mercoledì 24 ottobre 2012
Torta monferrina
Questa è una torta che ho tenuto nel cantiere dei to do per una vita perchè, prima di farla, voleva capirne un po' di più. Ho cercato notizie in lungo e in largo ma di questa preparazione così antica e fascinosa non sono riuscita a trovare alcunchè. In rete si trovano diverse interpretazioni e l'unica certezza è che si tratta di una torta a base di mele, zucca e cacao/cioccolato ma nulla si sa della sua origine.
Ho voluto accentuare la nota acida delle mele usando delle cotogne ma forse erano un po' troppo stridenti. Per il resto si tratta di una torta che sa proprio di antico, ideale per celebrare l'autunno.
Mi raccomando, se sapete qualcosa di più, fatemi sapere!
Torta monferrina, my way
300g zucca
300g mele renette (per me cotogne)
150g amaretti tritati
50g uvetta ammollata nel marsala
60g zucchero di canna
2 uova
50g cioccolato fondente
120g latte
burro e pangrattato per lo stampo
Sbucciare mele e zucca e tagliarle a pezzetti. Metterle in una pentola sul fuoco con un cucchiaio di zucchero fino a farle disfare. Aggiungete un goccio d'acqua o di vino di volta in volta per evitare che si attacchino. Farle raffreddare.
A parte, sbattere insieme tutti gli ingredienti e aggiungere infine la frutta disfatta.
Distribuire il composto in uno stampo imburrato e spolverato di pangrattato e cuocere a 180 gradi per mezz'ora circa.
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15 commenti:
Buonissima!!!
Buona giornata
Ciao Virginia :) Non conosco questa torta ma mi ispira veramente un sacco! :D Segno la ricetta e spero di trovare il tempo per provarla, ho una lista di ricette da provare lunghissimaaaaaa :D Un bacione e buona giornata!
Che buona! Non la conoscevo questa torta...zucca, uvetta, cioccolato..adesso me la copio perché mi piacciono tantissimo questi ingredienti.
Buona giornata! ^_^ Roberta
Virginia non ho parole per la fotografia stupenda.. e posso solo immaginare il sapore delizioso di questa torta monferrina. Era sconosciuta anche a me e adesso vorrei tanto assaggiarla!! :) Complimenti di vero cuore! :)
No en so nulla ma, me ne sono già perdutamente innamorata!Babbabia che roba...secondo me la cotogna ci sta da dio in contrasto alla zucca ;)
questa s'ha da fare :-D adoro la zucca in tutte le sue declinazioni :-) se poi ci sono pure cioccolato e amaretti ... mmmm
Buonissima!Te lo dico per certo, ne ho mangiate tantissime da piccola!(Gioco in casa, torta del Monferrato, io sono di Vercelli, siam li!). Ma sinceramente, di storia su questa torta non ne so nemmeno un briciolo!Uff!Pero' e' buono, l'importante e' quello!
Un abbraccio, Simona!
Sai che sono restia ad usare la zucca nei dolci ? mi ispira moltissimo
Mia nonna la faceva e io ho imparato dalei. La nostra è una versione semplificata, fatta ad occhio con: mele cotte passate al passaverdura, un po' di amaretti sbriciolati, un po' di cacao amaro e un po' di pangrattato per addensare il tutto. Mettere in una teglia imburrata e infarinata e... fantastica. Un vero sapore di casa. Cmq, proverò ad aggiungere la zucca anch'io, la prox volta!
La turta neira!!! o almeno, io la conosco con questo nome. Non so dire altro al fatto che è una torta contadina, ovviamente piemontese. Sono curiosissima anche io, soprattutto di rimangiarla.
...Anche a casa mia, qui nel munfrà, a casale Monferrato, la torta nera era un'istituzione, soprattutto fintanto che le nonne avevano voglia di spadellare(io credo che lo stiano ancora facendo da lassù...) pensa il procedimento è molto simile anche per un'altra torta della tradizione: anzichè mettere la zucca si mettono le castagne bianche bollite e schiacciate...una bontà...e gli amaretti? ecco le nonne mettevano pure quelli, se non c'erano mele al posto si usavano le pere...arte di arrangiarsi...che merende! Brava e grazie per il ricordo suscitato... La Frà
Sbirciando in rete per vedere come "gli altri" fanno questa torta, ho trovato questo post. La "torta nera" si faceva nelle borgate dove il forno veniva acceso una volta a settimana per cuocere il pane, una volta finito si lasciava morire il fuoco e, per non sprecare, si faceva cuocere questa torta che aveva gli ingredienti per la "pasta" mischiati alla frutta per impedire che bruciasse, a turno, una donna della borgata, si impegnava, a metà della notte, ad andarle a "girare" tutte per farle cuocere omogeneamente. Zucca, pane grattato, noci o nocciole erano gli addensanti della polpa di frutta con un po' di cioccolato. La mia famiglia la fa così dagli inizi dell'ottocento! Elisabetta
La "torta nera" si cuoceva di notte nei forni delle borgate una volta che, le varie famiglie, avevano finito di cuocere il pane. Con il fuoco che andava spegnendosi ma non si voleva sprecare il calore. Gli ingredienti per la "pasta" venivano dunque mischiati al "ripieno" per impedire che bruciassero. Si mischiava dunque frutta con briciole di pane o amaretti o nocciole sbriciolate con frutta e un pochino di cacao (se era troppo compatta anche grappa). Una donna a turno si svegliava a metà della notte per girare tutte le torte nere e non farle bruciare in superficie. Nella mia famiglia si fa così dall'inizio dell'Ottocento, ma nulla vieta che non la facessero così anche prima!!!
Ciao e piacere di averti trovato! cercavo proprio la torta monferrina che ho mangiato qualche volta (abito nel monferrato!) ma di cui ignoravo la ricetta!
Solo una domanda: che diametro usi per lo stampo?
grazie mille.
Ciao Virginia,
questa è la mia ricetta della torta di mele nera del Monferrato, come la facevano le mie nonne:
http://lericettedelmulino.blogspot.it/2015/01/torta-di-mele-nera-del-monferrato_20.html
nel mio blog trovi anche un'altra tipicità del Monferrato, la torta di nocciole.
Cristina
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