martedì 31 luglio 2012
I pomodori al riso di Mauro
Ammetto la mia ignoranza o, meglio, il mio provincialismo. Ma forse questo è anche il bello dell'Italia. La sua incredibile varietà fa sì che ciò che è ovvio per l'uno (il laziale, ad esempio) non lo sia per un altro (una mantovana trapiantata a Milano, ad esempio). E così all'alba dei miei ventinove-nonancoracompiuti-anni ho scoperto i pomodori al riso. Che figata.
Meraviglioso incontro tra nord (il riso) e sud (il pomodoro), sono stata letteralmente catturata da questa preparazione e profondamente affascinata da quel riposo che il riso deve fare per una notte immerso nella polpa di pomodoro per intrappolarne i sapori.
Il merito è tutto di Mauro, caro amico di mia suocera nonchè grande conoscitore della cucina della sua regione, che me li ha preparati durante un recente soggiorno in vacanza.
Vi riporto la sua ricetta:
I pomodori al riso di Mauro
Premessa: i pomodori ideali sono i cosiddetti 'cassettoni' o 'scatoloni' di Bolsena che sono dei grandi pomodori con delle naturali anse interne, quasi vuoti, tipo peperone.
Per 4 persone:
8 pomodori
16 cucchiai di riso da risotti (vialone nano o carnaroli)
basilico a go-go
olio, sale
Tagliare la calotta ai pomodori, inciderli internamente per svuotarli e raccoglierne la polpa in una terrina. Aggiungere alla polpa il basilico spezzettato e un pizzico di sale e frullare rapidamente. Aggiungere il riso e lasciare a riposo per almeno 6 ore.
Trascorso questo tempo, riempire i pomodori (nel frattempo conservati in frigo) senza arrivare al bordo, coprirli con la calottina, distribuire un generoso filo d'olio e un pizzico di sale sulla superficie e infornare a 180 gradi finchè vedrete appassire la buccia dei pomodori. Farli raffreddare nel forno spento.
A Roma si usa prepararli con l'aggiunta di qualche spicchio di patata nel recipiente di cottura.
Piccolo post scriptum: se proprio non volete accendere il forno, potete farli anche in padella coprendoli parzialmente con un coperchio (solo parzialmente per evitare l'effetto lessatura).
mercoledì 11 luglio 2012
Il mio "baby pesto"
Lo so. Lo so che lo sapevate che prima o poi ci sarei cascata anch'io, ma la tentazione di proporvi il nostro babyfood era troppo forte.
L'ineluttabilità di questo giorno si è finalmente palesata.
In effetti è da un po' che trascrivo le ricette preferite di Chiara su un quadernetto, mi appunto abbinamenti e spunti, ma per un po' ero riuscita a graziarvi...
Questa proposta nasce dalla volontà di preparare una pastina col pesto (a proposito, Chiara da sempre mangia solo pasta Garofalo, l'unica che propone anche per i piccoli pasta "seria", fatta di quello che deve essere fatta: farina di grano duro e acqua). Siccome a quest'età la frutta secca (i pinoli) è ancora terreno bandito, per dare consistenza al basilico ho pensato di frullarlo con i fagiolini.
Il risultato è un pesto tutto verde dallo spiccato sapore di basilico che confonderebbe anche il palato più fine.
Inutile dirvi che Chiara non è stata l'unica a mangiarlo...
Baby pesto (o pesto di fagiolini)
per due baby porzioni o una porzione da adulto
100g fagiolini lessati
una ventina di foglie di basilico
olio
Sminuzzare i fagiolini e frullarli assieme al basilico e ad un cucchiaio di acqua bollente.
Condire la pasta e aggiungere parmigiano grattugiato in abbondanza.
lunedì 9 luglio 2012
Verrine di crescenza e ciliegie
Oggi ricetta colpo di fulmine! Si tratta dell'abbinamento tra crescenza e ciliegie proposto da Cesare Battisti del Ratanà e scoperto via Babs.
Quando l'ho visto ho pensato che fosse proprio un'idea carina, ma mi sbagliavo. Non si tratta di un'idea semplicemente 'carina', ma di un vero e proprio matrimonio di sapori.
L'ho proposto in versione amuse bouche, dentro al bicchiere.
E' ufficialmente entrato nel repertorio dei miei must estivi.
Dovete provarlo!
Verrine di crescenza e ciliegie
per ogni bicchiere ho calcolato
70g crescenza
35g ciliegie (intere, non ancora denocciolate)
olio
pepe
basilico od origano fresco (la scelta è dura)
Lavare e privare le ciliegie del nocciolo, tagliarle a cubetti e unirle alle foglie di basilico o origano.
Inserire la crescenza in una sacca da pasticcere senza beccucci per disporla sul fondo dei bicchieri (così da evitare di sporcarne le pareti). Condire con un abbondante giro d'olio e di pepe nero. DIstribuire le ciliegie sulla superficie.
mercoledì 4 luglio 2012
Smoothie di anguria e saturnine
Signori, la notizia è di quelle importanti: è luglio e fa caldo. Ebbene, anche in casa spilucchino siamo stati colti dalla beverone-mania.
Presa dal raptus del frullatore, ormai polverizzo qualsiasi tipo di frutta e verdura. Quello che vi propongo è stato, di certo, uno dei più riusciti...
Smoothie di anguria e saturnine
Frullate pari peso di pesche saturnine sbucciate (o altre pesche bianche) e altrettanta anguria pulita e privata dei semi. Il tutto con il succo di mezzo limone.
Servire subito!
Iscriviti a:
Post (Atom)