivisitazione del classico dolce. Buono, ma dopo al sigaro, non c’era storia!
Prendiamo due caffè di cui non ricordo né infamia né lode e chiediamo il conto: 98 euro in totale.
Nonostante tutto, decisamente ben spesi. Speriamo in un rapido adeguamento del servizio alla cucina, perché Matias Perdomo ha davvero tutte le carte in regola per diventare un grande della Cucina italiana.
Al pont de ferr
Ripa di Porta ticinese, 55
Tel. 02.89.40.62.77
Sempre aperto
Questo ristorante è stato segnalato nell'elenco di Maricler e Fabrizio sui locali milanesi dove si mangia al di sotto dei 50 euro.
12 commenti:
Intanto..bentornata spilucca! :-)
Ho letto questa rece tutta d'un fiato, le proposte sono interessanti (spaghetto al pomodoro a parte), se capiteremo a Milano, perchè non provare?
A presto!
bentornata spilucca! :) vedo che te la sei proprio spassata: beata te, io devo ancora farmi le mie (meritate, giuro) vacanze... chissà dove, chissà quando, ma non dispero. conosco il buon nome questo locale, da maniaca dei ristoranti quale sono: vedo che ti sei trovata bene. l'abbinamento tabacco-rum-cioccolato è ormai un bel classicone, non certo inventato da loro ma a quanto pare ben elaborato.
ribentornata :)
Un altro posto dove voglio andare non appena mi sarà possibile!
Ricordo che vidi sul Gambero rosso channel la relaizzazione del mitico sigaro di cioccolata e ne rimasi affascinata per giorni!
Ah, quasi dimenticavo: bentornata! :)
Bentornata! Bellissima e particolareggiata la tua recensione... ho visto un paio di piatti che mi incuriosiscono davvero tanto, tra tutti il sigaro di cioccolata. Se passo da Milano magari una volta ci vado!
Baci
Grande rientro con un post sfizioso! Mi piacciono le tue recensioni così dettagliate! Buon fine settimana!!!
Bentornata!!!! era ora....
Approvo in pieno la recensione, sia i pro che i contro.
era piaciuta anche a noi la cena al Pont de Ferr...
dai ravioli di farina di carrube e via andare fino al sigaro...anche se gli ingredienti dello stesso sono "noti", ho trovato particolare la presentazione, quasi un gioco... ma realmente piacevole
ciao Spilu!!! bentornata...un abbraccio!
bentornata!!!
vedo che ti sei coccolata!!
bacio
Ma bentronata!!!! Bella recensione me la sono letta tutta d'un fiato mangiando un "misero" yogurth al caffè :-( Baci Laura
che menù favoloso adesso passo indirizzo ad amico blog che abita in zona buona giornata
Bentornata e molto interessante la recensione: se l'avessi letta in gennaio/febbraio, chissà ...
Ciao
Ehilà, bentornata!
Baci!
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