mercoledì 3 febbraio 2010
Identità Golose 2010 - Massimo Bottura (& Carlo Petrini)
“Penso a Fontana e alla genialità di un taglio.
Tagliare è un gesto primitivo, pre-lingua, pre-arte, pre-cucina.
E’ concetto spaziale, è l’urgenza di cercarlo, è il dubbio tremendo, è l’intelligenza… ed è quello che ci rende umani.
Cercare, pensare, unire, confrontare, fare.
Fare mondi.
Fare mondi in tutte le lingue del Mondo.”
Massimo Bottura
Questo è il manifesto della cucina di Massimo Bottura.
Di una cucina aperta, poliglotta, che si fonda su solide basi (non esiste taglio senza una spessa superficie da tagliare) e che si rifiuta di fossilizzarsi su se stessa.
E’ una cucina che sembra fare eco alla riflessione di Carlo Petrini per cui la gastronomia senza l’agricoltura (e, più in generale, senza legami con la terra) è mero onanismo culturale.
E’ una cucina che (ri)conosce la sacralità del cibo e a cui dedica ogni suo gesto: dalla selezione della materia prima, dalla scelta dei fornitori, dall’accertamento della sua origine (e della familiarità con essa) per finire con la ritualità dell'impiattamento.
E’ una cucina che sfugge alle categorie di 'tradizione' e 'innovazione' e che è invece consapevole di poter essere una cosa sola: o buona o cattiva.
E’ una cucina che sa bene, come ha riportato Petrini, che “nulla nutre di più il nostro spirito di ciò che lo rallegra”.
Questo è il lusso della semplicità.
"Cercare, pensare, unire, confrontare, fare.
Fare mondi.
Fare mondi in tutte le lingue del Mondo.”
QUI il video proiettato durante l'intervento.
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12 commenti:
E' una realtà difficile da percepire e capire da casa, e sinceramente io mi sarei sentita come ti sei descritta nel precedente post, ma deve essere stato meraviglioso ugualmente,
bacio
Nonostante la mia influenza (e relativo rimbambimento), il video mi ha emozionato comunque sul serio !!! Il mondo è grande .. e anche noi dovremmo provare ad esserlo !!! Manu
Virgi grazie! per caso hai reperito anche il video di Alajmo? che volevo mostrarlo ad un amico architetto gastronomo-scettico...
Elga, meraviglioso meraviglioso!
Forchettina, sono contenta tu abbia visto il video. Ha una pessima qualità ma è sempre meglio che niente!
Maite, i video ho notato li stanno mettendo alla spicciolata. Secondo me tra un po' arriva pure quello!
ciao virginia!
bottura a quanto pare ci ha coinvolto davvero tutti.... bellissime le tue foto!
baci
il video è molto bello, altro che cucina, mi sa che ti sei vista una conferenza di arte!
interessante di certo...ma resta poesia e cucina irreale... scienza.
grazie per la condivisione.
Babs, grazie!
Gaia, mi domando se la cucina non possa essere una forma d'arte.
Erika, io non credo che una lingua sia irreale, come non credo sia irreale il contatto con la terra (la nostra o quella di altre genti), coi produttori, con le materie prime, ecc.
Il fatto di presentare le cose in maniera "poetica" (come l'hai definita tu) non vuol dire che debbano per questo essere meno concrete, irreali.
La ritualità è un gesto primordiale e come tale profondamente intriso di terra, di realtà.
E la "scienza" cui fai riferimento tu, a mio avviso è sinonimo di "conoscenza" che, francamente, nel periodo di cialtroneria in cui viviamo, è cosa rara ed auspicabile.
Ti assicuro che Bottura ha i piedi ben ancorati al suolo, è un modenese doc e la sua "zeta" un po' strascicata ce lo ricorda parola dopo parola.
Estasiata...
Mi emoziono anche solo leggendo i racconti di voi che ci siete state!
Grazie!
Meno male che ci sono persone come te in grado di fra rivivere le stesse emozioni anche a chi, purtoppo, non è potuto esserci....
grazie virginia! Di cuore!
Mi esalta e mi riempie di speranza sapere e vedere che ci può essere davvero un legame tra terra e arte, tra natura e cultura. Petrini e Bottura, che possono sembrare due persone agli antipodi, mi pare che rappresentino i massimi esponenti, ognuno nella propria eccellenza, di questa unione degli opposti. Grazie dello splendido Post!
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