giovedì 27 settembre 2012

Minicakes di farina di Storo con fichi e noci

minicakes ai fichi

Dolci, dolci e ancora dolci.
Lo so che siete stufi di leggere ricette di dolci da colazione ma adesso e' quello che passa in convento.
Per questi cakkini mi sono ispirata ad una vecchia ricetta di Sale e pepe (un ciambellone pubblicato sul numero di settembre del 2007) ma, oltre ad imbellettarne la forma, ho voluto accentuarne la rusticita' utilizzando la farina di Storo (una farina gialla molto grezza di cui ho piu' diffusamente parlato su Gastronomia Mediterranea) invece che la classica fioretto e mi sono piaciuti da matti. Da riprovare anche con altri tipi di frutta!


Minicakes di farina di Storo con fichi e noci

per 6 pezzi:
120g farina bianca
120g farina gialla (di Storo)
140g noci
250g fichi
140g burro
120g zucchero di canna
2 cucchiaini rasi di lievito chimico
2 uova
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro con lo zucchero (eccetto un paio di cucchiai) fino ad ottenere una crema soffice.
Tritare le noci con i due cucchiai di zucchero tenuti da parte (io ho tenuto una grana grossolana). Aggiungere i tuorli alla crema di burro, le noci tritate, il sale, la farina gialla e quella bianca setacciata con il lievito.
Lavare i fichi, asciugarli e tenerne da parte 4 o 5 (in base alle dimensioni). Tagliarli a fettine (tranne quelli tenuti da parte) e unirli all'impasto. Aggiungere ora gli albumi montati a neve, incorporandoli delicatamente.
Suddividere l'impasto in sei stampini imburrati e infarinati con farina gialla e terminare decorando la superficie con fettine di fico ottenute da quei 4-5 tenuti da parte.
Cuocere a 180 gradi per 20-25 minuti.

martedì 25 settembre 2012

Tarte aux prunes

tarte2mark

Questa ricetta, che proviene da un vecchio numero di Elle à table, vanta un grande primato: è la prima volta che mi sono moralmente sentita in dovere di AGGIUNGERE burro e zucchero ad una preparazione. Le dosi originarie erano davvero stitiche.
In verità ho rimaneggiato le dosi di questa crostata anche per quanto riguarda la frolla. L'ho fatta una prima volta, seguendo le indicazioni della rivista (250g farina, 125g burro, 40g zucchero, 1 uovo, 2 cucchiai di latte) ottenendo un guscio secco e non sufficientemente ricco da contrastare la piacevole acidità sprigionata dalle prugne. Così ho deciso di bissare utilizzando la mia solita ricetta che, come previsto, ha decisamente mutato le sorti di questa tarte.
Vi risparmio la lamentela sulla superficialità delle riviste di cucina (sono reduce da un'altra ricetta sòla dall'ultimo numero di Elle à table - dei fichi ripieni di mascarpone- e ho il dente piuttosto avvelenato per non dire che mi girano ancora le balls).


Tarte aux prunes

Per la frolla:
200g farina
2 tuorli
90g zucchero di canna
100g burro
un pizzico di sale alla vaniglia

Per il ripieno
40g mandorle in polvere
1 uovo
40g zucchero di canna
40g burro fuso
un pizzico di cannella

500g prugne

Preparare la frolla lavorando velocemente insieme tutti gli ingredienti, stenderla tra due fogli di carta forno e disporla in uno stampo da crostata ben imburrato e farla riposare in frigo per mezz'ora (o in freezer 10 minuti).
Nel frattempo accendere il forno a 180 gradi.
Lavare le prugne, tagliarle in quattro e privarle del nocciolo.
Mescolare insieme lo zucchero di canna con la cannella.
Mescolare insieme l'uovo, il burro fuso, le mandorle in polvere e metà dello zucchero alla cannella.
Distribuire la crema di mandorle all'interno della crostata e adagiarvi sopra le prugne.
Spolverare le prugne con lo zucchero restante.
Cuocere a 180 gradi per 35-40 minuti.

mercoledì 19 settembre 2012

Pane compilation

pane compilation 1

Il contest "buono come il pane" è partito. Le vostre adesioni sono state ampie e affettuose e per questo vi ringrazio.
Oggi ne approfitto per fare una carrellata di ricette che potenzialmente potrebbero partecipare al contest.
Vi ricordo che la richiesta è quella di spedire ricette CON il pane e non DI pane.
In tutte quelle che seguono vi è la presenza di pane in varie forme (fresco, ammollato, grattugiato, ecc.). In alcune (come nella torta di pane, nei canederli o nella pappa al pomodoro) il pane risulta l'ingrediente cardine, in altre vengono utilizzate le sole briciole (ad es. nei bucatini con i datteri e le acciughe). Comunque la si voglia vedere, il concetto è uno: anche la più piccola briciola di pane è un bene prezioso, non solo a livello etico, ma anche a livello gastronomico (provate a togliere quelle briciole di pane tostato dai bucatini...non sarebbero più gli stessi!).
Vi ricordo che avete tempo fino al 16 ottobre. Qui tutti i dettagli per partecipare alla nostra raccolta benefica.

Nel collage trovate, a partire dall'alto a sinistra:

- Mini "cheesecake" con fichi, robiola e miele di corbezzolo;
- Lasagna di carasau con erbette e stracchino;
- Budino di squaquerone;
- Canederli;
- La torta di pane della mia mamma;
- Millefoglie di sardine e finocchio;
- I passatelli;
- Bucatini con datteri e acciughe;
- Zuppa di cipolle;
- Pappa col pomodoro;

lunedì 17 settembre 2012

Io non mangio da solo: il contest

Pane. Forse l’alimento per eccellenza, quello che unisce tutti i popoli della Terra. Ed è per questo che insieme a ProgettoMondo Mlal abbiamo deciso di sceglierlo come tema del nostro contest.
Può essere che di ProgettoMondo Mlal fino ad oggi abbiate sentito parlare poco o nulla. Non è certamente tra i loghi più “pubblicizzati” dei nostri media e questo non certo per la sua ininfluenza (è la settima Ong in Italia) quanto perché, al contrario di tanti, non spreca fondi in pubblicità.

Si tratta di una Organizzazione di volontariato internazionale nata nel 1966 per coordinare l’impegno dei tanti laici che in quel periodo decidevano di fare un’esperienza di volontariato in Sud America. Poi è diventata una Ong e di cooperazione allo sviluppo e in 45 anni di ininterrotto impegno ha realizzato più di 400 programmi di sviluppo, indirizzati a rendere i popoli di Africa e America Latina autori della propria crescita, nel rispetto dell’indipendenza delle proprie comunità.

Assicurare un’alimentazione adeguata al neonato e alla sua mamma, promuovere la distribuzione di almeno un pasto al giorno nelle scuole, sostenere programmi di sicurezza alimentare, di accesso all’acqua potabile e di gestione delle risorse naturali, sono gli obiettivi della campagna "IO NON MANGIO DA SOLO" per cui ora sono qui ad interpellarvi.
Per maggiori dettagli, oggi su Gastronomia Mediterranea trovate tutte le notizie relative al Mlal e ai progetti specifici della campagna.

Cosa possiamo fare noi che, col miglior cibo, abbiamo la fortuna di essere a contatto tutti i giorni?

Regaliamo una ricetta che abbia come protagonista il pane!

ProgettoMondo Mlal, col vostro aiuto, creerà un calendario e un libro per la raccolta fondi.
In questo modo...non mangeremo più da soli!


REGOLAMENTO


Premessa: con la vostra partecipazione autorizzerete ProgettoMondo Mlal ad utilizzare il materiale che ci avrete inviato per la creazione di un calendario 2013 e di un ricettario (che riporteranno la vostra firma) per la raccolta fondi.
Il ricavato della vendita di entrambe le pubblicazioni verrà interamente destinato alle iniziative dei progetti "IO NON MANGIO DA SOLO".

Come partecipare?


- Pubblicare sul vostro blog una (e una sola) ricetta che utilizzi il PANE (che sia esso fresco, secco, grattugiato o biscottato) raccontandoci, se possibile, la sua origine e/o il suo legame con il tema di una corretta alimentazione per tutti.
Non vi chiediamo quindi ricette di pane ma CON il pane;

- Pubblicare una foto che la rappresenti (ad alta definizione, utile poi anche per la stampa);

- Pubblicare un link con i riferimenti a questo contest e uno al blog della campagna "IO NON MANGIO DA SOLO" (http://iononmangiodasolo.blogspot.it/);

- E’ possibile partecipare con una ricetta già proposta nel blog a patto di ripubblicarla in un nuovo post che contenga i links del punto sopra. Con l’occasione potete anche approfittare per scattare una nuova foto aggiornata;

- Segnalare il link del vostro post nei commenti qui di seguito ed inviare il tutto (testo e foto senza scritte come allegati per la liberatoria) all'indirizzo mail iononmangiodasolo_contest@mlal.org . Se non avete un blog ma volete ugualmente contribuire, è sufficiente che spediate il vostro materiale all'indirizzo mail appena citato e, per sicurezza, segnalatemelo anche qui. Se avete piacere potete sostenerci anche attraverso la pagina facebook della campagna e quella più generale di ProgettoMondo Mlal.

- La scadenza è fissata per la mezzanotte del 16 ottobre 2012 che, tra le altre cose, è anche la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Le 12 ricette con le immagini più belle (a nostra soggettivissima discrezione) verranno pubblicate in un calendario che uscirà prima di Natale.
Tutte le altre confluiranno in un libro dedicato di successiva pubblicazione.

Grazie per il sostegno che in ogni forma ci darete.

LOC io non mangio da solo

giovedì 13 settembre 2012

Muffins alla banana

muffin banana

La domanda sorge spontanea: a quando risale il mio ultimo muffin? Mah, stiamo parlando dell'inizio dei tempi.
Oggi avrei dovuto passare una giornata al parco con Chiarina e due suoi amichetti, così avevo pensato di preparare la merenda. Causa malefica febbre invece, siamo chiuse in casa, così i muffins se li mangiano mamma e papà.
La ricetta è di quelle storiche, del mitico Stefano Spilli, postata sul forum della Cucina Italiana un secolo fa, qui con qualche mia modifica.
Sono sempre buonissimi!


Muffins alla banana


Per 12 muffins:
300g di farina
2/3 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale alla vaniglia
160g di zucchero di canna

100g di burro fuso tiepido
1 uovo
150g yogurt bianco

due banane non troppo grandi belle mature
una stecca di vaniglia

Scaldare il forno a 180°.
Imburrare e infarinare bene uno stampo da muffins, oppure disporvi i pirottini.
In una ciotola grande setacciare la farina col lievito, aggiungere lo zucchero, il sale, mescolare e fare una fontana. In una ciotola più piccola sbattere l'uovo, aggiungervi il burro fuso tiepido e sbattere bene insieme, aggiungere lo yogurt e sbattere ancora: deve essere ben amalgamato. In un'altra ciotola piccola mettere le banane spezzettate e la vaniglia. Se le banane sono grandi, usatene una e mezza, perché se il composto è troppo umido i muffins non crescono bene. E' bene che le banane siano belle mature e profumate; Questi muffins sono infatti un ottimo modo per utilizzare le banane che cominciano ad avere la buccia che scurisce.
Versare il composto di uovo-burro-yogurt nella ciotola con gli ingredienti secchi; versarvi anche la banana.
Con un cucchiaio grande girare il composto, facendo attenzione a non mescolare troppo: il composto deve rimanere grumoso, altrimenti se lavorate troppo i muffins saranno gommosi. Questa regola vale per tutti i muffins.
Aiutandovi con due cucchiai distribuire il composto negli stampi, cercando naturalmente di riempirli equamente.
Infornare e cuocere per circa 20 minuti; fare la prova dello stecchino. Cercate comunque di non far cuocere troppo i muffins, diventano duri. Se sulla supreficie del dolcetto si creando delle crepe questo è segno di buona lievitazione.

Io ho diviso l'impasto in due, aggiungendo in una metà 40g di gocce di cioccolato.

martedì 11 settembre 2012

Cake semi-integrale con uva e noci

cakeuvawmark

Con questo cake ho dato l'ultimo saluto alla mia frusta del kenwood.
Prima di partire per il mare ho surgelato un po' di burro che altrimenti sarebbe scaduto. L'ho tirato fuori dal freezer per usarlo in questo cake, l'ho lasciato scongelare per un po' a temperatura ambiente, l'ho cacciato qualche minuto in forno per essere sicura che fosse sufficientemente morbido e poi l'ho inserito nel kenwood per lavorarlo.
Purtroppo il cuore era rimasto un blocco di ghiaccio, talmente duro da riplasmare la conformazione della mia frusta, facendola diventare una frusta "burro-nomica" (come suggeritomi dalla mia amica ingegnera Cibou). Giuro che nel giro di un mesetto riuscirò a farmi passare l'incazzatura. Nel frattempo, vi prego, prendetemi a testate!


Cake semi-integrale con uva e noci


150g burro
120g zucchero di canna +25g per lo stampo
3 uova
150g farina bianca
100g farina integrale
mezza bustina di lievito
250g uva
50g noci
un pizzico di sale alla vaniglia

Lavorare il burro a lungo con una frusta. Aggiungere lo zucchero e il sale e lavorare ancora. Poi aggiungere le uova, una alla volta e la farina setacciata con il lievito. Inserire ora i chicchi di uva lavati, tagliati in due e privati dei semi e le noci grossolanamente spezzettate. Imburrare per bene uno stampo e spolverarlo di zucchero di canna (non c'è bisogno di tappezzarlo, è sufficiente la dose indicata). Cuocere a 200 gradi per 15 minuti (tenetelo d'occhio e se serve copritelo con un foglio di alluminio perchè non colorisca troppo), poi abbassare a 180 per altri 25-30 minuti (prova stecchino).

venerdì 7 settembre 2012

Fichi caramellati

fichi caramellati

Se non si fosse capito, quest'anno il distacco dal mare è stato ancora più difficile del solito. Sto facendo di tutto per conservare profumi e ricordi in funzione dell'inverno e questi fichi ne sono l'ennesima prova.
Li ho raccolti fugacemente sotto la pioggia e cacciati in macchina prima di partire per cui sappiate che, viste le condizioni, "valgono doppio"...


Fichi caramellati


700g fichi con picciolo
200g zucchero di canna
50g Marsala o altro liquore a piacere (rum)

Lavare i fichi e tamponarli delicatamente. Disporli in una terrina larga in cui si sovrappongano il meno possibile, irrorarli col marsala e cospargerli di zucchero. Lasciarli riposare per una notte.
L'indomani disporli in una larga padella antiaderente e cuocere a fuoco medio-basso per 2 ore. La prima mezz'ora li ho cotti coperti, poi ho via via eliminato il coperchio, prima parzialmente, poi del tutto.
Rigirateli un paio di volte, stando attenti a non romperli.
Invasare bollenti e capovolgere il vasetto per creare il sottovuoto.
Si conservano fino ad un anno.

martedì 4 settembre 2012

Profumi in barattolo

erbesale

Ebbene eccoci a casa, dopo tre splendide settimane di barca. Da anni frequentiamo l'isola croata di Cres che è famosa per essere ricoperta in larga parte da salvia selvatica e per produrre un delizioso miele con questa pianta. Ogni estate porto con me un po' dei suoi profumi raccogliendo la salvia e mettendola sotto sale. Con questo procedimento, che non so quante migliaia di anni abbia, riesco ad avere salvia profumatissima per tutto l'anno.
Questa volta ho fatto lo stesso con il finocchietto selvatico (altro sapore che adoro) sperando di ottenere la stessa resa.
E voi, avete qualche metodo particolare per conservare le erbe?
Un grosso abbraccio e un ben ritrovati a tutti!