martedì 29 giugno 2010
Lasagna di zucchine
Di questo piatto sono veramente molto orgogliosa. Si tratta infatti del tentativo di replica della stessa preparazione mangiata in un fichissimo ristorante vegetariano a capodanno a New York (vedi guida).
In linea di massima, mi sono limitata a semplificare la lavorazione dei vari ingredienti che la compongono ottenendo ugualmente la resa che volevo.
Per me era stato un piatto folgorante, ricco di sapori, profumi e consistenze. Mi piacerebbe davvero che lo provaste anche voi...
Lasagna di zucchine (e un sacco di altra roba)
per 2 persone:
100g ricotta vaccina
30g pinoli tostati
2 cucchiai di latte
sale
4 zucchine dalla forma regolare
olio
sale e pepe
16 pomodori tipo sardi (non dolci, insomma)
25 foglie di basilico
15g pistacchi spellati
olio q.b.
Frullare la ricotta con i pinoli tostati, il latte e il sale ottenendo una crema.
Lavare le zucchine e spuntarle da entrambe le parti, poi tagliarle a strisce sottili e farle marinare per qualche minuto con un po' d'olio, sale e pepe.
Lavare i pomodori e tagliarli a fette sottili quanto le zucchine.
Crare un pesto grossolano con le foglie di basilico, l'olio e i pistacchi spellati.
Comporre il piatto alternando: strisce di zucchine, fette di pomodoro e crema di ricotta e pinoli fino ad esaurimento ingredienti. Terminare con il pesto di pistacchi e basilico sulla superficie.
P.S.: portate pazienza per la foto...non so perchè mi sia uscita così patriottica (non mi piace per niente)!
domenica 27 giugno 2010
Che dite?
E' proprio vero che sta arrivando l'estate?!?? Che sia la volta buona?
Ma poi, quest'estate la vogliamo davvero?
Con questi interrogativi marzulliani auguro buona domenica a tutti...
venerdì 25 giugno 2010
Capesante su purea di albicocche e caffè
Questa è la ricetta di apertura del libro di Armin Mairhofer Sapori e colori (o qualcosa di seriamente ispirato ad essa). Da quando l'ho acquistato quest'inverno mi sono subito ripromessa di provarla non appena fossero arrivate le albicocche. Solo che, a dire il vero, la ricetta completa prevede anche l'uso della fava tonka.
Ecco, parliamone. Perchè io questo benedetto sapore proprio non riesco a farmelo piacere! Col dolce è devastantemente stucchevole e col salato...è la stessa cosa! Insomma, non la sopporto! Nel caso di questa ricetta, limitatevi al solo uso del caffè perchè l'utilizzo della tonka a mio avviso copre tutto (uomini avvisati...). Oppure usate della buona vaniglia, anche solo per aromatizzare la purea di albicocche.
Ah, come da ricetta, ho cotto le capesante nel burro di cacao (ma se non lo avete, non fatevene un grosso problema, non lo trovo determinante).
Capesante su purea di albicocche e caffè
4 capesante fresche
1 cucchiaio di burro di cacao
4 albicocche
caffè
(fava tonka)
Sbollentare le albicocche per 5 minuti, privarle della buccia e frullarle assieme al gheriglio all'interno del nocciolo spellato (solo se usate albicocche di qualità e con l'armellina buona ovvero solo moderatamente amara, altrimenti omettete questo passaggio e limitatevi alla sola purea).
In una padella antiaderente, rosolare bene le capesante nel burro di cacao da entrambi i lati. Distribuire la purea di albicocche sul fondo del piatto e adagiare al centro di ognuno una (o più) capasanta. Terminare con una spolverata di caffè (o con un mix di polvere di caffè e di tonka grattugiata).
mercoledì 23 giugno 2010
Ancora sgombro e mela...
Ve la ricordate la mia torretta di quest'inverno? A me è tornata in mente proprio di recente quando davanti al banco del pesce mi sono imbattuta in una coppia di sgombretti niente male. Avevo poco tempo e tanta fame così mi sono decisa per un pesce al cartoccio. Solo che invece di riempirgli la pancia con le solite cose (vedi limone, prezzemolo, ecc.), l'ho imbottito di fettine di mela e rosmarino. Davvero buono.
Inoltre la cottura nel cartoccio ha consentito al pesce di non seccarsi (cosa non difficile per una carne come quella dello sgombro) e di mantenersi morbida e succosa.
Cartoccio di sgombro e mela
1 sgombro
mezza mela verde
2 rametti di rosmarino
olio evo
Pulite bene il pesce privandolo delle interiora. Lavate la mela e tagliatela a fettine.
Distribuite le fettine di mela ordinatamente all'interno del pesce assieme al rosmarino (un rametto per fianco) e terminate con un filo d'olio.
Impacchettate il pesce in un foglio di carta forno e poi in uno di alluminio e cuocete in forno a 170 gradi per un quarto d'ora circa (regolativi in base alla pezzatura).
Non ho avuto bisogno del sale.
Approfitto per segnalarvi questa iniziativa (che più che un'iniziativa dovrebbe essere un vero e proprio modo di vivere/agire costante). Potete saperne di più QUI e QUI.
lunedì 21 giugno 2010
Spaghetti con capperi e caffè
Sul connubio capperi-caffè hanno lavorato sia Massimiliano Alajmo che Heinz Beck (e chissà chi altro ancora). Del primo ho avuto il piacere di assaggiare il famoso risotto (Risotto bianco con polvere di caffè e capperi di Pantelleria), del secondo ho trovato di recente alcune righe nelle quali il grande chef racconta della scoperta fortuita (una casuale sequenza di assaggi avvenuta in cucina) del matrimonio perfetto tra questi due ingredienti:
Il caffè lo immaginiamo sempre a fine pasto o, semmai, come ingrediente nei dolci: tipo semifreddo. Oppure è un break durante la giornata. I capperi, invece, vengono considerati un ingrediente per la caponata, o per la pasta, insieme a olive e pomodori.
E' davvero difficile immaginare di bere un caffè mentre si prepara una salsa con i capperi.
[...]
Potete sperimentare subito anche voi questo gusto insolito. Prendete dei capperi, preferibilmente conservati in salamoia, perchè con quelli sott'aceto l'effetto è meno brillante. Assaggiateli e poi bevete un sorso di caffè. Non stupitevi: sentirete un retrogusto pieno, di nocciola, insolitamente piacevole.
(H.Beck, L'ingrediente segreto)
Da quell'assaggio è nata una pietanza a base di triglia impanata, con un frullato di erbe fresche...capperi e salsa di caffè!
Io che non sono nè Heinz Beck, nè Massimiliano Alajmo, mi sono limitata a condire una semplicissima pasta coi capperi (fatta come siete soliti farla) con una spolverata finale di caffè.
Provare per credere...
Nota: non posso non dirvi che la prossima volta, per accentuare il sapore del caffè, sono tentata di cuocere la pasta in acqua bollente con una tazzina di caffè disciolta. Chissà cosa ne verrà fuori...
giovedì 17 giugno 2010
Incredibile ma vero: il mio primo raccolto!
Sì, sì, avete letto bene: ho scritto "raccolto" e non "raccolta"...
Eh sì, perchè alla faccia di uccelli, afidi e gufate varie ieri finalmente ho raccolto le mie prime fragoline.
Grazie a tutti quelli che mi hanno dato consigli su come distruggere i pidocchiosi abitanti abusivi. Alla fine ho trovato la soluzione del sapone di marsiglia disciolto in acqua e vaporizzato (con sguardo minaccioso e psicolabile) quella in assoluto più efficace.
Inutile dirvi che erano buonissime e che sono finite in un bicchiere di zabaglione caldo...
mercoledì 16 giugno 2010
Cake con pesche e amaretti
Questa potrei definirla la settimana degli accostamenti "triti ma garantiti" (che dite, vi piace lo slogan?).
A volte è proprio bello coccolarsi nelle proprie certezze.
Unica nota: come tutti i dolci con la frutta, anche questo d'estate col caldo tende a conservarsi per meno giorni. Siccome in casa non riusciamo a finirlo in tempo massimo, ho preso l'abitudine di tenerne metà fuori e l'altra metà surgelarla, senza per questo perdere in qualità o fragranza.
Cake con pesche e amaretti
250g farina
150g zucchero di canna
60g amaretti sbriciolati
12g lievito
Un pizzico di sale
3 uova
100g burro fuso
130g yogurt bianco
350g polpa di pesche
Setacciare la farina con il lievito e mescolarla assieme allo zucchero, al sale e agli amaretti.
A parte, amalgamare bene insieme le uova con lo yogurt e il burro.
Tagliare a fettine le pesche e versarle negli ingredienti secchi. Aggiungere gli ingredienti umidi e amalgamare bene il tutto.
Distribuire il composto in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e cuocere a 180 gradi per 50 minuti circa.
lunedì 14 giugno 2010
Crema di fagioli, gamberi e limone
Di questa ricetta direi che c'è poco da dire. L'accostamento non è niente di nuovo, ma sempre una piacevole garanzia.
Di recente ho trovato vicino a casa un posto dove comprare del buon pesce (lo pago a caro prezzo però ne mangio così poco che quelle poche volte voglio essere sicura di avere a che fare con un prodotto fresco e di qualità -e lo stesso vale per la carne) e quindi sto cercando di inserirlo sempre più nel menù settimanale.
Data la cottura praticamente inesistente dei gamberi, è importante che questi siano davvero freschissimi. Regolatevi in base alla pezzatura e alla qualità del vostro crostaceo.
Crema di fagioli, gamberi e limone
Per 6 bicchieri:
400g di fagioli cannellini lessati con una foglia di alloro o altri odori a piacere
6 code di gambero freschissime
1 limone
Olio
Sale e pepe
Privare i gamberi del guscio e del filo nero interno e farli marinare per una quindicina di minuti in 2 cucchiai d’olio, 3 di succo di limone e un pizzico di sale. Poi cuocerli su una padella ben calda 30 secondi per lato.
Frullare i fagioli con un po’ d’acqua di cottura, 2 cucchiai d’olio e 2 cucchiai di succo di limone.
Versare la crema di fagioli nei bicchieri, aggiungere al centro i gamberi e terminare con una spolverata di pepe e un’abbondante grattata di scorza di limone.
giovedì 10 giugno 2010
Millefoglie di mela verde e salmone marinato
Di questa ricetta sono totalmente innamorata. L'ispirazione è nata da un antipasto azzeccatissimo a base degli stessi ingredienti (mela, yogurt e salmone) mangiato quest'inverno al ristorante di Lorenzo Secondi (chef per il quale nutro una grande stima umana e professionale e di cui credo di avervi già parlato più e più volte).
Per quanto riguarda il salmone, ho provato un nuovo tipo di marinatura (suggerito da Armin Mairhofer nel suo libro Sapori e colori) rispetto a quello già sperimentato lo scorso anno e devo dire che mi sono trovata molto meglio. L'accorgimento particolare è che dopo le 24 ore sotto zucchero e sale, la ricetta prevede un ammollo del pesce nel latte, cosa che lo rende particolarmente morbido ed amabile. Ve lo consiglio vivamente!
Millefoglie di mela verde e salmone marinato
Per il salmone marinato:
1/2kg di filetto di salmone ben alto
100g sale
100g zucchero
coriandolo in grani leggermente pestato (a go-go)
scorza di arancia grattugiata
pepe
2 mele verdi
un vasetto di yogurt bianco (poco dolce)
qualche goccia di limone
pepe
Togliere le lische (con l'aiuto di una pinzetta) e la pelle al salmone e, dopo averlo ben tamponato con carta assorbente, ricoprirlo sopra e sotto con gli ingredienti della marinatura ben mescolati tra loro. Poi chiuderlo con più giri di pellicola ben stretti e riporlo in frigo per 24 ore.
Trascorso questo tempo, sciacquarlo bene sotto acqua corrente e riporlo per 2 ore in una ciotola totalmente ricoperto di latte. Poi scolarlo e asciugarlo bene e tagliarlo a fettine sottili.
Lavare la mela e asciugarla bene poi tagliarla a fettine longitudinalmente e immergerle in acqua gasata con limone per evitare l'ossidazione.
Mescolare lo yogurt con qualche goccia di limone e un pizzico di pepe.
Montare il piatto alternando fetta di mela (tamponata)+fettine di salmone+cucchiaino di yogurt e servire.
mercoledì 9 giugno 2010
Insalatina di zucchine, feta e fragoline
In attesa che le mie fragoline acquistino dimensione e colore commestibili (sempre che i teribbili afidi non tornino ad infestarle), ne ho comprate alcune al supermercato nel tentativo di dar loro il "buon esempio"...
Complice anche l'acquisto di un po' di zucchinette baby, ho deciso di farci un'insalata fresca e croccante per questi giorni di caldo.
Insalatina di zucchine, feta e fragoline
Per 4 persone:
8 zucchine baby
50g fragoline circa
80g feta
olio
sale e pepe
Lavare e spuntare le zucchine. Tagliarle a rondelle sottili (ma non troppo) con l'aiuto di una mandolina e condirle con sale, pepe e olio.
Tagliare la feta a cubetti e mescolarla alle zucchine. Terminare con le fragoline lavate e asciugate.
lunedì 7 giugno 2010
Crema fredda di cetriolo
Ricetta presa paro paro da La cucina del corriere, rivista che, francamente, non ho ancora capito se mi convinca oppure no.
Dal punto di vista grafico per me è il miglior prodotto che abbiamo in Italia, ma dal punto di vista delle ricette non sempre mi convince (nè in originalità, nè in coerenza sulla stagionalità). Fatto sta che per ora è una delle poche che ancora compro.
Voi che ne pensate?
Crema fredda di cetriolo
per 4 persone:
500g patate
4 cetrioli
0,5 dl yogurt
brodo vegetale (per me acqua)
sale e pepe
(menta e/o basilico)
Lavate le patate e mettetele in una casseruola d'acqua fredda, portate a ebollizione, salate, regolate la fiamma e fate cuocere per 35 minuti.
Scolatele e raffreddatele in acqua e ghiaccio, dunque pelatele.
Nel frattempo, sbucciate i cetrioli (tenendo anche un po' di buccia che dà maggior colore), tagliateli a tocchetti e frullateli insieme alle patate aiutandovi con un po' di brodo/acqua fino a quando non avrete raggiunto la giusta consistenza. Frullate insieme a piacere anche un po' di menta o basilico.
Mettete la crema in frigo per almeno due ore, poi aggiungete lo yogurt e servite con una macinata di pepe nero.
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giovedì 3 giugno 2010
Battuta con fragole
La ricetta che vi suggerisco oggi è quasi banale ma nella sua semplicità dimostra ancora una volta come la qualità degli ingredienti sia di fondamentale importanza.
Mettete insieme una carne da re, un balsamico coi fiocchi, un buon olio d'oliva e delle fragole in stagione (magari proprio le fragoline del vostro balcone...) e nel giro di pochi minuti vi sentirete come nel migliore dei ristoranti. Provare per credere.
Battuta con fragole
Per 4 persone:
600g polpa magra di manzo (scamone, fesone di spalla)
280g fragole
4 cucchiaini di aceto balsamico
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
60g di acqua gassata fredda (Alajmo docet)
Sale e pepe
Lavare le fragole e tagliarle a piccoli cubetti, condirle con l’aceto balsamico e tenerle da parte.
Tagliare la carne a striscioline e poi a cubetti con il coltello, condirla con l’olio, sale, pepe e l’acqua gassata.
Con l’aiuto di un coppa pasta distribuire un quarto delle fragole sul fondo di un piatto e adagiarvi sopra un quarto della carne pigiando bene. Togliere il coppa pasta e procedere allo stesso modo con gli altri tre piatti. Servire.
martedì 1 giugno 2010
Orgoglio
Portate pazienza ma non posso farne a meno! Ve le devo assolutamente far vedere!
Quando ieri mattina ho visto spuntare questi bitorzoletti tra le foglie non stavo più nella pelle.
Avete presente quelle madri antipatiche del tipo "mio figlio di qua", "è un genio di là" e "ha vinto la garetta della scuola e quanto è figo"?!?? Ecco, elevate il tutto all'ennesima potenza e immedesimatevi nel mio stato d'animo.
Quando due mesi fa alla fieramercato dei fiori sul Naviglio (memore del suo post) non ho saputo dire di no a dei minuscoli germoglietti di fragoline di bosco, non gli avrei dato una lira (non abbiamo un giardino, non abbiamo una finestra al sole, le dobbiamo abbandonare in viaggio di nozze, ecc. ecc.).
E invece...
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